venerdì, Novembre 22, 2024
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Il valore della memoria

“Per molti di noi la speranza di sopravvivere si identificava con un’altra speranza più precisa, speravamo non di vivere e raccontare ma vivere per raccontare (…) Era chiaro ad ognuno di noi che le cose che avevamo visto dovevano essere raccontate non dovevano essere dimenticate (…) Bisogna quindi non dimenticare perché la storia futura non conosca più le atrocità del passato”. (P. Levi)

L’Olocausto fu la persecuzione e l’uccisione sistematica di sei milioni di ebrei europei da parte del regime tedesco nazista, dei suoi alleati e dei suoi collaboratori. Il periodo storico dell’Olocausto iniziò nel gennaio 1933 quando Adolf Hitler e il partito nazista salirono al potere in Germania e si concluse nel maggio del 1945, quando gli Alleati sconfissero la Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. A volte, l’Olocausto è anche indicato come “Shoah”, termine ebraico col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale. Il giorno dedicato alle vittime dell’Olocausto, è un’occasione per riflettere sulle cause di un doloroso passato e al tempo stesso consolidare le basi, attivarsi, perché nel presente e nel futuro le cause che generarono tali atrocità non si ripresentino.

La data, scelta per ricordare i milioni di morti della Shoah e per onorare chi a quella tragedia si è opposto, ricorda il giorno in cui, nel 1945, l’Armata Rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz.

Ricordare e trasmettere la memoria è un impegno arduo, soprattutto in una società immersa nel presente e dominata dalla velocità. Si avverte sempre più l’esigenza di non restare, in questa circostanza, nei recinti consolidati, prigionieri di parole e di modalità di trasmissione che appaiono paradossalmente necessarie ma, al tempo stesso, non del tutto efficaci quando ci si trova di fronte al compito non facile di raccontare ai giovani e ai giovanissimi.

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Questo passato è spesso da loro percepito come distante e poco decifrabile, ma è importante che la comunità si assuma il carico di trasmettere la memoria, perché questa è indispensabile per orientarsi nel mondo e implica scelte decisive per l’oggi. I testimoni diretti inevitabilmente diventano pochi e una parte dell’opinione pubblica considera l’Olocausto un evento lontano, che appartiene alla storia, che ha pochi rimandi nell’attualità e apparentemente non getta ombre sul futuro, su cui si ritiene incidano ben diverse problematiche.

Tra i sopravvissuti ricordiamo Liliana Segre, un’attivista e politica italiana, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah, che ha raccontato nel suo meraviglioso libro “Scolpitelo nel vostro cuore” la sua traumatica esperienza nel campo di Auschwitz-Birkenau, che raggiunge dopo sette giorni di viaggio. Le sue parole riescono a far percepire al lettore il dolore, la tristezza e gli abusi vissuti durante questi strazianti anni.  Il 19 gennaio 2018 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Liliana Segre senatrice a vita, ai sensi dell’articolo 59 della Costituzione, per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale. Anche Primo Levi sentì il bisogno di testimoniare l’orrore che aveva vissuto. A proposito della sua attività letteraria, egli ha affermato “Se non avessi vissuto la stagione di Auschwitz, probabilmente non avrei mai scritto nulla (…). È  stata l’esperienza dei lager a costringermi a scrivere”. L’autore intende offrire una testimonianza rigorosa della persecuzione nazista e pertanto si limita a raccontare ciò che ha direttamente vissuto. Il suo intento è quello di indurre il lettore ad una riflessione razionale sui motivi che possono portare l’uomo a compiere atti così atroci. “Se questo è un uomo” rappresenta l a testimonianza di una lotta non solo per la sopravvivenza fisica, ma per la salvezza della dignità umana. La salvaguardia della memoria è fondamentale. Tale testimonianza ha un significato etico ed educativo, stimolando le nuove generazioni a riflettere sulle aberrazioni a cui portano le ideologie irrazionali e sulla perversione morale prodotta dalle guerre e dall’odio razziale.

Sofia Privitera 2DCH

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