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Vittime del terrorismo

Lo scorso venerdì 16 Novembre gli alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado hanno incontrato, in auditorium, irappresentanti dell’associazione Vittime del Dovere del Terrorismo che hanno trattato il tema: Legalità e Terrorismo.

L’A.VI.DO. T, che nasce a Messina per tutelare le vittime del dovere edel terrorismo, è attiva dal 27 settembre 2018 e nasce dall’esigenza di commemorare i servitori dello Stato che, nel corso della vita operativa, hanno perso l’integrità fisica, a seguito di incidenti o malattie professionali, o addirittura hanno sacrificato la loro vita in attività di Servizio.

L’associazione è presieduta dal Maresciallo Alessandro D’Angelo, feritoin un attacco di un suicida bomber in Afghanistan il 18 ottobre 2008, ed è intitolata al Maresciallo Aramis, Sottufficiale dell’Esercito Italiano, deceduto dopo una lotta durata circa dieci anni, contro un male incurabile, contratto per esposizioni a sostanze particolari.

La conferenza è durata circa un’ora e mezza durante la quale il Maresciallo D’Angelo ha parlato della sua impresa e dell’attentato di cui è stato vittima.

Inoltre ha parlato della situazione dell’Italia che ha partecipato a diverse missioni con i caschi blu dell’ONU. I caschi blu (in inglese peacekeeping) sono soldati di nazionalità diverse impegnati in attività mirate a fermare conflitti, portare assistenza umanitaria, bonificare campi minati, favorire negoziati, consentire il regolare svolgersi di elezioni, sviluppare capacità locali per la sicurezza o semplicemente osservare e riferire le dinamiche delle crisi in atto.

Attualmente i caschi blu sono attivi in missioni in Africa ed in Medioriente.

Durante la conferenza il maresciallo ci ha mostrato alcuni video ed in particolare uno in cui si poteva vedere l’attentato di terroristi a dei convogli dell’ONU. Oltre a dei video ciha anche mostrato delle immagini dove si poteva ben notare l’attentato che lui stesso ha subito.

C’erano delle sgommate di due jeep tra cui una, non ha risentito l’esplosione dell’attentato perché è riuscita a sterzare in tempo, mentre l’altra (nella quale c’era il maresciallo D’Angelo) è riuscita a sterzare, ma l’esplosione ha colpito la fiancata della jeep facendola rotolare fuori dalla strada.

Della macchina con cui è stato realizzato l’attentato non è rimasto praticamente nulla a parte la carrozzeria in fiamme.

La seconda jeep è andata in frantumi. Per fortuna nessuno tra i tre presenti sulla jeep è morto, anche se si sono riportate ferite.

Questa associazione, secondo me, serve a far aprire gli occhi sulle atrocità della guerra, non solo all’Italia, ma a tutto il mondo e far notare tutto ciò che si trova fuori dai nostri paesi e dei rischi che corrono tutti questi soldati che lottano per la pace nel mondo.

Gabriele Russo

I.C. “E. Vittorini” n15

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