venerdì, Novembre 22, 2024
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La famiglia, primo nucleo della società

Il primo e più importante nucleo della società è senza dubbio la famiglia, nonostante le trasformazioni che nel corso del tempo essa ha conosciuto. Negli anni essa ha infatti subito forti cambiamenti, e molta è la differenza tra quella di oggi, nucleare, e quella di ieri, patriarcale. La famiglia “patriarcale”, o estesa, era guidata appunto da un patriarca che si identificava con il componente più anziano, era composta dai discendenti di una stessa linea familiare ed era formata spesso da più nuclei familiari.

Al suo interno si svolgevano le attività produttive legate essenzialmente all’agricoltura e all’artigianato ed è proprio per questa ragione che le famiglie contadine di allora fossero indiscutibilmente numerose e non esisteva il problema che affligge la società di oggi, ovvero un incremento demografico quasi pari allo zero.

Era quindi comune che fossero costituite, spesso, anche da diverse decine di persone, proprio perché i possedimenti avevano un’estensione tale che servivano molte braccia per lavorarli. Per tale ragione, dunque, i figli venivano considerati una preziosa forza lavoro da utilizzare nei campi e non è un caso che raramente i giovani ricevevano una istruzione scolastica, anche perché si pensava che solo i discendenti dei nobili ne fossero in diritto. L’educazione della prole era delegata a tutti i suoi membri, anche se principalmente colui che “comandava” e prendeva tutte le decisioni era però il padre. La gestione degli affari era infatti affidata alle cure dell’anziano “pater familias”, ossia il capo famiglia. A lui esclusivamente spettava il compito di occuparsi dell’organizzazione familiare, dei lavori dei campi, dei contatti con il fattore, del maneggio dei pochi soldi e del controllo delle risorse. Tutto ciò nella logica della saggezza e dell’esperienza che l’anziano poteva vantare ed a lui erano dunque dovuti obbedienza e rispetto. Nell’evoluzione, tuttavia, la famiglia da entità di tipo patriarcale-contadina, si è trasformata in nucleare, costituita cioè solo dai genitori e dai pochi figli.

famiglia ieri e oggi

Il concetto di famiglia è quindi mutato radicalmente rispetto al passato ed il potere del capo famiglia da assoluto è diventato più limitato. La donna ha infatti oggi conquistato la sua indipendenza economica e ha smesso di essere soltanto moglie e madre, divenendo una figura in grado di muoversi non solo nell’ambito familiare ma anche in quello lavorativo e professionale. L’uomo non ha più il “dominio” su di essa, a lui non spettano più tutte le decisioni e sono entrambi considerati alla pari. Sono infatti uguali sul piano dei valori e dei diritti e complementari nello scambio dei compiti e nell’importante obiettivo di tenere unita la famiglia.

La conquistata libertà ha tuttavia portato un prezzo da pagare, e cioè la diminuzione se non addirittura la perdita di alcuni valori morali importanti, come conseguenza della vita sociale allargata, del lavoro e degli impegni quotidiani fuori dalle mura domestiche, che condizionano la vita di relazione della coppia. Infatti, rispetto alle epoche precedenti, i matrimoni sono meno stabili e spesso diventa molto difficoltoso per i genitori svolgere il proprio compito educativo. I figli, quindi, ricevono un’educazione dalla famiglia, ma sono anche affidati ad altre istituzioni, quali la scuola, i gruppi religiosi, sportivi e culturali, che si occupano della loro formazione come uomini, per un buon inserimento nella società. Ai nostri giorni ci sono inoltre nuove tipologie di nuclei familiari: le famiglie formate da single, le famiglie allargate, le famiglie ricostituite e le unioni libere.

Risulta pertanto evidente che la famiglia attuale è molto diversa da quella del passato, i cambiamenti sono stati parecchi ed indubbiamente molto significativi, e tenere unito un clan familiare molto numeroso era tanto tempo fa molto più semplice rispetto ai giorni nostri. Tuttavia resta comunque il fatto che oggi, come ieri, questa struttura sociale continua ad avere un ruolo molto importante, perché è l’area all’interno della quale vengono soddisfatti i bisogni primari dell’individuo, è il nucleo in cui si riproduce il sistema sociale e soprattutto, grazie ad essa, vengono trasmessi i principali valori di base della convivenza civile fondamentali ed indispensabili in un mondo in continua evoluzione come il nostro.

Martina Crisicelli

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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