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Gli alunni della scuola secondaria “Foscolo” raccontano la storia della Nuova Igea Virtus e intervistano i portieri e l’allenatore della squadra barcellonese

La Nuova Igea Virtus è la squadra di calcio a 11 di Barcellona Pozzo di Gotto, i suoi colori sociali sono il giallo e rosso e il simbolo storico della società è un’aquila. Le partite in casa si svolgono da oltre 65 anni allo stadio “D’Alcontres Barone”, chiamato così per il primo fondatore della società D’Alcontres e per Nino Barone, appassionato sportivo barcellonese sempre impegnato nel mondo del calcio e del basket.

Il gioco del calcio a Barcellona Pozzo di Gotto inizia intorno al 1925 con la società chiamata “U.S. Barcellonese” e nel 1946 il marchese Carlo Stagno Villadicani D’Alcontres fonda l’IGEA VIRTUS. La squadra, durante la sua storia, è fallita e si è ripresa molte volte, cambiando diversi presidenti e dirigenze. Ha partecipato ai campionati minori ma è riuscita a disputare diverse volte anche tornei più importanti come la serie C. Qualche anno fa la società igeana e i tifosi sono stati colpiti dalla prematura scomparsa di un tifoso e aiutante della società “Antonio Fiorello”, ancora oggi ricordato dalla tifoseria organizzata nei cori durante le partite. Nel 2023 la “Nuova Igea Virtus” ha vinto il prestigioso torneo della “ Coppa Italia Regionale”, ma soprattutto ha vinto il Campionato di Eccellenza grazie alla vittoria contro il Modica ottenuta all’ultima giornata di campionato in un “D’Alcontres Barone” strapieno di tifosi. Questa vittoria ha regalato all’IGEA la promozione in SERIE D.

La società giallorossa quest’anno ha costruito una squadra giovane con lo scopo di mantenere la permanenza in serie D, un torneo di prestigio e motivo di orgoglio per una società sostenuta da un gruppo di appassionati che, con sacrificio e sforzi economici, sta cercando di riportare il calcio barcellonese ai livelli che la città merita. Dopo un avvio di campionato positivo, essa ha dovuto però sostituire l’allenatore, diversi calciatori hanno lasciato la squadra ed altri nuovi sono arrivati; tutto questo ha inizialmente causato una brusca frenata nel rendimento e una serie di risultati negativi ma, con grande spirito di sacrificio, con il sostegno dei tifosi, sotto la guida del nuovo mister Francesco Di Gaetano, l’IGEA è riuscita a riprendere il cammino, conquistando importanti vittorie come quella per 2 a 1 contro Siracusa.

Un ruolo determinante svolgono i portieri Augustin Staropoli, Ivan Di Fina e Michelangelo La Rosa, mentre l’allenatore Vincenzo Pirelli si sta adoperando per rendere al meglio le performance dei suoi giovani allievi.

Mercoledì 6 marzo 2023 un gruppo di alunni della classe 2E della scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona, accompagnati dalla Prof.ssa Angeletta Ferrara, li ha incontrati presso lo stadio “D’Alcontres Barone” di Barcellona Pozzo di Gotto e ha avuto l’onore di poter intervistare i portieri e l’allenatore e chiedere così alcune informazioni che fanno molto piacere ai tifosi.

Riportiamo l’intervista rilasciata dai portieri e dal loro allenatore Vincenzo Pirelli.

-Cosa pensate che accadrà quest’anno? Salvezza, promozione, retrocessione?

STAROPOLI: Penso che tra un paio di vittorie conquisteremo la salvezza.

DI FINA: Prima ci dobbiamo salvare e dopo ci divertiremo fino alla fine.

LA ROSA: L’obiettivo è quello di accumulare più punti possibili: prima raggiungiamo la salvezza e poi ci divertiamo.

-Come reputate il livello di preparazione della squadra?

PIRELLI: Il livello è buono e nelle ultime partite abbiamo giocato bene, con un buon livello di preparazione, sia giocatori sia portieri.

-Cosa pensate della squadra? È un gruppo unito?

STAROPOLI: Sì, siamo un gruppo unito che nei momenti più difficili della stagione si è aiutato, e questa è una cosa molto importante.

DI FINA: Penso che questa domanda l’abbia perfettamente riassunta Augustin per tutti.

-E dell’importante vittoria contro il Siracusa cosa ne pensate?

DI FINA: È stato quel gradino che ci ha permesso di tornare a stare bene fisicamente e mentalmente.

-Siete contenti del supporto dei tifosi?

LA ROSA: Sì, ci sono stati vicini nelle difficoltà e quando ci siamo sbloccati è stato bello, siamo stati tutti un gruppo unito.

-Cosa pensate del pareggio contro il Trapani?

STAROPOLI: Forse avremmo meritato, con un pizzico di fortuna in più, un altro risultato, ma penso che sia stato un buon punto conquistato contro il Trapani, la squadra più forte del campionato.

-Cosa vi sbalordisce di più del ruolo di portieri?

DI FINA: Il portiere è un uomo sodo, non può permettersi di sbagliare e deve prendersi tutte le responsabilità. Deve guidare tutti e deve farlo nella maniera migliore possibile per lui e per la squadra.

-Perché siete diventati portieri?

STAROPOLI: In realtà non lo so. Vi posso dire che mio papà era un portiere, quindi ho cominciato a guardarlo e questa è la cosa principale. Poi ho dovuto scegliere se fare il portiere, giocare a basket, padel o altro ed in quel momento ho detto: “Mi piace il portiere”. È un ruolo in cui ci vuole molta personalità.

LA ROSA: Non lo so neanche io. Sono arrivato al campo e non so cosa mi è venuto in mente ma ho detto “faccio il portiere”, e da lì poi ho continuato.

-Avete ansia da prestazione prima della partita?

STAROPOLI: Certo. Se un giorno non la sentissi più non giocherei più, perché questo mi fa stare bene e mi tiene sveglio. È una cosa interiore.

DI FINA: Assolutamente, è importante un po’ di adrenalina, un vuoto nello stomaco. L’adrenalina la trasformi in grinta dentro il campo.

STAROPOLI: A me ad esempio succede che durante il riscaldamento ho una tranquillità assurda, sto bene e penso solo a riscaldarmi e iniziare la partita.

-Come vi sentite quando fate una parata importante che può decidere la partita?

LA ROSA: Ti senti bene, è una bella sensazione. Come dice Augustin è come un goal, è un momento di gloria.

DI FINA: La sensazione è che quando fai quella parata dentro di te senti che quello sarà un giorno indimenticabile. Ti senti felice, sicuro di te, tranquillo, è una sensazione stupenda.

-C’è qualcosa che consigliereste ad aspiranti portieri?

PIRELLI: Il percorso si inizia da piccoli, dalla vostra età. Con il tempo se c’è la passione, se ci sono le capacità, se ci sono tante caratteristiche, potete iniziare a fare il portiere. Le cose importanti alla vostra età sono l’aggregazione, stare insieme e divertirsi, questa è la cosa principale. Poi con il tempo deve esserci la vostra curiosità, la passione, perché ognuno è diverso dall’altro e si deve avere il piacere di giocare in porta. E visto che la domenica non si è sicuri di essere titolare, bisogna lo stesso conservare la passione, bisogna essere contenti per chi gioca, perché la buona prestazione del portiere nasce anche da un gruppo unito e compatto.

Grazie per la vostra disponibilità.

L’incontro si è concluso con la consegna di un gagliardetto della Nuova Igea Virtus alla docente Angeletta Ferrara e con l’invito a tutti i ragazzi di assistere alle prossime partite casalinghe della formazione barcellonese.

Adesso la Nuova Igea Virtus è impegnata nella lotta che varrà la permanenza in serie D e per ottenere questo dovrà cercare di vincere ogni partita fino alla fine del campionato, impresa difficile ma che, con sacrificio e impegno, sicuramente sarà portata a termine.

Giuseppe Arcoraci, Lorenzo Calabrò, Elia Coppolino, Ayoub Marhfouri e Michele Munafò

Classe II E, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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