GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Alziamo la voce e diciamo Basta!
Ciao a tutti, mi chiamo Stella e oggi voglio parlarvi di un argomento molto importante, purtroppo ancora troppo presente nella nostra società: la violenza sulle donne.
Questo è un problema serio che accade spesso, quasi ogni giorno, e finalmente, dopo tanti anni,
le donne hanno iniziato a farsi ascoltare. Abbiamo deciso di alzare la voce, di dire BASTA!
Non vogliamo più subire, non vogliamo più essere trattate con violenza.
Ora siamo più consapevoli dei nostri diritti e non permetteremo più che qualcuno ci tolga la dignità.
Per essere ascoltate abbiamo dovuto raccontare al mondo ciò che accade, far conoscere questa realtà dura e ingiusta. Ora che se ne parla di più, siamo pronte a fare un passo avanti: vogliamo un cambiamento vero. Per questo chiediamo aiuto. Preghiamo che nessuna donna debba mai più vivere nel terrore o, peggio, perdere la vita come spesso sentiamo dire al telegiornale.
La vita non dovrebbe essere vissuta con la paura addosso, ma con spensieratezza e gioia.
Vogliamo poter sorridere senza timore, vogliamo sentirci libere e felici.
Chiediamo questo: rispetto, sicurezza, amore e felicità.
Perché ogni donna merita di avere almeno una parte di felicità nel cuore.
Stella Lipari, classe 1^ A, Zirill
L’importanza delle donne nel mondo
Oggi voglio parlare di qualcosa di molto importante, che riguarda il benessere di tutti, ma soprattutto di noi donne, perché anche le persone più deboli e sensibili meritano rispetto.
Alcuni uomini pensano che le donne siano solo serve a loro disposizione, altri arrivano addirittura a picchiarle, anche per errori piccoli e banali. Ci fanno sentire inferiori, senza valore, ma loro non ci pensano che sono al mondo proprio grazie a una donna. Senza di noi donne, il mondo sarebbe già finito!
Ormai sembra che siamo diventate schiave degli uomini, dei loro burattini.
Se ci ribelliamo, spesso veniamo maltrattate o, peggio, uccise.
È una situazione ingiusta e difficile da accettare. L’unico modo per sfuggire a tutto questo è chiedere aiuto, ma anche farci forza e farci sentire, perché non possiamo nasconderci per sempre.
Negli ultimi anni, purtroppo, il numero di donne uccise è aumentato.
Però, finalmente, stiamo iniziando a reagire e a farci ascoltare.
Ora vi racconto qualche storia per farvi capire quanto possono essere crudeli certi uomini, anche se questi sono solo piccoli esempi rispetto a tutte le tragedie che accadono.
Un caso terribile è quello di Giulia Tramontana, una donna giovane e bellissima, che è stata uccisa dal suo fidanzato con ben trentaquattro coltellate, nonostante fosse incinta.
Una storia tristissima e ingiusta.
Poi c’è la storia di Anna Elisa Fontana, una brava donna e amica della nostra cara professoressa Giusy Andaloro.
Annalisa si era separata dal marito perché non andavano più d’accordo, e come è giusto, aveva deciso di rifarsi una vita. Ma il suo nuovo compagno era geloso e cattivo.
Un giorno Anna Elisa andò a prendere un caffè al bar e salutò un collega di lavoro.
Un semplice saluto! Ma quell’uomo, accecato dalla gelosia, una volta a casa e, senza pietà, le ha versato addosso una tanica di benzina per poi darle fuoco. Bruciata viva!
Solo a pensarci, viene da piangere per il dolore che devono aver provato queste povere donne.
E pensate che non sono casi isolati. Ogni giorno, nel mondo, tre o quattro donne vengono uccise per mano di uomini violenti.
Io mi chiedo: ma questi uomini non si vergognano? Esistono grazie a noi donne! Dovrebbero sentirsi in colpa anche solo per averci sfiorato con un dito, figuriamoci per queste cose orribili.
Non sanno cosa proviamo noi ogni giorno. Non sanno che combattiamo per ogni minuto della nostra vita. Per colpa loro ci sentiamo inutili, senza valore, come se non avessimo diritti.
Ma sapete cosa vi dico, voi uomini che fate queste cose? Voi siete i veri deboli! Non valete niente e non sarete mai niente. E ricordate: non importa cosa ci fate, perché il nostro spirito regnerà per sempre. Noi siamo l’anima di questo mondo e meritiamo di essere rispettate e amate.
Lipari Gaia, classe 1A, Zirilli
Oggi è il 25 novembre: Giornata Internazionale Contro la violenza sulle Donne
Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
È un tema che, secondo me, non dovrebbe esistere, perché ogni persona dovrebbe essere trattata con rispetto e amore. Purtroppo, invece, ogni giorno sentiamo storie terribili al telegiornale, di donne che vengono maltrattate o uccise per motivi assurdi, come gelosia, voglia di controllo o tradimenti.
Molte donne vengono ferite gravemente, a volte accoltellate, bruciate con l’acido, seguite in modo ossessivo (si chiama “stalking”) o maltrattate in casa. Spesso non riescono a difendersi o ribellarsi perché chi fa loro del male è qualcuno che conoscono e di cui si fidavano.
Ad esempio, si è parlato della storia di Giulia Tramontana, una ragazza incinta che è stata uccisa dal suo fidanzato. Si pensa che lui l’abbia uccisa perché la vedeva come un peso, forse perché aveva un’altra relazione. Questa tragedia ha portato via non solo Giulia, ma anche la piccola vita che stava crescendo dentro di lei.
Ogni volta che sento storie così, mi chiedo come sia possibile avere così tanta violenza nel cuore. Alcuni uomini pensano di dimostrare la loro forza con atti violenti, ma secondo me questo non è essere forti: è essere cattivi.
Io dico NO alla violenza. Tutte le donne devono essere libere di vivere, sognare e essere felici, senza paura di essere maltrattate.
Spero davvero che un giorno il mondo diventi un posto migliore, dove non ci siano più storie di violenza contro le donne e dove tutti si rispettino.
Maniscalco Helena, classe 1A, Zirilli
Ricordando le vittime di femminicidio
Oggi vogliamo ricordare tutte le donne che hanno perso la vita a causa di uomini cattivi, gelosi e violenti. Non è giusto che queste cose succedano, ma ancora oggi, nonostante tante persone cerchino di fermarle, ci sono sempre più vittime.
Alcune di queste donne erano molto giovani e, anche se sono sopravvissute, hanno sofferto tanto e portano ancora cicatrici sul corpo e nel cuore.
Ecco alcuni nomi di chi ha vissuto questa terribile tragedia:
– Giulia Tramontana, aveva solo 24 anni ed era incinta quando suo marito l’ha uccisa.
– Anna Elisa Fontana, è stata uccisa dal suo fidanzato solo perché aveva salutato un collega di lavoro. Quando è tornata a casa, l’uomo l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco.
Anna Elisa è morta dopo due giorni di sofferenza in ospedale.
Questa lista è purtroppo molto lunga, ma non dobbiamo smettere di parlarne.
Solo così possiamo aiutare le donne che si sentono sole e incoraggiarle a denunciare chi fa loro del male.
Cosa possiamo fare?
– Parlare di questo argomento a scuola, in famiglia e alla televisione.
– Fare in modo che chi sbaglia venga punito subito e non abbia mai una seconda possibilità.
– Aiutare le donne con psicologi che possano ascoltarle e dar loro coraggio.
– Aumentare le pene per chi commette queste violenze.
Ricordiamo sempre che nessuno ha il diritto di fare del male a qualcun altro.
Dobbiamo essere gentili e rispettosi con tutti, e se vediamo qualcosa che non va, dobbiamo dirlo agli adulti o alla polizia.
Solo insieme possiamo fermare questa violenza. 💔
Lorenzo Ammendolia, classe 1A, Zirilli
Sei una Donna Forte
Quando sei una donna,
non devi farti piegare come una colonna.
Se qualcuno cerca di ferirti,
non cedere, ma cerca di difenderti.
Se un uomo non sa rispettarti,
una seconda possibilità non devi dargli.
Non sentirti mai indifesa,
anche se un’offesa ti pesa.
Tu sei forte, non scoraggiarti,
impara ad amarti e ad accettarti.
Ricorda, una donna forte sa chiedere aiuto,
se qualcuno si finge dolce, ma in realtà è un bruto.
Non credere a chi dice di amarti,
ma poi cerca solo di cambiarti.
Il vero amore non spezza né imprigiona,
ma ti rende libera e ti incorona.
Lorenzo Ammendolia, classe 1A, Zirilli
La Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne
Oggi è la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.
È incredibile pensare che, nel 2024, ci siano ancora donne che subiscono violenze.
Molte di loro, purtroppo, perdono la vita per questo fenomeno terribile.
Tutti dovremmo vivere in pace e spensieratezza, senza fare del male a nessuno.
Una vittima molto conosciuta è stata Giulia Cecchettin, una giovane donna uccisa dal suo ex ragazzo perché non voleva più stare con lui.
La storia di Giulia ci ricorda quanto sia importante dire NO alla violenza sulle donne.
Il simbolo di questa giornata è una scarpetta rossa con la scritta:
NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE!
Dobbiamo imparare ad accettare le decisioni delle donne, i loro pensieri e anche i loro errori.
Non c’è mai una giustificazione per uccidere: fare del male non serve a nulla.
Le donne meritano rispetto, proprio come tutti.
Non sono oggetti o schiave, sono persone libere e uguali agli uomini.
Non è giusto che accadano ancora cose simili.
Noi uomini dobbiamo cambiare e imparare a rispettare davvero le donne.
Ci sono state tante altre vittime come Giulia, uccise da mariti, fidanzati o ex.
Perché succede tutto questo?
Dove siamo arrivati?
Dobbiamo impegnarci affinché tragedie del genere non accadano più.
Rispettare le donne significa rispettare la vita.
Antonio Settineri, classe 1A, Zirilli
25 Novembre: Giornata contro la violenza sulle donne
Oggi, 25 novembre, è una giornata molto importante: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. Questa data ci ricorda che tante donne in tutto il mondo soffrono a causa di maltrattamenti, violenze fisiche o psicologiche. Purtroppo, alcune perdono anche la vita per colpa di chi diceva di amarle.
In Italia e in altri paesi, i casi di violenza contro le donne sono aumentati moltissimo negli ultimi anni. Questi episodi non risparmiano nessuna fascia d’età: possono colpire sia ragazze giovanissime sia anziane.
Nei mesi scorsi, si è parlato tanto della storia di Giulia Cecchettin, una ragazza giovane e piena di sogni che è stata uccisa dal suo ex fidanzato. Giulia aveva deciso di interrompere questa relazione perché non era più felice, ma lui non ha accettato la sua decisione e ha fatto qualcosa di terribile.
Questa storia ha colpito tutti e ci fa riflettere su quanto sia importante rispettare le scelte degli altri. Dire “no” alla violenza significa capire che nessuno ha il diritto di controllare o possedere un’altra persona.
La violenza sulle donne non è un problema che riguarda solo alcune persone: è qualcosa che coinvolge tutta la società. Anche noi ragazzi e ragazze possiamo fare la nostra parte!
Possiamo imparare a trattare tutti con gentilezza e rispetto, capire che nessuno appartiene a un’altra persona e, soprattutto, chiedere aiuto quando vediamo o sentiamo qualcosa di sbagliato.
In molti paesi, il colore simbolo di questa giornata è il rosso.
Le scarpe rosse sono diventate un simbolo per ricordare le vittime di violenza e femminicidio. In tante città italiane, queste scarpe vengono allineate nelle piazze, come se raccontassero le storie di chi non c’è più. Scuole, associazioni e comuni organizzano eventi come fiaccolate, letture e incontri per sensibilizzare le persone su questo tema.
Non dobbiamo mai dimenticare che ogni donna ha il diritto di sentirsi libera, rispettata e al sicuro. La storia di Giulia e di tante altre vittime ci insegna che non bisogna mai smettere di parlare di questo problema e di lottare per un mondo senza violenza.
Insieme, possiamo costruire un futuro migliore dove tutti si sentano protetti.
Ricordiamoci sempre: dire “no” alla violenza significa dire “sì” al rispetto e alla vita.
Regina Piraino, classe 1A, Zirilli
La Giornata contro la Violenza sulle Donne
La Giornata contro la Violenza sulle Donne è un argomento molto delicato e importante, che da qualche tempo è sempre più al centro del dibattito pubblico.
Ogni giorno sentiamo parlare di uomini che fanno del male, o addirittura uccidono, le proprie fidanzate o mogli solo perché queste si oppongono ai loro ordini, o per motivi come la gelosia. Infuriati, arrivano a compiere gesti terribili.
Purtroppo, questo accade da tanti anni, e per questo oggi si cerca di capire come prevenire questi tragici eventi. Ci sono molte iniziative per aiutare le donne in difficoltà: ad esempio, in alcuni casi, si consiglia alle donne di scrivere la parola HELP sotto le scarpe.
In questo modo, se si tolgono le scarpe in un negozio, le commesse o altri clienti possono accorgersi del segnale e avvisare immediatamente i carabinieri.
Le donne in difficoltà possono rivolgersi a un centro antiviolenza o chiamare un numero di emergenza sempre attivo, come il 1522 in Italia, che è dedicato a questi casi.
Questi servizi sono pensati per proteggere le donne e per far capire agli uomini che trattare male una donna è assolutamente sbagliato.
Un gesto importante nello sport
Ieri, la mia società di basket ha partecipato alla Giornata contro la Violenza sulle Donne con un gesto significativo. Prima di iniziare la partita, tutti i giocatori e lo staff si sono fatti disegnare un segno rosso sulle guance, simbolo di solidarietà verso le vittime di violenza. Inoltre, il nostro presidente è entrato in campo con due donne al fianco, entrambe con un mazzo di fiori rossi.
Questo gesto era semplice, ma pieno di significato: per essere dei bravi uomini non servono grandi cose, basta rispetto, gentilezza e amore.
Conclusione
Questa giornata ci ricorda che dobbiamo impegnarci tutti per fermare la violenza sulle donne.
Non è solo una responsabilità delle vittime, ma di tutta la società: amici, parenti, colleghi e istituzioni devono fare la loro parte. Essere gentili e rispettosi è il primo passo per costruire un mondo migliore, in cui la violenza non abbia più spazio.
Diego Cosimini, classe 1A, Zirilli
POESIA
Non è quello che ti spetta
Lui ti fa sentire incapace,
e tu non hai un attimo di pace.
Ti senti come senza forze,
ma in verità sei tu quella più forte.
Hai sempre stampato quel sorriso
sul tuo bellissimo viso,
che ormai di lividi è coperto,
e uno in più se non fai il suo letto.
Gli servi solo a fargli da mangiare,
mentre lui fa quello che gli pare.
Ma tu sogni una vita diversa,
dove la paura non imperversa.
La felicità è quello che desideri,
e presto la otterrai, lo senti,
perché conosci la parola “libera”,
e sai che dentro di te già ci credi.
Ora guarda al futuro con coraggio,
chi ti ama davvero ti rispetta!
E ricorda: non fatti mettere i piedi in testa,
non è questo che ti spetta!
Gaia Lipari, classe 1A, Zirilli
La Forza delle Donne
Siamo donne, quelle che hanno coraggio,
ma che poi siamo state prese in ostaggio.
Uomini, li chiamiamo “mostri”,
ma non tutti sono cattivi,
i veri mostri sono quelli che ci feriscono nel cuore.
I nostri cuori non fanno altro che soffrire,
mentre loro, con le parole, non fanno che ferire.
La loro lingua sanno usarla solo per insultare,
e ci trattano come se non sapessimo più amare.
Fanno quello che vogliono, senza alcun rimorso,
e se qualcosa non sappiamo fare, è un loro discorso.
Ma noi siamo forti, più di quanto possano credere,
non ci fermeranno, non ci sottometteranno mai.
La nostra forza non è nelle mani, ma nel cuore,
dove vive l’amore, la speranza e il valore.
Per ogni caduta, noi ci rialziamo,
e con coraggio, il mondo lo cambiamo.
Beatrice Feminò, classe 1A, Zirilli