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Napoleone Bonaparte abile condottiero: fu vera gloria?

“Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone?” E’ questo uno degli enigmi più diffusi, ritenuto una domanda retorica che la gente spesso considera ilare e ironica e a cui risponde molto semplicemente: bianco. E il bianco potrebbe anche essere certamente corretto se cambiassimo la domanda in: qual era il nome del cavallo di Napoleone? Allora dovremmo rispondere: Blanche.

Napoleone Bonaparte abile condottiero: fu vera gloria?

E “Blanche” (in italiano “bianco”) era proprio il nome dell’equino, poi sostituito dal celebre Marengo. Non sappiamo, tuttavia, se corrispondesse al suo reale colore, poichè l’animale, ritenuto addirittura un fenomeno, fu probabilmente grigio in quanto per essere bianco sarebbe dovuto essere di razza albina. Nonostante ciò, questo rimane ancora un mistero, perciò per il momento possiamo limitarci a parlare del suo padrone, le cui informazioni sono assolutamente più certe…

Nato ad Ajaccio, in Corsica, martedì 15 agosto 1769, Napoleone Bonaparte, fu un abile condottiero che riuscì, con la forza e l’astuzia, a concretizzare il suo sogno: divenire imperatore di Francia e “scrivere” la storia di quei “due secoli, / L’un contro l’altro armato”, che Manzoni ci descrive nella famosa ode “Cinque maggio”, a lui dedicata. Tramuterà il suo nome in Napoleone Bonaparte in quanto a tutti gli effetti cittadino francese, essendo nato in una Corsica già ceduta alla Francia. Proprio per questo suo essere francese, potrà aspirare a vivere una vita da grande uomo militare e avanzare nella sua carriera fino ricoprire le più alte cariche e, da semplice borghese qual era il suo status di nascita, raggiungere obiettivi così importanti che avrebbero potuto realizzarsi solo in un momento storico molto complesso, un periodo confusionario di rivoluzione come quello che il territorio francese in quel momento stava attraversando. Dopo il periodo di fanciullezza trascorso nella sua città natale, nella quale era stato istruito dallo zio Giuseppe Flesh, nel 1779 partì con il padre per la Francia per studiare nel collegio di Autun e poi nelle scuole militari di Brienne e di Parigi dove, a spese del re, venivano preparati i figli delle famiglie nobili. Nel 1785 fu nominato, a soli 16 anni, sottotenente di artiglieria. Aveva alternato la vita di guarnigione a lunghi soggiorni in Corsica dove, dopo la presa della Bastiglia, aveva cercato di diffondere le idee rivoluzionarie e si era legato al partito di Pasquale Paoli. Supportando della causa giacobina, si distinse nell’assedio di Tolone, tanto da essere nominato generale di brigata e messo a capo dell’artiglieria francese per la campagna d’Italia, per via della quale, battendo Piemontesi ed Austriaci, riuscì ad imporre la pace con il trattato di Campoformio, nel 1797, cioè ad ottenere la cessione di Venezia all’Austria. Questo fu un grave colpo per Ugo Foscolo, suo grande sostenitore, che si era sentito a tal punto da lui tradito da scrivere le “Ultime lettere di Jacopo Ortis”, in cui il suo alter ego esprimeva le emozioni di dolore da lui provate.

Napoleone Bonaparte abile condottiero: fu vera gloria?
Giuseppina e Napoleone

Nello stesso anno Napoleone sposò Giuseppina di Beauharnais, una vedova di 32 anni dalla quale successivamente divorzierà per risposarsi nel 1810 con Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, dalla quale ebbe un erede, Napoleone II. Dopo la campagna in Italia, Nabulio, così lo chiamavano ironicamente i suoi genitori, guidò la campagna in Egitto e, sbarcato ad Alessandria, sconfisse i Mamelucchi e la flotta inglese, anche se, successivamente, fu costretto a ritirarsi. Il 9 ottobre 1799, Napoleone prese il potere assoluto abbattendo, con un colpo di stato, il Direttorio, nominandosi poi il 24 dicembre “Primo Console”.

Napoleone Bonaparte abile condottiero: fu vera gloria?

Ma non finisce qui. Nel 1804, infatti, Bonaparte divenne Imperatore dei Francesi e, nel 1805, prese anche la nomina di Re d’Italia. Negli anni successivi continuò a dedicarsi alle guerre, in particolare contro l’Inghilterra, che era da sempre stata un suo grande ostacolo. Nel 1812 l’armata Napoleonica invase la Russia, però con conseguenze a dir poco catastrofiche. Svolta impensabile: Napoleone fu costretto a rinunciare ai suoi poteri, abdicare ed andare in esilio. Per quasi un anno intero, dal maggio del 1814 fin al marzo successivo, rimase nell’isola d’Elba, dalla quale riuscì a fuggire in modo da tornare in Francia e formare il noto “Regno dei Cento Giorni”.

Sant'Elena, a Longwood
Sant’Elena, Longwood

In seguito alla battaglia di Waterloo venne, però, nuovamente esiliato, ma questa volta non potrà più sottrarsi all’attento controllo degli inglesi, che lo tenevano d’occhio fino a quando, proprio nella lontana isola di Sant’Elena, a Longwood, dove stava trascorrendo il secondo esilio, l’abile condottiero si spense, per un cancro allo stomaco, il 5 maggio 1821.

Manzoni ci descrive nella famosa ode “Cinque maggio”, a lui dedicata

La sua storia, arrivata a noi, diffusa e studiata dappertutto, è ancora oggi circondata da varie leggende, tra cui quella che riguarda la sua altezza. Si tramanda infatti che egli non fosse un uomo molto alto, e si racconta che il suo cavallo, da lui stesso scelto, fosse di circa 143 cm in modo da non risultare troppo piccolo cavalcandolo. In contrasto, altre voci negano quanto raccontato, risultando Bonaparte addirittura più alto della media francese, “5 pieds et 2 pouces” precisamente, corrispondenti agli odierni 5 piedi e 7 pollici circa, infatti 1 metro e 69. Probabilmente l’errore storico si diffuse per via dell’idea della bassa statura che dava durante le spedizioni, quando Napoleone era affiancato da militari da lui personalmente scelti, che non dovevano essere più bassi del metro e settanta. Riguardo ad altre caratteristiche, egli era da sempre stato abbastanza gracile e con dei capelli lunghi che si appoggiavano sulle spalle, che poi stempiato iniziò a “riportare” per coprire la calvizie; si dice anche che fosse miope e soffrisse d’ulcera.

Napoleone Bonaparte abile condottiero: fu vera gloria?

Aveva, come sicuramente sarà trapelato, un carattere molto forte e un’intelligenza pazzesca, spesso puntò dritto pensando solo ai propri di interessi, ma allo stesso modo molte volte emerse il suo lato generoso. Tralasciando, comunque, le curiosità intorno a lui, le certezze che la storia ci racconta sulle sue strabilianti imprese ci permette di conoscere un grande uomo, brillante, astuto e fortemente intuitivo. Inoltre, con la sua determinazione, Napoleone Bonaparte riuscì a stravolgere la sua situazione e il mondo che lo circondava. Sicuramente un modello da seguire, perché realizzò le sue aspirazioni e perché, anche da vincitore, seppe perdere e rialzarsi e, anche con gli errori talvolta commessi e le diverse imperfezioni, riuscì comunque a creare il proprio, formidabile, personaggio… E che personaggio!

Rita Chiara Scarpaci

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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