La Stella di Andra e Tati, il primo cartoon dentro Auschwitz
«Ci avevano scambiate per gemelle, dunque, “merce” rara, come cavie da esperimento: per questo siamo sopravvissute».
«La Stella di Andra e Tati», il primo cartoon dentro Auschwitz, è la storia delle due sorelle Bucci, testimoni della Shoah, ed è diventato il primo film di animazione europeo sull’Olocausto, presentato a Torino nell’ambito del festival Cartoons on the bay.
Una prima volta che deve far riflettere anche i più piccoli. Spesso si hanno difficoltà a trovare dei film da far vedere ai piccini in occasione del giorno della Memoria, visto che quasi sempre si tratta di pellicole che raccontano in modo esplicito quanto accaduto negli anni della deportazione, delle leggi razziali e dei campi di sterminio.
La stella di Andra e Tati offre, invece, un altro punto di vista per i più piccoli. Un film di 26 minuti diretto da Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli con i disegni di Annalisa Corsi, con le voci di Loretta Goggi, Laura Morante e Leo Gullotta, prodotto dalla Rai e Larcadarte, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che andrà in onda su Rai Gulp e sarà poi utilizzato come materiale didattico nelle scuole, anche in ricordo degli ottanta anni dalle leggi razziali fasciste emanate a partire dal settembre 1938.
Le piccole Andra e Tati, figlie di madre ebrea, Mira Perlow, e di Giovanni Bucci, cattolico, avevano 4 e 6 anni quando il 29 marzo 1944 da Fiume, dove vivevano, vennero deportate ad Auschwitz-Birkenau insieme a madre, nonna, zia e cuginetto. Arrivarono ad Auschwitz il 4 aprile 1944 e qui, le due bambine furono separate dagli adulti e condotte al Kinderblok, dove incontreranno altri bambini.
Ad Auschwitz-Birkenau, Andra e Tati perderanno prima la nonna e poi il cuginetto Sergio, ma anche grazie all’aiuto della blokova preposta alla loro vigilanza, riusciranno a sopravvivere fino alla liberazione del campo, quando verranno trasferite prima a Praga e poi in Inghilterra, dove verranno ritrovate dai loro genitori.
La storia si intreccia con quella di una scolaresca dei nostri giorni in gita di istruzione nello stesso campo di concentramento. Tra gli altri c’è il bullo Carlo, che infastidisce continuamente il compagno Matteo. Con il procedere della visita, il suo comportamento cambierà!
Andra e Tati furono liberate il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa, nella loro avanzata, aprirono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Il 27 gennaio è diventato, dal 2000 in Italia e dal 2005 in tutto il mondo, il giorno della memoria della Shoah.
Con la liberazione di Auschwitz, Andra e Tati, senza documenti, lontane dai loro familiari, vennero portate prima a Praga, poi un anno dopo trasferite in Inghilterra. Nell’Europa che si riprendeva dalla guerra ci vollero quasi due anni prima che potessero essere ricongiunte ai loro genitori.
Certo, non è un racconto facile, per i “grandi” e soprattutto per i bambini, ma è un progetto molto saggio, per mantenere il ricordo ed iniziare a far riflettere già da piccini su ciò che non dovrà accadere mai più.
Marica Genovese II C BS