Concorso Scrittori di Classe “ La magia del Fantasy” – Insieme per la Scuola
Con lo sguardo rivolto al futuro, l’IC Terzo Milazzo continua a navigare nelle acque della fantasia, guidato dal talento inesauribile dei suoi studenti.
Le porte dell’immaginazione si sono spalancate per gli studenti dell’Istituto Comprensivo Terzo Milazzo, protagonisti del decimo concorso nazionale “Scrittori di Classe – La Magia del Fantasy”. Questo evento straordinario ha trasformato l’anno scolastico 2023/2024 in un viaggio epico, dove creatività e narrazione si sono intrecciate per dar vita a mondi fantastici e storie indimenticabili. L’intera comunità scolastica è stata coinvolta in questa avventura, dimostrando che la magia della fantasia può unire e ispirare.
Fin dall’inizio, il tema del fantasy ha guidato gli studenti di tutti i plessi della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria “Zirilli” attraverso avventure mozzafiato e scoperte meravigliose.
Le aule si sono trasformate in officine creative, animate da idee che hanno preso forma su fogli di carta e schermi di computer. Castelli sospesi tra le nuvole, foreste popolate da spiriti antichi, battaglie tra forze luminose e oscure: ogni racconto ha spalancato le porte verso universi nuovi, dove la magia si intreccia con la realtà e il coraggio è il motore di ogni impresa.
In questo contesto, la scrittura non è stata solo un esercizio scolastico, ma una finestra aperta sull’immaginazione e un mezzo per esplorare temi profondi.
La conclusione del concorso è avvenuta nel mese di dicembre 2024 con la consegna, nei diversi plessi dell’istituto, di premi ricchi di materiali artistici e strumenti tecnologici, simboli concreti del sostegno alla crescita dei giovani talenti.
Ma il vero riconoscimento è stato il percorso intrapreso: un cammino condiviso tra studenti e docenti, dove la collaborazione ha trasformato ogni idea in racconti unici, specchi del talento e dell’immaginazione di ciascun partecipante.
Le storie realizzate dagli studenti hanno dimostrato un sorprendente livello di originalità e profondità. Alcuni racconti hanno narrato le gesta di giovani eroi impegnati in missioni impossibili, mentre altri hanno dipinto mondi regolati dalla magia, abitati da draghi custodi di tesori dimenticati e stregoni capaci di dominare gli elementi.
Temi universali come l’amicizia, la scoperta di sé e la lotta tra il bene e il male hanno attraversato le narrazioni, confermando che il genere fantasy è molto più di un semplice esercizio di fantasia: è un mezzo potente per esplorare l’animo umano e dare forma ai sogni.
Gli strumenti ricevuti come premi saranno utilizzati per alimentare nuovi progetti creativi nei laboratori scolastici, dando vita a ulteriori mondi fantastici.
Ogni nuovo racconto sarà il frutto di un lavoro condiviso, un esempio di come la creatività possa essere una forza inesauribile e trasformativa.
In questo ambiente, ogni idea ha il potenziale di germogliare e crescere, contribuendo a formare la prossima generazione di narratori e sognatori.
Un sentito ringraziamento va ai docenti di tutti i plessi dell’ IC Terzo, che con passione e dedizione hanno accompagnato gli studenti in questo straordinario percorso. Ma il vero applauso è per gli alunni, i veri protagonisti, che con le loro storie hanno emozionato, sorpreso e ispirato tutti coloro che le hanno lette.
Il decimo concorso “Scrittori di Classe” non è stato solo una competizione: è stato un trampolino verso il futuro, una dimostrazione di come la scrittura possa coniugare tradizione e modernità. Grazie a questa iniziativa, i giovani autori hanno dimostrato che le parole hanno il potere di creare mondi infiniti.
Con uno sguardo proiettato verso nuove avventure, l’IC Terzo Milazzo continuerà a navigare nel mare della fantasia, alimentato dal talento inesauribile dei suoi studenti.
Quando creatività e passione si incontrano, non ci sono confini: i giovani scrittori lo hanno dimostrato, regalando a tutti una lezione di immaginazione, amore, speranza e coraggio.
Prof.ssa Giuseppa Tindara Andaloro
Sospiri di Magia al Summer Camp. L’intruglio segreto, la tazza incantata e l’ombra di Malafesto
In una calda estate italiana, il Summer Camp era avvolto da un’atmosfera di mistero e magia. Davide, un ragazzo di 12 anni, si trovò al centro di un’avventura straordinaria che avrebbe sconvolto le normali dinamiche del campo estivo.
Durante un pomeriggio noioso in biblioteca, Davide scoprì un libro magico sotto il cuscino, un volume che prometteva di svelare un “Intruglio per studenti annoiati”. La lettura della ricetta, con il suo mix di sale, aglio, peperoncino e pozioni misteriose, scatenò la sua curiosità.
Senza esitazione, Davide decise di seguire la ricetta e si immerse in una ricerca frenetica degli ingredienti, rubando sale, aglio e peperoncino dalla cucina del campo.
Davide, mentre preparava l’intruglio nella segretezza del bagno, decise di aggiungere un ingrediente segreto alla ricetta, una tisana misteriosa che aveva scoperto nei vecchi appunti di magia del libro. La tisana, sorseggiata da una tazza magica che aveva trovato nascosta nella dispensa della cucina del campo, avrebbe garantito che gli effetti dell’intruglio fossero temporanei e positivi. Quando gli ingredienti furono riuniti e mescolati con cura, Davide degustò la tisana dalla tazza magica, permettendo alla magia di espandersi con delicatezza e benevolenza tra gli altri ragazzi. Questa decisione, anche se basata su una bugia, fu dettata dal desiderio di portare un tocco speciale di gioia e felicità a tutti, senza causare danni permanenti.
Ma, mentre era in bagno per preparare l’intruglio, sentì un rumore proveniente dalla finestra che attirò la sua attenzione.
Uno scoiattolo bagnato e affamato cercava rifugio. Davide, mosso da compassione, lo fece entrare, gli preparò uno stufato e lo nutrì amorevolmente.
Ma quando lo stesso stufato fu servito alla mensa del Summer Camp, l’effetto magico fu immediato. I ragazzi, ignari dell’origine magica del pasto, iniziarono a provare una felicità irresistibile.
Il cielo si schiarì, il sole brillò e l’aria si riempì di risate e scherzi.
Tuttavia, l’ingresso di un ragazzo sconosciuto durante la lezione di yoga gettò un’ombra di sospetto sul campo.
L’istruttore Rana, avvertendo qualcosa di fuori posto, contò i ragazzi e ne risultò uno in più. La tensione crebbe durante gli interrogatori, ma nessun ragazzo confessò la sua identità.
La preside Bencivenga fu chiamata in causa, ma l’enigma rimaneva irrisolto.
Nel buio della notte, un nuovo colpo di scena sconvolse il Summer Camp. Gli effetti del misterioso intruglio presero una piega inaspettata. Alcuni ragazzi cominciarono a manifestare strani sintomi: cambiamenti di personalità, strani poteri magici ed emozioni contrastanti che non avevano nulla a che fare con la felicità.
In questo clima di suspense, un’ombra si materializzò: la perfida mano che aveva contaminato l’intruglio si rivelò essere di Umberto Malafesto, un malvagio stregone intenzionato a sfruttare la magia di Davide a suo vantaggio. La sua presenza oscura era stata celata tra i ragazzi, manipolando il corso degli eventi.
L’entrata misteriosa del ragazzo sconosciuto durante la lezione di yoga rivelò un altro segreto: era un mago viaggiatore del tempo, giunto dal passato per indagare sulla potente magia del Summer Camp. La sua presenza complicò ulteriormente le cose, portando con sé nuovi misteri.
L’istruttore Rana, sospettoso delle anomalie, collaborò con il misterioso mago per risolvere l’inganno e capire la verità dietro l’intruglio e la tazza magica.
La preside Bencivenga, intraprendente e saggia, si unì all’indagine, scoprendo il ruolo cruciale di Davide nella salvaguardia della magia positiva del Summer Camp.
La notte dello scontro con Umberto Malafesto fu ancora più intensa, poiché gli eroi del Summer Camp, con l’aiuto del mago viaggiatore del tempo, dovettero navigare attraverso incantesimi temporali e illusioni ingannevoli per sconfiggere il malvagio stregone.
L’aria nel campo estivo era carica di tensione mentre gli eroi del Summer Camp si preparavano per lo scontro finale con Umberto Malafesto. Il mago viaggiatore del tempo, con il suo cappello decorato con lo stemma di uno scoiattolo, prese il comando e iniziò a tessere un incantesimo antico, tramandato attraverso le ere.
L’incantesimo, noto come “Filo del Tempo Sospeso”, richiedeva la collaborazione di tutti gli eroi. Il mago viaggiatore del tempo incanalò l’energia magica attraverso il suo bastone, illuminando la notte con bagliori cangianti. Gli eroi, compresi Davide, Simone, l’istruttore Rana e la preside Bencivenga, formarono un cerchio intorno al mago, pronti a contribuire al potente incantesimo.
Il mago cominciò a recitare antiche parole incantate, mentre gli eroi concentravano le proprie energie. Il Filo del Tempo Sospeso si materializzò sotto forma di un’aura scintillante che avvolse tutto il campo estivo. Una serie di fili luminosi e colorati si intrecciarono nel cielo notturno, formando una tela magica che connetteva il presente, il passato e il futuro.
Umberto Malafesto, consapevole della minaccia, cercò di lanciare contro-incantesimi per disgregare il Filo del Tempo Sospeso, ma la sua malvagità non poteva contrastare la potenza dell’incantesimo collaborativo degli eroi. Ogni tentativo di rompere il filo si traduceva in un’onda di energia respinta, creando un effetto di temporanea distorsione spazio-temporale intorno a lui.
Gli eroi, guidati dal mago viaggiatore del tempo, intrecciarono le proprie esperienze, ricordi e forze magiche nella trama del Filo del Tempo Sospeso. Con una concentrazione finale, il mago viaggiatore del tempo pronunciò le ultime parole incantate: “Luminulastra, Luminarion…”, scatenando un’esplosione di luce che avvolse Umberto Malafesto.
Nel bagliore finale, l’incantesimo risuonò attraverso i fili del tempo, creando un effetto di “riverberazione magica”.
Umberto Malafesto, incapace di resistere alla potenza del Filo del Tempo Sospeso, fu intrappolato in una bolla temporale. La sua malvagità venne confinata in un momento eterno, isolato dal corso normale del tempo.
Gli eroi, esausti ma vittoriosi, guardarono la bolla temporale, consapevoli di aver sconfitto la minaccia. Il mago viaggiatore del tempo sorrise, ringraziando gli eroi per il loro coraggio e la loro collaborazione nella creazione di quell’incantesimo unico.
La notte si concluse con la dissipazione del Filo del Tempo Sospeso, lasciando il Summer Camp avvolto da una tranquilla serenità. Umberto Malafesto rimase intrappolato nel suo eterno momento di sconfitta, mentre il campo estivo ritornò alla normalità, arricchito dalle lezioni apprese durante quell’avventura senza tempo, un confronto epico tra le forze del bene e del male.
Quando la normalità ritornò, il mago viaggiatore del tempo, che indossava un cappello con il ricamo di uno scoiattolo, con un sorriso misterioso, salutò i ragazzi, promettendo che il loro destino avrebbe continuato a intrecciarsi con avventure straordinarie.
Così, nel tranquillo risveglio del mattino seguente, il Summer Camp si immerse in una luce dorata di felicità. Gli alberi ondeggianti sussurravano storie di coraggio e magia, mentre gli uccelli intonavano melodie di gioia nell’aria fresca. I raggi del sole danzavano sulla prateria verde, e il fiume scintillava come uno specchio magico riflettendo la serenità.
Gli occhi dei ragazzi brillavano di soddisfazione e di ricordi incantati di quella notte epica. L’ombra di Malafesto era ormai solo un ricordo lontano, imprigionato nel vortice senza tempo. La preside Bencivenga, l’istruttore Rana, il mago viaggiatore del tempo e tutti gli eroi del Summer Camp sorridevano, consapevoli di aver affrontato le tenebre e di aver portato la luce della felicità.
La tazza magica, benché vuota, aveva ancora il potere di unire gli animi e di essere il simbolo tangibile di quella straordinaria avventura. Il suo ricordo, come una dolce melodia, persisteva nel cuore di ognuno, un richiamo alla forza della bontà e della magia positiva.
I ragazzi, ispirati dalla loro esperienza, si abbracciarono con gratitudine e affetto, riconoscendo la bellezza della diversità e la potenza della collaborazione. Il Summer Camp, reso ancor più magico dalle vicende vissute, diventò un luogo dove la felicità non era solo un momento fugace, ma un dono prezioso coltivato attraverso la gentilezza, l’amicizia e la magia che permeava l’aria.
E così, con un canto di gioia che risuonava tra le fronde degli alberi, il Summer Camp abbracciò il nuovo giorno, pronto per accogliere le avventure future che avrebbero arricchito il tessuto delle storie da condividere sotto il cielo azzurro d’estate. La felicità, come un incantesimo duraturo, continuò a danzare nei cuori di tutti, rendendo il Summer Camp un luogo davvero magico, dove ogni giorno era un’opportunità per scoprire nuovi sospiri di felicità.
Alunni classe 3^B
Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli” IC Terzo Milazzo
Partecipazione al Concorso Scrittori di Classe 2023/2024
Intrugli per studenti felici
Nella biblioteca del Summer Camp, Davide si annoia a morte ma è costretto a starci un’ora al giorno come da programma. Tra uno sbadiglio e l’altro, vaga tra gli scaffali polverosi senza sapere cosa fare: leggere non gli piace e vorrebbe davvero un po’ di azione e di avventura.
Quando si lascia cadere su una poltroncina con l’intenzione di farsi un sonnellino, il suo fondoschiena però incontra qualcosa di duro e spigoloso. Sotto il cuscino, qualcuno ha lasciato un libro borchiato dall’aria vecchissima su cui c’è scritto “Intrugli per studenti annoiati”.
Chiamato in causa, Davide lo sfoglia con curiosità e trova la ricetta per un potentissimo “Intruglio della Felicità” che renderà tutto più bello. Davide, in camera, segue la ricetta e prepara questo intruglio, deciso a fare un bello scherzo ai suoi compagni di Camp.
Lo versa nel pentolone dello stufato della mensa e aspetta di vedere gli effetti…
Gli amici di Davide, dopo aver mangiato la zuppa condita con l’intruglio, cominciano a essere strafelici e decidono di organizzare una mega festa, per divertirsi a più non posso senza pensare a nulla. Ma durante la festa succedono degli episodi strani.
Uno di loro, Gianni, cade rovinosamente e si fa tanto male ad un ginocchio, si raggomitola in un angolo piangendo per il dolore e chiedendo aiuto, ma tutti rimangono indifferenti perché sono troppo impegnati a divertirsi e nessuno va a soccorrerlo e a consolarlo.
Una bambina di nome Anna, riceve dalla sua mamma una brutta notizia: il suo amato gattino è scappato e, nonostante le ricerche, non è stato trovato. Anche lei comincia a piangere disperata e chiede ai suoi amici di interrompere la festa per andare a cercare
il suo gattino che potrebbe essere in pericolo; ma nessuno, proprio nessuno, la degna di uno sguardo….i suoi amici sono troppo impegnati a divertirsi….“Lasciaci divertire, del resto è solo uno stupido gatto!” le dicono.
Allora Davide capisce subito che la trovata dell’intruglio della felicità è stata in realtà un enorme, terribile disastro. Davide è veramente preoccupato, non sa come fare per modificare questa situazione stranissima di cui lui è stato l’artefice….
“Sono stato poco attento, non ho pensato agli effetti che quel brutto intruglio poteva produrre, come farò….sono disperato!!!
E scappa dalla festa, corre e corre nel bosco che si estende vicino al Summer Camp.
Improvvisamente, da una tana, si affaccia una bellissima volpe dagli occhi luccicanti e astuti, che si avvicina a Davide e chiede che cosa lo turba in quel modo. “Sono stato un incosciente, ho sciolto l’intruglio della felicità nella zuppa dei miei amici, pensando di fare loro un regalo, la felicità appunto, ma gli effetti sono disastrosi, i miei amici pensano solo al divertimento e non si curano di chi chiede aiuto!!! Come farò, povero me!”.
“Caro bambino, a volte capita che le azioni che facciamo hanno effetti che non abbiamo previsto, ma oggi è il tuo giorno fortunato, so io come puoi risolvere la questione, seguimi e non te ne pentirai!!!” dice la volpe a Davide.
Il bambino e l’animale si incamminano lungo un sentiero fino a quando arrivano davanti ad una casetta, bussano e vengono accolti dalla saggia nonna Gufa, che possiede tanti ma tanti libri, tra questi c’è un volume intitolato “INTRUGLI PER STUDENTI FELICI”.
I tre, insieme, sfogliano il libro e……magia delle magie….dalle pagine esce una folata di vento: degli strani ingredienti volteggiano in aria e poi vanno ad infilarsi dentro un’ampolla….
“Il tuo antidoto è pronto! Adesso vai dai tuoi amici e porta con te il libro magico, può esserti utile nel caso in cui non ti bastasse l’antidoto e dovrai prepararne dell’altro” dice la nonna Gufa.
“Ricorda, ragazzo, il vero e unico modo di essere felici è rendere felici non solo se stessi, ma anche gli altri, comprendendo le emozioni e i bisogni altrui!” dice la volpe.
Davide, tornato al Camp, si accinge a preparare il pranzo, ma improvvisamente arriva in cucina Romeo Zuppacorta, che è il cuoco del Summer Camp. “Che meraviglia!!! Hai trovato il libro che ho sempre cercato!!! Si tratta di un testo antico e rarissimo. Sogno di diventare uno scrittore di libri di magia, e questo è un vero gioiello, un introvabile libro pieno di ricette. Ti aiuterò a preparare la zuppa magica!!!”.
Insieme preparano il pranzo in un grande pentolone, in cui versano in quantità l’antidoto della vera felicità. Subito dopo aver mangiato, i ragazzi tornano alla normalità ma non hanno ancora compreso quello che è successo.
Improvvisamente dal pentolone vuoto esce un cuoricino angioletto, che spiega ai bambini di aver fatto una cosa sbagliata: non aver aiutato gli amici in difficoltà. “Anna e Gianni, vi chiediamo scusa per non avervi compreso, non succederà mai più!” dice Davide. I ragazzi aiutano Gianni che aveva ancora la ferita al ginocchio, dopo tutti insieme cercano il gattino di Anna e lo ritrovano nascosto in una piccola grotta.
“Ho un’idea, facciamo un patto, da oggi in poi ognuno di noi deve prendersi cura di chi ha bisogno” dice Anna.
Davide conclude “tutti noi oggi abbiamo imparato una lezione: pensare solo alla propria felicità vuol dire essere felici a metà, pensare alla felicità di tutti vuol dire essere felici il doppio! È questa la festa della vera felicità!”
Alunni classe 2^B Scuola Primaria, plesso Carrubaro IC Terzo Milazzo
Partecipazione al Concorso Scrittori di Classe 2023/2024
Un intruglio di magia, amicizia e amore al Summer Camp. Il racconto incantato di Davide e Celeste
Nella biblioteca del campo estivo, Davide trascorreva un’ora al giorno annoiato e stanco.
Leggere non gli interessava affatto, e desiderava sperimentare qualcosa di più avvincente.
Un giorno mentre si apprestava a fare un sonnellino su una poltroncina polverosa, il suo fondoschiena urtò contro qualcosa di duro. Sotto il cuscino, trovò un vecchio libro borchiato dall’aria misteriosa con il titolo “Intrugli per studenti annoiati”. Curioso, Davide lo aprì e vi trovò una ricetta per un intruglio magico che prometteva di rendere tutto più avventuroso. Deciso a fare uno scherzo, Davide seguì la ricetta e preparò l’intruglio, versandolo nel pentolone dello stufato della mensa. Attese con trepidazione gli effetti. Quando arrivò l’ora del pranzo, Davide si rifiutò di mangiare, lasciando i suoi compagni con la bocca in fiamme a causa dell’intruglio magico. Ridendo, Davide si diresse in biblioteca e, nonostante il suo disinteresse per la lettura, decise di prendere un libro. Il libro scelto raccontava la storia di un pipistrello magico di nome Celeste.
Un giorno, Davide, incuriosito si mise alla ricerca della grotta del pipistrello che, in base alle indicazioni del libro, si trovava in un angolo nascosto del Summer Camp.
Inizialmente impaurito, Davide si accorse che il pipistrello era amichevole. Così i due divennero presto inseparabili amici.
In un’avventura straordinaria, all’insaputa della preside Bencivenna, Davide e Celeste scesero al villaggio, dove incontrarono un mercante che vendeva indumenti magici. Davide acquistò un paio di pantaloni favolosi che, secondo Celeste, gli donavano moltissimo.
Quando Davide chiese al pipistrello se volesse indumenti, dal pantalone appena comprato emersero abiti su misura per un pipistrello, rivelando il loro potere magico.
I due amici scoprirono che il pantalone aveva molteplici poteri, come farli volare, leggere nella mente e realizzare con semplicità qualsiasi desiderio.
Ignorando inizialmente il potere dei pantaloni, Davide e Celeste continuarono a frequentarsi, e Davide adottò ufficialmente il pipistrello, chiamandolo Celeste.
Un giorno, mentre volavano nel cielo blu, Davide e Celeste si giurarono di essere migliori amici per sempre. Chiesero al pantalone magico di rendere eterno il loro legame.
Celeste disse a Davide: “Davi, ti voglio bene”, e lui rispose che la amava profondamente.
Insieme, volarono felici e contenti nel cielo incantato, avvolti da un’emozione di gioia e meraviglia, godendo di tutte le magiche sorprese che il pantalone aveva da offrire. Ma i poteri del pantalone magico non potevano rimanere inutilizzati, anzi dovevano essere sfruttati per rendere felici più persone possibili.
Quindi, nel suggestivo scenario del Summer Camp, Davide e il magico pipistrello Celeste, si lanciarono in avventure straordinarie per portare la felicità alla preside Bencivenna, una donna dal cuore tanto buio e triste.
La mattina successiva, dopo il loro giuramento di amicizia eterna, Davide e Celeste decisero di esplorare il Summer Camp in cerca di modi per diffondere la magia e la felicità.
Decisero di iniziare dalla preside Bencivenna, la cui tristezza aveva catturato già da diverso tempo l’attenzione di Davide.
Con il loro pantalone magico, che ora aveva rivelato ulteriori poteri, tra cui la capacità di creare piccole bolle di felicità, Davide e Celeste si diressero verso l’ufficio della preside.
Quando entrarono, la preside alzò lo sguardo e vide le bolle scintillanti riempire la stanza.
Davide le spiegò che queste bolle erano cariche di felicità e che volevano rendere il Summer Camp un luogo più allegro. La preside Bencivenna, inizialmente scettica, si ritrovò tuttavia a sorridere mentre le bolle danzavano intorno a lei. Davide e Celeste, contenti del loro successo, decisero di estendere la loro missione di gioia a tutto il campo. Iniziarono ad organizzare giochi magici, spettacoli di luci e suoni incantati durante le serate al Summer Camp. Invitarono tutti i compagni a partecipare a queste attività, creando un’atmosfera di festa e divertimento che si propagava per tutto il campo.
Un giorno, mentre erano intenti a preparare uno spettacolo di fuochi d’artificio magici, Davide e Celeste scoprirono un antico libro incantato nella biblioteca del campo. Il libro conteneva incantesimi e formule che avrebbero potuto aumentare la potenza magica del loro pantalone e diffondere ancora più felicità.
Mentre leggevano incuriositi, una canzone, dallo strano titolo “Zimbambù: la danza incantata della felicità”, balzò ai loro occhi e subito provarono ad intonarla insieme:
Nel magico pantalone,
risiede un potere segreto,
bollicine di gioia,
ballano leggere nel cielo inquieto.
Zimbambù, zimbamboo,
Sciocchezze incantate,
danzano nel nostro universo.
Incantesimi divertenti,
nel libro abbiamo trovato.
Un mix di sorrisi e risate,
abbiamo preparato.
Zimzamzum, zumbazam,
Sciocchezze e buffonate,
nell’aria danzano sincere,
Il pantalone magico,
rende il cuore leggero.
Zabidoo, zabidum,
un po’ di nonsense fa bene,
La felicità è un gioco,
e noi giochiamo insieme.
Così cantiamo la canzone dell’allegria,
Con il pantalone magico, la vita è pura magia.
Zumzum zee, zeezum zum,
Nel pantalone, felicità fa capolino,
un tripudio di scintille,
felicità senza fine!
In questa danza di parole leggere,
la rima ora sorride con piacere.
Zimbambù, la gioia incanta,
Sciocchezze magiche, adesso si canta!
Con grande entusiasmo, Davide e Celeste iniziarono a studiare il libro e a sperimentare nuovi incantesimi e a cantare in continuazione la canzone magica.
Quella melodia giorno portava una nuova avventura magica al Summer Camp, e i compagni, inizialmente scettici, si unirono alla loro causa, trasformando il campo in un luogo incantato di gioia, felicità e risate.
La preside Bencivenna, colpita dalla trasformazione del Summer Camp, non poteva fare a meno di sorridere di fronte all’energia positiva che si irradiava ovunque.
In un pomeriggio radiante al Summer Camp, mentre l’atmosfera magica si diffondeva grazie alle gesta di Davide e Celeste, la preside Bencivenna si ritrovò a camminare nei giardini del campo, immersa nei pensieri. Il suo cuore, una volta triste e solitario, iniziò a vibrare di una nuova energia, una sensazione sconosciuta che stava sbocciando grazie alla magia che permeava il campo.
Incontrò casualmente il professor Aldino Rubin, insegnante di arti magiche al Summer Camp, in un’area tranquilla e circondata dal profumo dei fiori incantati. In quel momento, tra le risate degli studenti e il cinguettio degli uccelli magici, la preside e il professor Rubin si scambiarono sguardi che trascendevano l’ordinario.
Il professor Rubin, affascinato dalla trasformazione del Summer Camp e toccato dal desiderio di contribuire alla magia che si stava diffondendo, chiese alla preside Bencivenna se avrebbe gradito partecipare a una delle sue lezioni di arti magiche. La preside, incuriosita e leggermente imbarazzata, accettò l’invito.
Durante la lezione, la preside Bencivenna e il professor Rubin si trovarono coinvolti in incantesimi giocosi e giochi magici che davano vita a scintillanti fuochi d’artificio e creature incantate. Tra risate condivise e sguardi complici, la magia si manifestò anche tra loro.
Con il passare dei giorni, la preside e il professor Rubin trascorsero sempre più tempo insieme, scoprendo interessi comuni e una connessione profonda. Il campo estivo era ora permeato non solo dalla magia delle avventure di Davide e Celeste, ma anche dall’incanto dell’amore nascente tra la preside Bencivenna e il professor Rubin.
Un giorno, durante un’assemblea nel campo estivo, la preside Bencivenna salì sul palco, gli occhi radianti di felicità, e annunciò agli alunni la sua gioia. Dichiarò di aver trovato un nuovo amore inaspettato e prezioso: il professor Aldino Rubin.
L’intero campo scoppiò in applausi e acclamazioni, mentre gli studenti, sorpresi ma felici, festeggiavano la notizia.
La notizia del fidanzamento tra la preside e il professor Rubin si diffuse rapidamente, aggiungendo un ulteriore strato di magia e gioia al Summer Camp. Le avventure di Davide e Celeste, unite ora alla dolce storia d’amore della preside Bencivenna e del professor Rubin, trasformarono il campo estivo in un luogo incantato dove la magia dell’amicizia, della felicità e dell’amore si intrecciavano in modo indimenticabile.
Alla fine, grazie agli sforzi di Davide e Celeste, il campo estivo divenne un luogo magico dove la felicità regnava sovrana, dimostrando che anche i luoghi più grigi possono essere illuminati dalla magia dell’amicizia e dell’amore…
Alunni classe 1^C Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli” IC Terzo Milazzo
Partecipazione al Concorso Scrittori di Classe 2023
Topo Lucio Trasformer
Ogni giorno Lucio ritornava a casa da solo, senza nessun amico con cui condividere il percorso e senza nessuno con cui giocare. A scuola stava spesso isolato e subiva in silenzio le angherie dei compagni.
Un giorno, Davide e Deborah, decisero di tenere d’occhio Lucio e di seguirlo per capire quale segreto avesse che non lo faceva arrabbiare mai. Proprio oggi Bruno gli aveva fatto lo sgambetto a scuola e anche se si era sbucciato le ginocchia, Lucio in lacrime, sembrava calmo! Mistero!
Si nascosero dietro una siepe e dalla finestra videro Lucio nella sua stanzetta coricato sul letto che abbracciava il suo cuscino e sembrava parlasse da solo.
Ad un certo punto una strana nube argentata avvolse la stanzetta, si spalancò di colpo la finestra e uno stranissimo animale gigante con sembianze di un topo ed il volto di Lucio, volò via su un cuscino morbido trasformato in un tappeto volante.
“Aiuto!” esclamò Davide.
“Scappiamo!” replicò Deborah.
Era questo il segreto che custodiva Lucio, possiede un cuscino magico che gli dà poteri straordinari!
“Ma dove sta andando? Seguiamolo!” dissero in coro
I ragazzi videro che Topo-Lucio si diresse verso casa di Bruno che gli aveva fatto quel brutto dispetto e che in quel momento stava passeggiando. Improvvisamente comparve la strana nube argentata e Bruno inciampò, cadde per terra e Topo-Lucio svanì in cielo sul suo cuscinone speciale.
Subito gli amici corsero in aiuto di Bruno e gli raccontarono dei poteri magici di Lucio, così capirono che il cuscino trasformava la sua rabbia e, come un vulcano eruttava e si vendicava. Adesso i tre amici intuirono il motivo di tutti quegli strani episodi in cui subivano le stesse angherie che facevano a Lucio e non riuscivano a spiegare la ragione, come quando gli avevano rubato la merendina e anche la loro era scomparsa.
“Non dobbiamo più fare dispetti al nostro amico! Lo abbiamo reso triste!” disse Deborah.
Bruno si ricordò di quando l’insegnante lesse in classe la favola di Esopo “La volpe e la cicogna”, in particolare la morale della storia: “NON FARE AGLI ALTRI CIO’ CHE NON VUOI SIA FATTO A TE”.
L’indomani i tre amici raccontarono la verità a Lucio, gli confessarono che spesso lo avevano trattato male, gli chiesero scusa e si fecero promettere che se fosse stato triste per qualcosa avrebbe potuto contare sui suoi amici!
Autori: alunni classe 1A
Scuola Primaria, plesso Carrubaro IC Terzo Milazzo Partecipazione al Concorso Scrittori di Classe 2023/2024