giovedì, Marzo 27, 2025
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All’Istituto Comprensivo D’Arrigo di Venetico si parla di Speranza, Coraggio, Felicità e Impegno civile

Lunedì 17 marzo, alle ore 10:30, ha avuto luogo un significativo incontro presso l’Istituto Comprensivo D’Arrigo di Venetico, coordinato dalla Dirigente scolastica Prof.ssa Laura Aliberti e dai docenti Angela Maria Arco, Cristina Pennisi e Domenico Pettineo. Lo scopo principale di questo evento è stato quello di celebrare la FELICITÀ e di affrontare il cruciale tema della LOTTA CONTRO LE MAFIE, un argomento di grande attualità sociale.

Numerosi studenti e famiglie della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato attivamente all’iniziativa, che ha visto la presenza di relatori di grande prestigio.

Dopo l’apertura dei lavori con l’Inno d’Italia cantato da tutti i presenti, la Dirigente ha dato il via alla manifestazione, accogliendo relatori, studenti, genitori e ospiti. Nel suo intervento, ha evidenziato l’importanza che la scuola attribuisce alla formazione della coscienza nelle nuove generazioni, sottolineando quanto sia fondamentale per l’intero ambiente scolastico collaborare con relatori capaci di trasmettere valori concreti, sostenendo così la sinergia tra scuola e famiglia.

La Prof.ssa Pennisi ha chiarito il legame tra la “lotta alle mafie” e la “felicità”, dimostrando come questi due aspetti siano profondamente interconnessi, perché quando si è felici, poiché la felicità è contagiosa, si ha la forza di combattere per i propri ideali. La libertà insieme alla legalità ci permettono di essere felici. Ha quindi passato la parola alla Prof.ssa Arco, che ha iniziato il suo intervento citando una celebre frase di Peppino Impastato: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, le si darebbe un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”. La stessa ha presentato i relatori, evidenziando il loro valore morale e i punti salienti dei loro interventi, auspicando che possano fungere da guida per il percorso che i giovani studenti stanno intraprendendo, lavorando con consapevolezza e supportati da docenti, genitori e comunità locali.

Tra i relatori, l’On. PIERA AIELLO, testimone di giustizia e cognata di Rita Atria,  ha condiviso la sua storia personale. Ha raccontato dell’incontro con un bambino di cui ignorava l’identità del padre, per poi scoprire che era il figlio del Boss Atria. Da quel momento, la sua vita è cambiata, sposandosi e entrando in una famiglia mafiosa, diventando presto vedova e incontrando il Magistrato “Paolo Borsellino”, che le salvò la vita.

L’On. Aiello, condividendo la sua esperienza e ha rimarcato l’importanza delle scelte personali nella vita di ciascuno, interagendo e rispondendo alle domande degli studenti.

Ha poi dato la parola a Nicola Catanese, uno dei capi scorta di Paolo Borsellino, che lo ha descritto come una persona umile, molto attenta alla sicurezza dei suoi uomini, preoccupandosi più per la loro incolumità che per la propria. Ha ripercorso il giorno dell’attentato, raccontando come avesse trascorso la mattinata con Borsellino e di come, a causa di un gioco con una monetina, si fossero separati prima dell’attentato, salvandosi così la vita. Ancora oggi si chiede cosa sarebbe accaduto se avessero viaggiato insieme.

Mimmo Scordino, membro della scorta di Giovanni Falcone, invece ha raccontato quanto Falcone fosse un magistrato serio e riflessivo, che richiedeva legalità in ogni ambito. Falcone, consapevole del suo destino, continuava a lavorare instancabilmente e sosteneva che “anche non pagare il biglietto dell’autobus è una forma di mafia”. Scordino ha concluso il suo intervento con una frase che racchiude perfettamente il significato dell’evento: “Legalità fa rima con felicità. La legalità ci rende felici, ci rende liberi.”

MARCO PANDOLFO, figlio del Dott. Domenico Nicolo Pandolfo, medico originario di Pace del Mela, ucciso nel 1993, ha discusso con i ragazzi sull’etica professionale e dell’importanza della vita, lasciando un messaggio profondo e indimenticabile. Marco ha raccontato il percorso professionale del padre, dai suoi studi presso l’Università di medicina di Messina fino a diventare primario di neurochirurgia presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Ha descritto la sua incessante lotta per ottenere una TAC, indispensabile per interventi chirurgici cruciali. Tra questi, ha menzionato l’intervento a favore di una bambina di nove anni, figlia di un boss della ‘ndrangheta, a cui erano state date poche speranze di vita. Nonostante le difficoltà, il Dott. Pandolfo non aveva voluto negare quel tentativo, purtroppo risultato vano. Questo intervento si sarebbe rivelato fatale per lui: infatti il 20 marzo 1993, a Locri sette colpi di pistola, in una piazza dove nessuno ha visto nulla, hanno strappato il dottore alla vita. Le indagini sono state affidate al magistrato Nicola Gratteri, ma nel corso degli anni non hanno portato a risultati significativi, a causa della mancanza di testimoni e prove sufficienti.

Un altro momento di grande importanza è stato quello della Sen. BARBARA FLORIDIA, Presidente della Commissione Vigilanza, che ha avviato un confronto sul concetto di felicità dopo l’introduzione della Prof.ssa Pennisi. Quest’ultima ha citato la scritta presente sullo striscione realizzato dai ragazzi, che ben lega le tematiche della lotta alle mafie e della felicità: “Essere felici è relazionarsi con gli altri, dimostrando il proprio impegno, avendo coraggio nel portare avanti le proprie azioni con determinazione… perchè IO SONO FELICE QUANDO SO QUELLO CHE VOGLIO”. La Senatrice Floridia ha affermato che la felicità è una condizione individuale e che non bisogna cercare di piacere a tutti, ma piuttosto valorizzare ciò che c’è di bello in ciascuno. Ha utilizzato una metafora, quella della torta, sottolineando che ogni singolo ingrediente è importante e che ognuno deve effettuare le proprie scelte in base ai propri desideri, non per compiacere gli altri. Ha esortato i ragazzi a essere forti e a credere pienamente nelle proprie idee, evidenziando come nella legalità anche le regole possano essere cambiate, purché ciò venga fatto con una “rivoluzione gentile”.

A seguire, sono state premiate le tre studentesse vincitrici del concorso della Felicità, le quali hanno realizzato i primi tre loghi vincitori, in base alle motivazioni addotte dalla commissione giudicante del concorso, poi stampati sulle maglie che hanno ricevuto come premio.

È stato infine il Prof. Pettineo a concludere l’evento, ringraziando tutti i relatori, la Dirigente, i docenti, gli studenti, i genitori e le attività del territorio che supportano la scuola. Ha messo in evidenza quanto questo sostegno sia fondamentale nel processo di crescita personale e collettiva.

L’incontro si è concluso con un rinnovato senso di speranza e determinazione, sottolineando il ruolo cruciale delle nuove generazioni nella costruzione di un futuro libero dalla mafia e ricco di felicità.

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