“NON SOLO VOLO”
Una settimana a Malta per i ragazzi del progetto “CFD Design and Testing of an Ultralight Aircraft”
Si è completata nella tarda serata di venerdì scorso, l’esperienza maltese vissuta dagli studenti delle classi terza, quarta e quinta di Trasporti e Logistica – Conduzione del Mezzo Aereo – dell’istituto I.T.T. E. Majorana di Milazzo.
Domenica 15 c.m., trentotto alunni, accompagnati dall’ideatore e promotore del progetto, prof. Massimo Chillemi, dalla referente linguistica, prof. Sonia Billa e dalla docente di Lettere, prof. Luisa Fonseca, sono atterrati presso l’Aeroporto Internazionale di Malta, pronti a vivere una esperienza indimenticabile.
Durante l’intera settimana di soggiorno, eccezion fatta per la giornata di martedì 18, il copioso gruppo si è recato presso l’Institute of Aerospace Technologies dell’Università ta’ Malta, per seguire lezioni seminariali in ambito aeronautico e partecipare a workshop sull’utilizzo di software CFD per la progettazione degli aeromobili e per il collaudo di profili alari nella galleria del vento. I seminari sono stati tenuti dal Prof. Robert Camilleri, dal Prof. Jason Gauci e dal Comandante di linea Alan Muscat. Tutti gli incontri sono stati introdotti e coadiuvati dal Prof. David Zammit Mangion, direttore dell’Istituto di Tecnologie Aerospaziali. I seminari e le attività laboratoriali sono stati condotti interamente in lingua Inglese per dare all’intera iniziativa un taglio internazionale e multidisciplinare. Non capita tutti i giorni di vedere ragazzi in età scolare, seguire seminari su complessi argomenti tecnici, interagire con i docenti e prendere appunti in lingua straniera!











La mattina del martedì il gruppo di potenziali “aviatori”, sempre in collaborazione con l’Università di Malta, è stato ospitato dalla “Lufthansa Technik Malta”, centro europeo di eccellenza per la manutenzione e riparazione di aerei di linea delle maggiori compagnie aeree attualmente operanti nel mondo dell’aviazione civile. Qui i ragazzi hanno potuto visitare gli hangar ed i laboratori presso cui vengono riparate ed assemblate parti di aeromobili da manutenere. Quest’ ultima esperienza, in particolare, ha rappresentato una reale opportunità di continuità scuola-lavoro, dal momento che Lufthansa Technik Malta ospita, forma e dà impiego a numerosi studenti del settore, che ambiscono a diventare manutentori di mezzi aerei.
Anche i momenti “liberi” pomeridiani di questa esperienza maltese, sono stati vissuti all’ insegna dell’arricchimento linguistico-culturale. Non sono, infatti, mancate le visite guidate e le escursioni in alcuni dei luoghi più rappresentativi della splendida isola di Malta: i templi megalitici di Hagar Qim, risalenti a oltre cinquemila anni fa, la meravigliosa Mdina, conosciuta anche come la “Città del Silenzio”, o la rumorosa Rabat, giusto per citarne qualcuna. A rendere il soggiorno maltese ancora più impregnato di cultura e tradizioni locali, sono stati, inoltre, i caratteristici festeggiamenti “in verde” del Saint Patrick’s Day, con le parate musicali lungo le vie principali delle città; il Saint Joseph’s Day con gli stendardi di porpora, la tradizionale banda di Rabat, il lancio dei bigliettini di carta dai balconi, e i deliziosi “sfineg” di San Giuseppe, praticamente identici ai nostri “sfinci”.
L’esperienza maltese, rappresenta la seconda fase del progetto “CFD Design and Testing of an Ultralight Aircraft”. Dopo alcune lezioni propedeutiche curriculari ed extracurriculari, l’iniziativa è stata inaugurata a fine febbraio scorso, con la visita dei Proff. Zammit Mangion e Camilleri presso l’Istituto Ettore Majorana e la conduzione di workshop, in lingua inglese, su tematiche quali “History of Aviation”, “Lift and Drag”, “Structure of Aircraft” and “Aircraft Accidents and Incidents Investigation”, presso l’aula magna della scuola.
Il progetto ora proseguirà con una fase di raccolta e disseminazione dei risultati di un’attività che si inserisce nel tanto auspicato paradigma di continuità verticale tra scuola, università e mondo del lavoro.
“Lanx satura”, ma anche “melting pot” potrebbe essere denominata quest’esperienza, proprio perché completa e variegata, specializzante, ma trasversale, divertente, culturale e pienamente internazionale.