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IMPORTANTE MUSEO ARCHEOLOGICO A MILAZZO ANTIQUARIUM “DOMENICO RYOLO”

Mercoledì 14 novembre 2018 ho visitato, insieme ai compagni della classe 2A e alle professoresse Giusy Andaloro e Cettina Santangelo, il Museo Antiquarium “Domenico Ryolo”.

Il museo è situato all’interno di un locale prestigioso, che si trova nell’ala Est del Quartiere detto degli Spagnoli, costruito tra il 1585 e il 1595 su progetto di Camillo Camilliani allo scopo di disporre di una struttura da adibire a caserma per la guarnigione che presidiava la città a scopo difensivo.

L’edificio appare con i tipici caratteri militari dell’epoca e mostra un elegante prospetto a sviluppo orizzontale.

Il percorso di visita comprende tre grandi sezioni, distribuite armoniosamente nelle dieci sale: la sezione pre-protostorica, la sezione greca e la sezione romano-bizantina.

Scandito lungo la linea del tempo, il percorso è ordinato in modo da alternare la documentazione materiale del mondo dei vivi (abitato) a quella del mondo dei morti (necropoli).

         

Nelle varie vetrine, di linea elegante ed essenziale, sono esposti moltissimi reperti (circa 1267 oggetti): i modellini fittili della tomba n. 5 di Via Ciantro, i grandi dolii (enormi vasi di terracotta destinati a contenere liquidi – come vino e olio – o anche grano e legumi)da conserva provenienti dalla necropoli dell’età del Bronzo di S. Papino (al bisogno adibiti ad urne per la sepoltura dei defunti), le urne cinerarie dell’età del bronzo di via XX Settembre, il vasellame di corredo estratto dalla necropoli dell’età del Bronzo medio rinvenuto nella zona Sottocastello, i vasi attici a figure nere e rosse, i numerosi corredi provenienti dalla necropoli greca frutto degli scavi più recenti, i monili d’oro dalla necropoli ellenistica, le anfore restituite da un deposito annesso ad un impianto per la salagione del pesce del rione Vaccarella, la prima iscrizione latina di età imperiale.

Tutti i reperti, come ci ha spiegato il gentilissimo dott. Pietro Coppolino, rappresentano strumenti fondamentali per documentare i vari aspetti economici, religiosi e quotidiani della “storia” della città di Milazzo, che “rivive” proprio attraverso i dati della cultura materiale acquisiti con la ricerca archeologica.

 

Alessandro Magistri

Classe 2A IC Primo Milazzo
Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Garibaldi”

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