giovedì, Novembre 14, 2024
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Claudia Goldin, premio Nobel per l’economia 2023.

Economista americana, prima donna docente ad Harvard e vincitrice del premio Nobel per l’economia 2023, studia il divario di genere nei guadagni lavorativi

Il lavoro è uno degli ambiti in cui ancora oggi i divari di genere sono più visibili. Il più delle volte le donne hanno difficoltà a trovare un impiego, a coprire ruoli importanti e di responsabilità, complici anche gli stereotipi imposti dalla società e radicati ormai da anni, uno dei quali la cura della famiglia, le varie faccende domestiche. Statisticamente il 30.5% delle donne si ritrova senza un lavoro, quindi, del tutto inattiva o sottoccupata.

Anche nell’Unione Europea, dove da tanti anni ormai vengono messe in atto strategia per abbattere queste differenze di genere, i divari non sono del tutto scomparsi. In Italia però la differenza tra uomo e donna è più marcata e la donna con figli è più penalizzata.

Goldin,

Tutta via il lavoro è imprescindibile per l’indipendenza economica e materiale ma anche per crearsi una rete sociale e sviluppare abilità e competenze e a dimostracelo è Claudia Goldin, economista americana, prima donna docente ad Harvard e vincitrice del premio Nobel per l’economia 2023.

Tra i suoi temi di ricerca ci sono la forza lavoro femminile, il divario di genere nei guadagni, la disuguaglianza di reddito.

Nei suoi studi Goldin nota come nei primi anni di lavoro il divario negli stipendi di uomini e donne sia tutto sommato contenuto mentre dopo anni dalla laurea, e soprattutto dopo la formazione di una famiglia, le disuguaglianze aumentano.

Altre tesi da lei sostenute trattano del “lavoro avido” ovvero un tipo di lavoro che paga di più chi lavora per più ore o in determinate fasce orarie, come il fine settimana, e prevede che il dipendente sia sempre disponibile. In questo contesto le donne, che si fanno carico della cura dei figli, hanno meno tempo da investire nel lavoro e quindi guadagnano di conseguenza molto meno.

Claudia Goldin è stata fondamentale per aver messo a nudo le cause che ormai da anni e anni gravano sulla differenza tra uomo e donna in ambito lavorativo. Come riporta La Repubblica “La sua ricerca storica che abbraccia un periodo di duecento anni fino ai giorni nostri – aggiunge l’Accademia – analizza sia il cambiamento sia i motivi che sono alla base del persistente gender gap.”

Claudia Goldin è senza alcun dubbio una delle donne più affermate che dà voce ma soprattutto spazio a tante altre donne tramite le sue ricerche costanti.

Il lavoro a prescindere dal genere, uomo/donna, è fonte di indipendenza economia e non solo, di crescita, di autonomia. Ogni essere umano, se lo desidera, merita di affermarsi, di dimostrare quanto vale in ogni ambito lavorativo e non.

Le donne meritano spazio nella società, meritano di poter dire la loro liberamente e di potersi guadagnare da sole la loro indipendenza.

Miriam Campagna, Giulia Cambria IV C BS

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