Una lezione di vita nel film “L’attimo fuggente”
“L’attimo fuggente” è un film del 1989 diretto da Peter Weir e con protagonista Robin Williams. La storia trattata da questo emozionante capolavoro, che spinge a credere in se stessi e a riuscire a distinguersi dagli altri, non seguendo le masse, è ambientata sul finire degli anni ’50 in un collegio maschile del New England, Welton.
Questo istituto è una scuola tradizionalista e molto severa, che si basa su quattro pilastri fondamentali per la formazione dei suoi giovani allievi, vale a dire tradizione, onore, disciplina e eccellenza. Essa apre la porte ad alcune delle università più prestigiose d’America e pertanto molti genitori, anche a costo di dover fare molti sacrifici, cercano di far frequentare proprio questo college ai figli per fornire loro delle basi solide per la costruzione di un futuro non solo dignitoso e rilevante, ma bensì importante e considerevole. Tutti i professori della scuola si riflettono negli ideali dell’istituzione e sono rigorosi e molto severi, ma l’arrivo del professore John Keating sconvolge gli equilibri che si sono instaurati dopo anni di formalità, disciplina e perfezione.
Il professor Keating è il professore di letteratura inglese, nonché ex allievo della stessa scuola, che cercherà di trasmettere nel miglior modo possibile il maggior numero di nozioni e informazioni possibili ai suoi alunni utilizzando però dei metodi di insegnamento “non convenzionali” e cercando, prima ancora di far imparare loro qualcosa che possa servirgli ed essergli utile a superare qualche esame ed ottenere bei voti nella sua disciplina, qualcosa che possa essere loro utile nella vita. Durante le sue lezioni il professor Keating cercherà quindi di sottolineare ai ragazzi l’importanza di riuscire, e di sapere, ragionare con la propria testa, sostenendo i propri punti di vista e i propri ideali, nonostante questi possano essere diversi o non apprezzati dagli altri. Perché, “qualunque cosa si possa dire in giro, parole e idee possono cambiare il mondo”, come affermato dallo stesso professore. Costui, dunque, si avvicinerà a tal punto ai suoi studenti da riuscire a toccare i loro cuori con i suoi insegnamenti e le sue parole e, in particolar modo, apprezzeranno i suoi metodi rivoluzionari un gruppo di ragazzi composto da Todd, il più timido, e poi Charlie, Cameron, Neil, Steven, Gerald, Pitts e Knox.
Il professore e i ragazzi si ritroveranno a combattere una vera e propria lotta contro le istituzioni, ignorando i pensieri e le idee imposte dalla società e imparando a seguire le proprie passioni, guardando il mondo da una nuova prospettiva. Focalizzandosi proprio su quest’ultimo punto, una tra le scene più significative del film è proprio quella durante la quale Keating, soprannominato dagli alunni su sua esplicita richiesta anche “O capitano, mio Capitano!”, invita i ragazzi a salire sulla cattedra, così come fa lui precedentemente, proprio per ricordare che bisogna sempre guardare le cose da angolazioni diverse. Perché il mondo stesso appare diverso cambiando il proprio punto di vista ed è proprio quando si crede di sapere qualcosa che bisogna guardarla da un’altra prospettiva. L’aspetto del personaggio di Robin Williams che colpisce e affascina di più, inoltre, non è solo come questi incoraggi i suoi alunni a pensare e ad agire in modo diverso, unico e speciale, ma anche come incoraggi loro a vivere a pieno la loro vita, rendendo ogni attimo magico e indimenticabile e non facendogli perdere mai quella che è la strada guidata dal loro cuore, seguendo la filosofia del “Carpe Diem”, che letteralmente significa “Cogli l’attimo”.
Il professore rivisiterà dunque il senso di questa espressione e cercherà di trasmetterne il significato, come quello di vivere la vita in modo pieno. Pertanto, essendo il futuro incerto, “non ha senso tergiversare o rimandare o vivere in sordina”, come affermato dall’insegnante, e non ha senso neanche abbandonarsi al piacere sfruttando e godendo di ogni minuto, ma è bensì necessario affrontare la vita al massimo, attraversarla con passione consapevoli che ogni momento del presente è unico e prezioso. Proprio basandosi su questo messaggio, il professore comincerà a esortare i ragazzi a vivere con saggezza, passione e profondità, “succhiando tutto il midollo della vita” e sfruttando il loro potenziale al massimo, continuando a guardare il mondo con gli occhi pieni di speranza. Un altro tra gli aspetti maggiormente evidenziati da Keating sarà anche l’importanza della presenza della poesia nella vita dell’uomo, che esalterà alla perfezione con una celebre frase: “Noi non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, ingegneria o economia sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”. Dunque niente più di queste parole potrebbe spiegare quanto nel film si riesca a percepire la bellezza e l’importanza degli ideali che vengono trasmessi da questo straordinario insegnante, non solo agli allievi, ma anche allo spettatore che guarda il film. Una scena in particolare riesce a racchiudere tutto il senso delle parole e i sentimenti di Keating, vale a dire il momento in cui il professore incita gli studenti a strappare le pagine di un libro di testo che pretende che l’importanza e la grandezza di una poesia vengano analizzate come una formula chimica. Saranno proprio questi aspetti che porteranno i ragazzi protagonisti ad innamorarsi della poesia e a dare nuovamente vita, grazie ad un’idea di Neil, alla “Setta dei poeti estinti”, della quale faceva parte da giovane lo stesso Keating. Inoltre nel film non emergono solo i messaggi e le parole significative che vengono trasmesse ma anche il modo in cui reagiscono a questi insegnamenti i ragazzi, che subiranno delle profonde trasformazioni e prenderanno una maggiore consapevolezza di sé.
Per cui, ad esempio, Todd riuscirà a superare la sua timidezza, Knox riuscirà a rivelare a Chris, nonostante le conseguenze, di essere innamorato di lei, Charlie si farà beffe della scuola pubblicando contro essa un duro articolo di denuncia e infine Neil scoprirà la sua vocazione per il teatro e, nonostante i divieti del padre, seguirà i suoi sogni. Ma proprio arrivati a questo punto la situazione precipiterà. Egli, infatti, parteciperà alla messa in scena di “Sogno di una notte di mezza estate” e per questo il padre lo punirà decidendo di ritirarlo dal college e facendogli frequentare una severa scuola militare. Il ragazzo, però, non riuscirà ad accettare e sostenere la situazione e allora si suiciderà. La scuola, di conseguenza, per risolvere il problema e soffocare lo scandalo, cercherà un capo espiatorio da sacrificare e caccerà il professor Keating. Ecco allora che si presenterà l’ultima tra le scene più importanti del film, quando, mentre il professore entra nella classe per raccogliere alcune delle sue cose prima di andare via, i ragazzi si alzano in piedi sulla sedia per salutarlo, rifiutando l’autorità dell’istituzione scolastica e ignorando le conseguenze del loro gesto, mentre lui li incoraggia, per un’ultima volta, a non abbandonare mai i loro sogni. “L’attimo fuggente”, dunque, è senz’altro un film molto appassionante e commovente, che spinge a credere in se stessi, nelle proprie idee e nei propri pensieri nonostante questi possano non essere ben accolti dagli altri, ma soprattutto spinge a credere con passione nei propri sogni, a costo di essere puniti e rifiutati, spinge a lottare per le proprie passioni sempre e comunque, facendo della propria vita la cosa più importante e bella che possiamo possedere. Carpe diem!
Noemi Pelleriti
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.