TEODORA, DA ATTRICE AD IMPERATRICE
Quando si parla di imperatrici bizantine si pensa subito alla più famosa di tutte: Teodora.
La storia di Teodora è quella di una danzatrice e attrice che divenne imperatrice. Era nata a Costantinopoli il 14 marzo del 497; il padre si occupava della custodia delle bestie feroci nell’Ippodromo di Costantinopoli, la madre era un’attrice. Quando egli morì, Teodora, che era ancora una bambina, fu avviata dalla madre al mondo dello spettacolo.
Divenne un’attrice del mimo: lo spettacolo consisteva in una danza accompagnata da canto e recitazione. Il mimo era una rappresentazione popolare e aveva quindi come elementi essenziali la comicità e anche le battute e le scene volgari. Quello di attrice e di ballerina era un mestiere malfamato. Teodora, oltre ad essere molto avvenente era brillante e di grande intelligenza, si guadagnò presto una certa popolarità. Giustiniano, il nipote dell’imperatore Giustino I, s’innamorò di lei.
I biografi parlano che tra i due ci fu un amore a prima vista. Incurante dello scandalo suscitato dalla sua relazione con una donna dal passato tanto scabroso, decise di sposarla.
Convinse lo zio ad abrogare legge che proibiva ai membri della classe senatoriale di sposare una donna di classe sociale inferiore, comprese le attrici di teatro (all’epoca, come già detto, considerate “scandalose”). Giustiniano nel 525 sposò Teodora e nel 527 salì al trono.
Teodora probabilmente era una donna spregiudicata, ma fu anche una vera compagna per l’imperatore grazie alla sua intelligenza e alla sua abilità politica. Fu Teodora a salvare il marito durante la grave rivolta di Nika del 532 (durante la quale la basilica di Santa Sofia, voluta da Costantino, fu distrutta ma ricostruita da Giustiniano per volere di Teodora).
Teodora trattò accordi diplomatici con i Persiani e con i Goti, impartì ordini ai governatori di provincia, seppe tenere a bada i più abili e astuti ministri di corte. Altri aspetti della sua attività di governo rivelano tratti di profonda umanità: prese provvedimenti a favore di fanciulle che – proprio come era capitato a lei – venivano avviate a mestieri degradanti: le riscattava dai loro padroni, le ospitava in un apposito ospizio sul Bosforo, ne favoriva il reinserimento nella società. Teodora morì a Costantinopoli il 28 giugno del 548. Giustiniano le sopravvisse per altri 17 anni: morì il 14 novembre del 565, lasciandoci come sua maggiore eredità la raccolta normativa, conosciuta come “Corpus Iuris Civilis”
MARIA AURORA SAPORITA – ASIA SICILIANI
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