Maltempo distrugge la foresta della musica
Durante le prime settimane di novembre l’Italia è stata colpita da numerose giornate di maltempo che hanno causato alluvioni, frane e la distruzione di alcune foreste e aree UNESCO.
Tra queste è stata abbattuta la foresta degli Stradivari a Paneveggio sulle Dolomiti che era ricca di abeti rossi di oltre 150 anni e la foresta della Val Saisera, in Friuli al confine con l’Austria. Questi abeti venivano utilizzati per la costruzione dei violini, ritenuti perfetti poiché l’abete rosso è elastico e trasmette meglio i suoni. Si dice, infatti, che Antonio Stradivari in persona, un costruttore di strumenti a corde, si aggirasse nella foresta di Paneveggio per cercare gli alberi più adatti alla costruzione del violino con caratteristiche idonee.
Purtroppo per la ricrescita degli alberi bisognerà aspettare anni e nel frattempo il rischio per coloro che abitano nelle vicinanze è elevato, poiché durante le nevicate non vi sarà nessun albero a trattenere sia la neve che la pioggia. Ricostruire nuovamente la foresta però non è impossibile perché già i nostri antenati riuscirono a far rivivere le zone danneggiate, specialmente dopo la prima e la seconda Guerra Mondiale.
Filippo Camerlenghi, il Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche, ha espresso la sua solidarietà a tutte le famiglie che hanno dovuto subire questi eventi e, insieme ai suoi colleghi, si è reso disponibile ad aiutare coloro che hanno bisogno di protezione.
La caduta degli alberi dipende, è risaputo, dal cambiamento climatico, poichè di fronte a venti normali l’abete rosso avrebbe resistito. Di ciò deve assumersene la responsabilità ogni singolo cittadino perché tutti i fenomeni metereologici di forte entità stanno avvenendo per causa nostra, per l’inquinamento provocato dall’incuria e dalla superficialità dell’uomo.
Laura Siragusa III C BS