Luci ed ombre nella festa di Ognissanti
Abbiamo spesso sentito parlare della festa di Halloween, dei dolcetti, dei travestimenti, ma non abbiamo mai pensato al vero significato di questa festa, che ci sembra bella e scherzosa quando in realtà, le sue origini sono lugubri e insolite.
Halloween è infatti una festa dalle antiche origini ed inizialmente serviva solo a ringraziare gli dei del raccolto ottenuto in estate, per la precisione, apparteneva ai celti e questa festa veniva chiamata SEMHAIN.
Il significato di questo termine è racchiuso nel Capodanno pagano celtico, momento in cui, nell’Europa del Nord, cominciano i mesi più freddi e bui dell’anno. Semhain, invece, in Irlanda, corrisponde al mese di novembre. Secondo la concezione del tempo della cultura celtica, Semhain si trova a metà tra l’anno vecchio e l’anno nuovo, infatti, in questo giorno, la parte della terra che divide i morti dai vivi si assottiglia e i due regni si avvicinano.
Ma la festa di Semhain o di Halloween non viene festeggiata solo con macabri travestimenti e dolcetti gustosi. In Messico, ad esempio, la festa di Halloween, corrisponde ad un periodo di gioia e di divertimento, ovvero il “dia de los muertos”, una festa per onorare i defunti e farli comunicare con la famiglia o con gli amici; si lasciano doni e si appendono le foto dei defunti su degli altari chiamati ofrendas, ma per far arrivare nelle case i cari defunti è indispensabile una strada di cempasùchil, fiori tipici del territorio messicano, e la città festeggia con fuochi e musica.
MA TORNIAMO AI RACCONTI DI HALLOWEEN …
Conosciamo tutti la famosa jack’o’lantern, o la zucca di Halloween, infatti anche questa ha antiche origini, ossia la leggenda di Jack…, ma chi era Jack?
Jack era un fabbro irlandese ubriacone che ingannò più volte il diavolo. La prima volta il diavolo andò da lui per la consegna della sua anima, Jack gli chiese di trasformarsi in una moneta per un’ultima bevuta e il diavolo glielo concesse…, ma appena si trasformò Jack prese la croce che aveva in tasca e lo immobilizzò, così il diavolo, per tornare normale, strinse un patto con Jack e per 10 anni il diavolo lo lasciò stare.
Dopo questo lasso di tempo il diavolo tornò da Jack e questi riuscì ad ingannarlo nuovamente: lo fece salire su un albero perché desiderava una mela, così Jack sfoderò la sua fidata croce lo immobilizzò. Questa volta Jack disse al diavolo che non sarebbe andato all’inferno dopo la sua morte e il diavolo non si fece più vedere sino a quel giorno. Quando giunse la sua morte Jack andò in Paradiso, solo che lì, gli dissero che lui non meritava di andarci. Così decise di andare all’inferno solo che il diavolo gli ricordò del patto fatto in passato, cosicché Jack si ritrovò a vagare sulla terra, solo e senza una casa.
Jack cercava una casa, ma nessuno lo voleva ospitare per colpa del diavolo che disse a tutta la gente di mettere una rapa con una candela dentro davanti alle case per non far entrarvi lo spirito di Jack. Si narra però che gli americani, per mancanza di rape nella regione, decisero di mettere le candele dentro le zucche e quindi di sostituirle alle rape. Dalla leggenda di Jack deriva anche il famoso motto “trick or treat?” che letteralmente non significa “dolcetto o scherzetto?” ma ha un significato molto più lugubre, infatti vuol dire, in realtà, “Sacrificio o maledizione?”, a significare che se non si sacrificava qualcosa Jack si sarebbe arrabbiato e ciò, avrebbe portato allo scatenarsi di una terribile maledizione su chi non avesse accettato il sacrificio.
Nella tradizione cristiana, per il giorno di Ognissanti, i Cristiani più poveri usavano chiedere elemosina e riceverla in cambio di preghiere per i parenti defunti da donare, nel giorno della commemorazione dei morti, il 2 novembre.
Quando si parla di Halloween, delle zucche e dei dolcetti, non si può non parlare di argomenti più tristi e scioccanti quali quelli delle messe nere e riti satanici. Esistono infatti delle persone, dette satanisti, che ad Halloween, quindi alla vigilia del giorno di Ognissanti, celebrano le cosiddette “messe nere”, riti che vengono praticati in chiese sconsacrate, a volte da gruppi di persone appartenenti tutte alla stessa setta, per adorare ed invocare il diavolo. Ho di recente scoperto, con mia grande sorpresa, che Messina è al terzo posto in una speciale classifica, tra le città dove si effettuano più riti satanici.
Riti satanici, sette, maledizioni, messe nere… tutto questo credo sia assurdo. La festa di Halloween, oggi, deve essere una festa da trascorrere in allegria con gli amici ed i parenti per poi il giorno dopo onorare la memoria dei propri defunti con una preghiera o magari recandosi al cimitero dove sono sepolti e portare loro un fiore. Purtroppo, qualcuno la pensa diversamente, al punto da voler sostituire un giorno di riflessione con la festa del diavolo.
Giulia Curcio,
I.C. “E. Vittorini” n.15