venerdì, Novembre 22, 2024
Parliamo di....

Voglio diventare un medico

Ritrovarsi in un freddo giorno di settembre in ospedale, in attesa di essere visitati, smarriti e preoccupati, può diventare, suo malgrado, un momento per riflettere sulle scelte importanti per il futuro…

Respiravo a fatica e scuotevo la testa mentre mi dicevano di stare tranquilla.

La barella era fredda, ricoperta di uno strano telo bianco, puzzava d’ospedale ed io osservavo il soffitto mentre le lacrime mi rigavano il viso.

Non ero sola, una bambina era caduta e si era fatta male, un signore si era infortunato sul lavoro, una signora era in dolce attesa…

Poco dopo ho visto arrivare i miei genitori, mi chiedevo cosa mi stesse succedendo

Mentre nella mia testa frullavano mille domande irrisolte, mi sono girata e la prima cosa che ho visto è stata la preoccupazione sul viso di mio padre. Stanco della giornata di lavoro, un po’ confuso, un po’ triste.  Avrebbe voluto vedere la propria figlia in salute e non su un lettino d’ospedale.

Accanto a me adesso c’era un signore sulla cinquantina, stava molto male, era solo.

Più che arrabbiata mi sentivo incapace, incapace per non poterlo aiutare.

La cosa che mi ha lasciato sbalordita sono stati i medici. Nessuno lo ascoltava, semplicemente passeggiavano, giocavano con il cellulare, c’era chi era nel bel mezzo di un discussione ..

È davvero questo il paese in cui viviamo?

È veramente circondato da uomini e donne noncuranti degli altri?

Ho Immaginato di essere una dottoressa e di dedicarmi ai pazienti!

Essere medico non deve certo essere facile!

Bisogna farsi coinvolgere emotivamente?

Credo che ci voglia tanta forza di volontà e soprattutto grande coraggio per esercitare questo mestiere. Non è facile guardare gli occhi di chi ha bisogno, di chi sta chiedendo aiuto, di chi ti sta pregando di salvare la propria vita.

Non è facile stringere la mano di chi sa che l’ultima persona che vedrà sarai proprio tu, e magari non la sua famiglia.

Credo che ogni singolo paziente si meriti di vivere, di poter condurre la propria vita, abbia diritto ad attenzione e dedizione.

C’è una frase che ricordo sempre e che mi fa riflettere:” se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere, ma sa di dover morire. ‘’

Da grande voglio fare il medico perché sento e, soprattutto ho la voglia nel cuore di aiutare chi ha bisogno.

Sento che sono pronta a soccorrere anziani, giovani, bambini, a correre nei vari reparti e purtroppo come spesso succede, a dare spiacevoli notizie. Cosa ho tratto da una brutta giornata in ospedale?

Un’ esperienza per la vita!

 

Martina Mento 3EBS

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