“22 MARZO – GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’ACQUA”
La cultura dell’acqua ieri e oggi
In classe, durante una lezione di geografia, mentre parlavamo della Sicilia, abbiamo appreso che, fra le tante dominazioni che abbiamo avuto sulla nostra isola, quella araba ha lasciato tante testimonianze. Molti cibi che ancora oggi mangiamo derivano dalla cucina araba, e anche molte parole derivano dall’arabo.
Ma non solo, abbiamo anche saputo come per gli arabi fosse importante l’acqua, tanto da costruire, per non sprecarne neanche una goccia, i “qanat” che servivano per il rifornimento idrico. Per la captazione dell’acqua era diffusa la “sénia”, cioè una ruota azionata dal tiro di animali che, per mezzo di orci, attingeva l’acqua dal pozzo e riempiva le “gebbie”, termine ancora usato in Sicilia per definire le cisterne. Insomma, grazie all’uso corretto dell’acqua, ci fu un miglioramento delle condizioni di vita per la popolazione, che poteva irrigare gli agrumeti e usare l’acqua per gli usi personali.
Oggi, purtroppo, non sempre c’è un uso corretto delle risorse idriche, spesso le tubature sono vecchie e rotte e, prima che siano aggiustate, passano giorni con un grande spreco di acqua. Se a questo si aggiunge l’utilizzo eccessivo dell’acqua per l’igiene personale, nei campi, nell’allevamento e nell’industria e i cambiamenti climatici provocati dall’uomo, ecco che l’acqua diventa sempre di più un bene prezioso che diminuisce e provoca siccità. Infatti, proprio in Sicilia, quest’anno durante l’inverno non ha piovuto, facendo diminuire l’acqua negli invasi, e per questo è stata razionata, altrimenti in estate con il caldo non ci sarà acqua per le persone né per i campi e gli animali.
Dobbiamo quindi imparare dagli insegnamenti del passato a non sprecare acqua e a conservarla nel modo migliore, grazie anche a tutte le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo.
Gli alunni delle classi 5B Scuola Primaria “S. Antonino”
Istituto Comprensivo “Foscolo” Barcellona P.G. (ME)
