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Un viaggio d’istruzione all’ombra dell’Etna

Un interessante e coinvolgente viaggio d’istruzione nel segno del vulcano più alto d’Europa ha coinvolto venerdì 19 e sabato 20 aprile 2024 gli alunni delle classi seconde della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto che, accompagnati dai loro docenti, hanno avuto modo sia di toccare con mano l’imponenza e il fascino paesaggistico del versante etneo settentrionale, sia di ammirare la ricchezza artistica e culturale della città sorta ai piedi dell’Etna, la meravigliosa Catania.

Per meglio comprendere la storia millenaria della Sicilia Orientale e l’influenza che su di essa ha sempre avuto la presenza del grande vulcano attivo, la prima tappa del gruppo è stato pertanto il Parco Archeologico di Giardini Naxos, il cui nome “Naxos” deriva dall’antica colonia greca fondata nel 735 a.C. e il nome “Giardini” dalle virtù delle numerose colture di agrumi. Qui, con l’aiuto di due guide, i ragazzi hanno visitato gli scavi e il piccolo museo con vari reperti. Poi, per approfondire l’interesse scientifico e naturalistico sul vulcano, accompagnati nel tragitto dalla spiegazione di un’altra competente guida, si sono diretti verso il nuovo Rifugio di Piano Provenzana sul versante Etna-Nord, centro di risalita ricostruito dopo la tremenda colata lavica che nel 2002 ha distrutto i precedenti impianti turistici. Ad attenderli, però, un’imprevista ma affascinante nevicata primaverile, a causa della quale non è stato loro possibile godersi la programmata passeggiata e la visita alla colata lavica e ai crateri più bassi, ammirati comunque dall’autobus o direttamente dai più coraggiosi.

Dopo una prima impegnativa e lunga giornata, gli alunni si sono perciò recati all’hotel “Il Gelso Bianco”, dove hanno avuto il tempo per cenare e riposarsi in vista dei successivi impegni. L’indomani, consumata un’energica colazione, la prima tappa è stata infatti la visita guidata del centro di Catania, patrimonio UNESCO che il mondo ci invidia. Qui gli studenti hanno avuto dapprima la possibilità di ammirare la stupenda Cattedrale di Sant’Agata, al cui interno è custodito il simulacro della santa patrona della città che nei giorni 3-4-5 febbraio di ogni anno si festeggia grandiosamente, e dove si trovano la tomba del musicista Vincenzo Bellini e i resti del basamento originale. La tappa più interessante e spettacolare del viaggio però ancora doveva arrivare, per cui i ragazzi, dopo una lunga camminata tra i palazzi barocchi e passando per Palazzo degli Elefanti, hanno visitato il “Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena”, complesso architettonico patrimonio mondiale dell’UNESCO, oggi sede del DiSUM dell’Università degli Studi di Catania, che custodisce al suo interno due domus romane, i chiostri e un giardino pensile.

Il Monastero dei Benedettini, fondato nel 1558 dai monaci cassinesi, è sì un gioiello del tardo barocco siciliano, ma ha conosciuto anche alterne vicende dopo la distruzione causata dalla terribile colata lavica del 1669 e dal catastrofico terremoto che nel 1693 sconvolse la Val di Noto. Ricostruito in stile barocco nel XVIII secolo, il complesso monumentale resta tuttavia un esempio di integrazioni tra le epoche storiche e grazie ai grandi architetti siciliani divenne uno dei conventi più grandi d’Europa, frequentato dai figli cadetti delle più importanti famiglie nobili siciliane. Andato in disuso dopo l’Unità d’Italia, il maestoso edificio è stato oggi interamente recuperato, diventando sede delle Facoltà Umanistiche ma restando visitabile per i tanti turisti che giornalmente vengono ad ammirare Catania. Non meno imponente e storicamente importante anche la prossima tappa della scolaresca, cioè il Castello Ursino, che fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo ed è oggi sede del Museo Civico. Il Castello è stato la dimora reale dei sovrani del casato Aragona di Sicilia e ha ospitato tutti i re da Federico III e i suoi discendenti fino al 1415, mostrando le tracce delle varie dominazioni che si sono succedute sull’isola. Nel pomeriggio, infine, l’ultima tappa per gli alunni sono state le “Terme Achilliane”, cioè la zona sotto la Cattedrale, appena un piccolo spazio che conserva una camera centrale il cui soffitto a crociera è sostenuto da quattro pilastri a pianta quadrangolare ma dove, soprattutto, è possibile vedere scorrere il fiume Amenano, il corso d’acqua sotterraneo che attraversa la città fino al mare.

Due giorni sono volati e l’interessante viaggio alla scoperta di Catania, partendo dal vulcano che la domina, si è concluso così per i ragazzi della “Foscolo” che, stanchi ma entusiasti, hanno intrapreso a malincuore la via del ritorno, non esitando però, alla fine di questa bellissima esperienza, a ringraziare i loro insegnanti per averli accompagnati e già sperando di rivivere con loro l’anno prossimo un’avventura altrettanto coinvolgente.

Ylenia Biondo, Chiara Giunta e Alice Smeralda Mazzeo

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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