martedì, Novembre 5, 2024
Il bello del Majorana

Potenziato al Majorana il Centro d’ascolto

Cammina dinoccolato come fosse in un videotape al rallentatore, lo sguardo per terra fissa le scarpe che ondeggiano strisciando ad ogni passo come volesse colpire un oggetto inesistente davanti a sé. La prof. gli ha detto l’altro ieri che c’era a scuola il centro di ascolto e che lì poteva trovare risposte alle domande che lo arrovellavano.

Dubbioso aveva accettato ma tante erano le domande gli che gli frullavano nella testa: Cosa dovrà dirgli? Di cosa parleremo? Che vorrà sapere? No, quello… non posso dirlo, lo direbbe a tutti! Intanto è quasi arrivato, il prof. del centro d’ascolto gli viene incontro…

Centro d’ascolto, chissà quali sarebbero state le domande che anch’io mi sarei poste se ci fosse stato tanti anni fa… “un posto per parlare ed essere ascoltati”. Da ragazzo talvolta passavo le mie giornate preoccupato per le interrogazioni, arrovellandomi nelle mie emozioni adolescenziali, le incomprensioni con i miei genitori, i tradimenti amicali, i brutti voti e sogni… tanti sogni…

Centro d’ascolto, la parola ascoltare è densa di significati: ascoltare la musica, il frusciare delle foglie mosse dal vento, la voce di una persona cara o quella che incude timore. L’udito è un senso che assieme agli altri 4 ci permette di entrare in relazione con il mondo che ci circonda. Quante volte però vorremmo essere ascoltati. Potersi raccontare, aprirsi a qualcuno che non pensi, mentre noi parliamo, a quello che deve rispondere. Incontrare qualcuno con cui consentirci di-spiegarsi senza dover temere di correre il penoso rischio di essere frainteso e ancor peggio giudicato. Anche se per un momento, trovare qualcuno che ti permetta di essere te stesso senza doversi celare in reticenze che salvino le apparenze

Provare l’esperienza di essere ascoltati, senza incorrere negli inevitabili giudizi, giusto – sbagliato che inevitabilmente, direi umanamente partono nella mente di ogni ascoltatore, cela la possibilità di ritrovare se stessi.

Essere se stessi è una meravigliosa opportunità che la vita offre ma quanto è difficile essere se stessi. C’è sempre qualcuno che, mosso talvolta da nobili motivi educativi, ci indica la strada da percorrere. La strada da percorrere che ben conosce ma che non necessariamente coincide con la nostra. Avere la possibilità di essere ascoltati senza timore, di essere giudicati ci apre al ricco mondo interiore. Un mondo spesso sconosciuto ma che non aspetta altro se non quello di essere svelato attraverso la sapiente opera “educatrice” del tirar fuori il meglio di noi stessi. Talenti, attitudini, sogni che non aspettano altro che potersi liberamente manifestare. Bisogni, desideri che spesso restano chiusi in un cassetto, talvolta, per tutta la vita.

Presto servizio al centro d’ascolto nella mia scuola, l’ITTS Majorana di Milazzo, da circa 26 anni. Subito dopo la mia laurea in psicologia ad indirizzo clinico ottenuta alla Sapienza di Roma mi sono iscritto alla scuola di specializzazione in psicoterapia ad indirizzo rogersiano.

Da allora sono stati tantissimi gli studenti, genitori e anche colleghi che mi hanno chiesto supporto per chiarire, cercare soluzioni a temi relazionali, esistenziali che li bloccavano e che talvolta provocavano penosi disagi emotivi. Al centro d’ascolto non si va per ottenere consigli di facile erogazione che ti rendano la vita sopportabile. Al centro di ascolto si va per essere accompagnati da un esperto e trovare da sé le possibili risposte.

Basta leggere le cronache dei nostri giorni per avere un vademecum del disagio giovanile che serpeggia tra i giovani e che spesso ci provoca un dolore sordo, acuito dalla crudeltà di certi episodi non più relegati alle periferie disagiate delle nostre città. Spesso il disagio è invisibile ai nostri occhi, solo quando si manifesta con la sua dirompente crudezza ci domandiamo: “Come ho fatto a non accorgermene? Sembrava un ragazzo così caro e ben educato”. Sono sempre più urgenti le domande a cui i nostri figli non riescono a trovare risposta né in famiglia, né in altre agenzie educative.

Il centro d’ascolto si pone da questa parte del sistema, dalla parte della soluzione e no dalla parte del problema. Osservare e ascoltare con la terzietà che ti consente l’essere parte esterna al problema può garantire quella lucidità per facilitare possibili risposte alla quotidianità adolescenziale.

Dopo 26 anni, da quest’anno lo “sportello di ascolto” è divenuto istituzionale. Per 8 ore settimanali al primo piano della nostra scuola si trova questo posto per parlare ed essere ascoltati, per alunni, genitori e tutto il personale della scuola.  Il servizio è anche rivolto a quella sfera di alunni con “Disturbi Specifici di Apprendimento” (DSA) e per i ragazzi con “Bisogni Educativi Speciali (BES). Lo sportello è aperto dal lunedì al venerdì secondo un orario che si può consultare alla pagina  del sito della scuola e si accede, per i genitori, fissando un appuntamento tramite mail all’indirizzo centroascolto@itimajorana.gov.it. Per gli allievi e tutto il personale della scuola, contattandomi direttamente durante le ore mattutine.

Sergio Minniti

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