Il Flagello del femminicidio: un triste racconto di vite spezzate
Ogni volta che una donna perde la vita, sorge spontanea la domanda sul motivo di aver eliminato il futuro di qualcuno. Il femminicidio è un fenomeno spaventoso che ci mette i brividi addosso, evidenziando la spietatezza e la mancanza di umanità di certi individui. In Italia, nel corso di quest’anno, ben 112 donne sono state vittime di atti violenti, tra cui accoltellamenti, bruciature e avvelenamenti.
Nella scorsa settimana, Giulia Cecchettin, una giovane studiosa, buona e gentile, è stata tragicamente uccisa. Il suo assassino è stato identificato come Filippo Turretta, un uomo che ha ceduto all’invidia poiché Giulia eccelleva negli studi. Turretta è ora dietro le sbarre, condannato a scontare gli anni della sua pena.
L’incidenza del femminicidio ci pone di fronte a una realtà inaccettabile che richiede una riflessione approfondita sulla sicurezza e sulla tutela delle donne. È urgente agire per prevenire questi atti violenti e garantire un ambiente sicuro per tutte le donne. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di porre fine a questa triste epidemia e proteggere il futuro di molte vite.
Negli occhi di una donna
Non gridare, Le mani non alzare. Senza paura, ti voglio guardare, Senza timore, riposare. E se veramente non mi ami, Lasciami andare.
Davide Blanca Classe 1C Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli”