Per non Dimenticare
Nella notte del 3 ottobre 2013, un barcone con centinaia di migranti, ha preso fuoco e si è rovesciato a largo di Lampedusa, a poca distanza dall’isola dei Conigli.
386 vittime di cui 20 dispersi, numeri che fanno di questa tragedia una delle più gravi catastrofi marittime del Mediterraneo.
L’imbarcazione, costituita da un peschereccio lungo circa 20 metri, è stata per molti migranti di origine africana provenienti soprattutto dall’Eritrea, “l’ultimo porto”, coronamento di un sogno brutalmente infranto.
Il comitato del 3 ottobre, in memoria delle vittime del mare, propone eventi volti a lasciare un’impronta indelebile sull’animo umano
Mentre si celebra il ricordo del naufragio del 2013 continuano a tutt’oggi i soccorsi nello Stretto di Sicilia.
Le migrazioni nel Mediterraneo non possono essere trattate con superficialità dalla classe dirigente o con indifferenza da parte dell’opinione pubblica.
Nonostante l’appello, le politiche sull’immigrazioni sono andate e continuano ad andare sempre nella stessa direzione.
La memoria delle vittime dell’immigrazione non sembra aver scalfito il cinismo di chi continua a considerare questo tema “un’arma di distrazione di massa”.
Il 3 ottobre è una giornata di lutto, nella quale non è accettabile esprimere solidarietà senza denunciare le politiche che hanno prodotto e continuano a produrre le stragi che avvengono davanti ai nostri occhi.
Per fermarle bisogna insistere sui principi della solidarietà e del sostegno reciproco, che dovrebbero guidare le politiche dell’Unione Europea, per stilare leggi che mettano in atto interventi concreti volti a debellare attività illegali, ma soprattutto volte a preservare la dignità e il rispetto per la vita umana.
Emanuela Venuti
3° A I.C. E. Vittorini n15 Me
