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“Il giorno della civetta”

Leonardo Sciascia è stato uno scritto siciliano nato nel 1921 e morto a Palermo nel 1989. Tra i suoi romanzi più celebri, molti dei quali diventati film, ricordiamo “Il consiglio d’Egitto” e “Il giorno della civetta”.

Quest’ultimo romanzo inizia con l’omicidio di Salvatore Colasberna, presidente di una cooperativa edile. Sul delitto indagano le forze dell’ordine che non riescono a trovare testimoni, in particolare notano che il reato è stato commesso davanti alla casa di un certo Nicolosi che ha visto in faccia l’assassino, ma che misteriosamente scompare. Il capitano dei carabinieri, Bellodi, intuisce che la sparizione di Nicolosi sia legata alla morte di Colasberna e con uno stratagemma arresta il presunto esecutore, un tale Zicchinetta e il suo mandante Pizzuco, altro impresario edile protetto dal capomafia del luogo Don Mariano Arena (il vero mandante dell’omicidio).

Quando i carabinieri, dopo una lunga serie di indagini, sono ormai convinti di aver catturato i colpevoli, succede un colpo di scena: interviene un mafioso ancor più potente che ordina di far costruire dei falsi alibi per scagionare don Mariano e i suoi scagnozzi, facendo infine condannare per la morte di Nicolosi, sua moglie Rosa e il presunto amante di lei.

Il protagonista del romanzo è il Capitano Bellodi, originario di Parma che non capisce i veri motivi dell’omertà siciliana; l’antagonista è Don Mariano Arena, mafioso e uomo d’onore che rispetta il capitano Bellodi, definendolo un vero uomo (e non un quaquaraquà); coprotagonisti sono Rosa, la moglie di Nicolosi, il maresciallo aiutante di Bellodi e tutti gli scagnozzi di don Mariano.

 

Il romanzo è ambientato in Sicilia, presumibilmente dopo il 1955.

Lo stile è complicato in determinati tratti, ma anche fluido e comprensibile.

Omertà e corruzione. Questo è uno dei primi libri in cui si parla in maniera diretta della mafia.

Lo consiglio a tutti gli appassionati di libri gialli e polizieschi e per chi volesse conoscere gli intrighi della mafia del secolo scorso; consiglio inoltre di vedere il film perché aiuta a comprendere meglio alcuni personaggi che nel libro (a mio giudizio) sono complessi e difficili da decodificare.

Gabriele Russo

I.C. “Elio Vittorini” n.15

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