Una presenza nella notte
La lettura di libri di genere giallo, fantasy e fantastico ha ispirato un’alunna nella scrittura di questo racconto breve di atmosfera notturna e surreale…
Neppure quella notte Lottie riuscì a dormire.
Passandosi una mano sulla piccola testa disordinata scalciò via le coperte e indossò le pantofole.
Tutte le notti, quando il sonno proprio non ne voleva sapere di arrivare, scendeva nella grande sala da pranzo. Il buio era sereno, un letto di velluto nero punteggiato da stelle luminose. Seduto al tavolo, un uomo vestito da notte mangiava una porzione di cereali al cioccolato, i preferiti di Lottie.
Alzò la testa donandole un sorriso dolce - “Tesoro ancora in piedi?” le chiese.
La bambina annuì prontamente - “Papà lo sai che spesso non riesco a dormire” bisbigliò a sua volta lei.
- “Vieni” - disse semplicemente, e la piccola quasi correndo si appollaiò sulla sedia a fianco.
- “Allora, raccontami, cos’è successo questa volta?”
La piccola portò gli occhi in grembo con aria colpevole. - “Louise e Olivia mi prendevano in giro perché ho sbagliato gli esercizi di matematica, allora io ho dato un pugno a Louise e Mrs. Looney si è arrabbiata tanto bacchettandomi le dita”.
Ciò detto mostrò al papà le dita segnate da sottili strisce rossastre. Quest’ultimo non le disse nulla, non la guardò arrabbiato né la rimproverò, niente. Le posò una grande mano sulla testa riccia, alla bambina sembrò brezza lieve e lontana.
Una luce si accese nella camera al piano di sopra, la madre avvolta in una vestaglia di seta si affacciò dalla balaustra. - “Lottie che ci fai lì sotto?” - l’apostrofò con voce assonnata. La bimba la guardò stranita - “non vedi che sto parlando con papà?”
La mamma strizzò gli occhi vedendo soltanto la figlia seduta al tavolo con al suo fianco una ciotola piena di cereali.
Elettra Carrozza, II A scuola media Zirilli