27 Gennaio, Giorno della Memoria. L’Atroce Ricordo della Shoah
Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, è dedicato al ricordo della Shoah, un oscuro capitolo della storia umana avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
In quel tragico periodo, Adolf Hitler e il partito nazista salirono al potere in Germania, dando inizio ad un’escalation di eventi che portarono a una delle tragedie più orribili mai vissute dall’umanità.
Nel 1933, Hitler presentò al popolo tedesco un manifesto politico che incorporava nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo.
Sfruttando le sue abilità oratorie, conquistò la cancelleria tedesca nel 1933, avviando un programma di ristrutturazione economica e riarmo militare. Nel settembre 1939, la Seconda Guerra Mondiale scoppiò, e Hitler assunse il controllo diretto delle operazioni di guerra.
Gli ebrei d’Europa furono tra le principali vittime, considerati “inferiori” dai nazisti. Furono confinati in ghetti, che erano dei quartieri cittadini isolati. Nel luglio 1941, la persecuzione degli ebrei si estese, e molti furono deportati in campi di concentramento. Caricati su carri bestiame, venivano marchiati con numeri e sottoposti a condizioni disumane. Alcuni venivano impiegati in esperimenti, mentre altri, in particolare bambini e anziani, venivano direttamente condotti alle camere a gas o ai forni crematori.
Il mondo venne a conoscenza di queste atrocità nel 1945, quando l’Armata Rossa liberò i pochi sopravvissuti. Tra loro, Agata Herskovits Bauer e Primo Levi, che hanno lasciato testimonianze indelebili della loro esperienza.
Agata Herskovits Bauer, deportata da Fossoli ad Auschwitz nel 1944, ricorda il trauma dell’umiliazione della nudità e la frequente selezione dei prigionieri. Sottolinea l’assenza di violenza sessuale, poiché i nazisti proibivano rapporti con chi consideravano di “razza inferiore”.
Primo Levi, nato a Torino nel 1919, testimonia le atrocità di Auschwitz nel suo libro “Se questo è un uomo”. Dopo essere stato arrestato nel 1943, Levi fu deportato ad Auschwitz, dove sopravvisse miracolosamente fino alla liberazione del campo nel 1945. Il suo lavoro letterario, iniziato con l’urgenza di testimoniare, culminò in un contributo significativo alla memoria della Shoah.
Il romanzo di Levi, pubblicato nel 1947 e poi riconosciuto nel 1958, è un documento indispensabile sulla tragedia del XX secolo. Il suo stile sobrio e diretto offre una testimonianza cruda ma necessaria per preservare la memoria e condannare l’orrore.
La Tregua, pubblicata nel 1963, rappresenta una continuazione ideale di “Se questo è un uomo”, raccontando il difficile viaggio di Levi per tornare a Torino dopo la liberazione.
In questo Giorno della Memoria, le testimonianze di Agata Herskovits Bauer e Primo Levi ci ricordano la necessità di onorare il passato e impegnarci a prevenire affinchè simili atrocità non accadano mai più.
Giulia Lo Presti, Eleonora Giorgianni, Gabriele Maio
Classe 3^B Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli”