UN NATALE TUTTO MIO
Se ripenso ad un episodio della mia infanzia che mi è rimasto particolarmente impresso non può non venirmi in mente il mio primo viaggio negli Stati Uniti.
Ero davvero piccolo e non so nemmeno io spiegare come riesco a ricordare i minimi particolari dell’evento, ma è così. Era periodo di Natale, la città newyorkese diventa strepitosa in questo periodo dell’anno, visto che tale festività è molto sentita. Tutto era uno scintillio di luci e colori, ogni posto profumava di buono e le musiche natalizie si diffondevano allietando le vie. L’immagine più divertente rimasta impressa nella mia memoria vede me, i miei genitori, la nonna e i parenti americani, in un Mall, un enorme centro commerciale all’interno del quale era allestita una città del Natale dove potevi incontrare Santa Claus. Ricordo che ho fatto una fila immensa e nel frattempo io, bimbetto di solo due anni, sgranocchiavo un biscotto allo zenzero natalizio ricoperto di buonissima cioccolata colorata.
Arrivò il mio turno, non parlavo molto, vista la mia età, né riuscivo a dire cosa avrei desiderato per Natale agli omini vestiti di verde e con buffi cappelli a punta che saltellavano sorridenti intorno ai bambini. Ricordo che io, piccolo piccolo, mi trovai quell’enorme Babbo Natale davanti. Era perfetto col suo vestito rosso di morbido velluto, stivali neri e la barba bianca, lunga e soffice. La foto scattatami in braccio a quel Babbo Natale newyorkese fece ridere tutti per settimane. La mia espressione era cosi dubbiosa, terrificata ma comica al tempo stesso che la esposero sui tabelloni pubblicitari di quel Mall di Boston.
Diventavo già famoso in quel paese lontano da casa mia!
Salvatore Maiorana
Classe 2E Scuola secondaria di primo grado – IC Primo Milazzo