“A Maschira” di Cattafi alla festa del Mandorlo in fiore
L’emozione ha diversi modi di manifestarsi: gioia, musica, colori. Questo e molto altro è il Carnevale Cattafese.
Tutto comincia intorno al 1500, quando i Saraceni sbarcarono sulle coste siciliane.
La leggenda vuole che i cittadini di Cattafi, armati di zappe e forconi, riuscirono a scacciare gli invasori turchi e da questo episodio deriva il nome “Scacciuni”. I contadini cattafesi prendeno le vesti del nemico e come buon auspicio ogni anno si ricorda la vittoria dei contadini siciliani sui pirati turchi.
Nel corso del tempo gli “Scacciuni” divennero prima dei veri e propri protettori del paese per poi diventare la maschera principale del carnevale di Cattafi.
Insieme agli Scacciuni sfila la “fioraia” che rappresenta la ragazza più bella del paese. Intorno a lei sfilano “dami e cavaleri”. Queste tre figure sono rappresentate unicamente da uomini, alle donne infatti non era permesso di partecipare alle feste del paese e quindi erano gli uomini a prendere il loro posto. Altra figura importante del carnevale sono “i fimmini”, stavolta donne vere e proprie che precedono gli scacciuni e la fioraia. A completare le figure del carnevale troviamo “i buffuna”, “la corte” e “i ciusciacanigghia”.
La sfilata è accompagnata dall’incessante ritmo della tarantella che rende ancor più frenetica e affascinante la danza degli scacciuni.
Ancora oggi, dopo decine e decine di anni, questa particolare tradizione continua ad essere rispettata.
Quest’anno, a coronamento del grande lavoro compiuto, a Maschira è stata invitata alla festa del Mandorlo in fiore di Agrigento, un grande obiettivo raggiunto, ma tanti altri rimangono ancora da raggiungere.
La prima parola di questa riflessione è stata emozione, perché non c’è altro modo per descrivere il carnevale cattafese. Un paese intero vestito a festa, bambini che a Superman e Capitan America preferiscono “U Scacciuni”, migliaia di persone sorridenti e stupite al passaggio della sfilata!
A Maschira di Cattafi è emozione.
Alessio Saporita IV AMM