venerdì, Novembre 22, 2024
Sport

Trattenendo il respiro

Salvatore Bavusotto, ex studente dell’istituto tecnico industriale Ettore Majorana di Milazzo, sfiora il podio al campionato mondiale di apnea outdoor. Si è posizionato al quinto posto nella specialità con assetto costante con le due pinne, dove ha raggiunto la profondità di -75m, la sesta posizione con l’assetto costante con monopinna, raggiungendo i -83m.

Al suo esordio con la maglia azzurra ha ottenuto un ottimo settimo posto nella specialità senza attrezzi (rana), con 53m.

 Ad Ustica poi ha confermato il trend positivo, affermandosi vice-campione italiano di apnea profonda.

 Il mare di Milazzo, protagonista indiretto di queste vittorie, è stato “trasformato” dagli sportivi in un” campo di allenamento”, ed ha ricevuto in cambio sei medaglie divise in due d’oro, due d’argento e due di bronzo.

 L’apnea è stata la prima forma d’immersione praticata dall’uomo, nonostante non fosse un animale acquatico. Le origini di questo sport coinvolsero la cultura di diversi paesi attraverso l’esplorazione dei fondali marini.

 I primi apneisti sfruttarono questa specialità per la pesca subacquea, ma anche per scopi bellici nell’antichità. I Romani utilizzarono gli acquaioli per diversi sabotaggi riguardanti le navi nemiche. Non si dava molta importanza al primo record di immersione, più che valenza sportiva veniva contata come vittoria militare. Nonostante queste doti venissero sfruttate in modo non sportivo, verso la metà del Novecento si formò una “corsa alla profondità”, che ebbe come primi protagonisti Raimondo Bucher nel 1952, Ennio Falco, Enzo Maiorca e molti altri.

Al giorno d’oggi è diventata un’attività agonistica che si divide in diverse discipline: apnea statica e apnea dinamica, in cui si possono utilizzare attrezzature durante le immersioni lineari con pinne o monopinna, praticate in acque libere, e infine l’apnea profonda.

 L’apnea di assetto costante, quella in cui il campione milazzese si è aggiudicato ottimi risultati, consiste nel raggiungere una quota solo ed esclusivamente con le proprie forze, nonostante si possano usare attrezzature.

 

Cambria Alessia III B EN

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