venerdì, Novembre 15, 2024
Eventi e SpettacoliIl bello del Majorana

Concluso il terzo percorso didattico nazionale per la formazione iniziale del “Tecnico per la progettazione, gestione e manutenzione dei sistemi di mobilità sostenibile”

Consegna degli attestati per 277 studenti

Con la consegna degli attestati di partecipazione si è conclusa giovedì 20 aprile la terza edizione del percorso didattico nazionale per la formazione iniziale del “Tecnico per la progettazione, gestione e manutenzione dei sistemi di mobilità sostenibile”, organizzato dalla Rete di Scuole E-Mobility, di concerto con il Dipartimento di Ingegneria di Messina e l’Associazione Motus-E, e coordinato dall’ITT “E. Majorana” di Milazzo.

Per la prima volta la cerimonia ha avuto una sede centrale, ovvero l’aula magna del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, in cui si sono dati appuntamento circa 100 studenti di quattro scuole (ITT “Ettore Majorana” di Milazzo, IIS “Verona Trento-Majorana” di Messina, IIS “Boccioni-Fermi” di Reggio Calabria, ITT “Cucuzza Euclide” di Caltagirone). Gli altri venti istituti che quest’anno hanno preso parte al corso, hanno invece partecipato all’evento da remoto in diretta streaming.

A fare gli onori di casa il prof. Eugenio Guglielmino, Direttore del Dipartimento di Ingegneria di Messina, che si è detto felice di ospitare l’atto conclusivo di un’iniziativa di cui lo stesso Dipartimento è fin dall’inizio partner, contribuendovi significativamente in termini di progettazione e sviluppo, con il coinvolgimento di ben sette docenti.

L’incontro è stato introdotto dal coordinatore nazionale prof. Massimo Chillemi, che ha brevemente riassunto i punti salienti del corso di quest’anno, ricordandone la costante crescita: “Per sapere a che punto siamo nel nostro cammino, è necessario guardarsi indietro e ricordare da dove siamo partiti. Tre anni fa al corso, non ancora esteso a livello nazionale, partecipavano solo venticinque ragazzi del Majorana di Milazzo. Oggi riceveranno l’attestato duecentosettantasette studenti di ventiquattro scuole distribuite sull’intero territorio nazionale”.

Denso il programma dei saluti, in sala e da remoto.

Dopo lo stesso prof. Guglielmino, che ha esortato i ragazzi a proseguire nel proprio percorso formativo per acquisire e consolidare le proprie competenze tecniche e professionali, ha preso la parola il dott. Stello Vadalà, Dirigente dell’Ambito Territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, che questo corso aveva tenuto a battesimo e seguito per le prime due edizioni nazionali quando dirigeva l’ITT Majorana di Milazzo: “Ricordo il momento in cui il Majorana ha aderito alla Rete di Scuole per la Mobilità Sostenibile, che in questi anni ha fatto grandi progressi. Questo momento di coesione tra le scuole e questa premiazione, perché tale la voglio considerare per i ragazzi che hanno partecipato ad un corso così impegnativo, costituiscono un motivo di assoluta soddisfazione per la provincia di Messina. Porto anche i saluti del Direttore Generale, dott. Giuseppe Pierro, che ha chiesto di riferire del grande entusiasmo dell’Ufficio Scolastico Regionale per un’iniziativa di grande prestigio anche per la Sicilia”.

Il dott. Bruno Lorenzo Castrovinci, Dirigente scolastico dell’ITT Majorana, ha sottolineato la rilevanza del corso nell’offerta formativa del proprio istituto e l’importanza dello sviluppo di attività di ricerca-azione e innovazione.

Nel proprio intervento il dott. Leonardo Artico, responsabile della formazione di Motus-E, ha voluto condividere la soddisfazione per come l’iniziativa sta crescendo ed evolvendo: “Motus-E ha lo scopo di facilitare la transizione energetica e la formazione erogata dal corso è parte essenziale di questa azione, facilitando l’incontro tra il mondo dell’industria e la scuola”.

Non ha voluto mancare all’appuntamento l’ing. Claudio Biella di Scame Parre S.p.A., che ha partecipato al corso in qualità di docente: “Da rappresentante dei costruttori dico che queste attività sono di estrema importanza, per cui rivolgo un plauso all’iniziativa. L’intervento è fondamentale per acquisire le conoscenze e competenze necessarie per la transizione ecologica, che è ormai irreversibile”.

Il prof. Claudio Cavallotto, Direttore della Rete di Scuole per la Mobilità Sostenibile, ha portato anche i saluti del Presidente, dott. Paolo Cortese, sottolineando, innanzi tutto, il contributo del Dipartimento di Ingegneria di Messina e dei docenti provenienti dal mondo delle imprese. Il prof. Cavallotto ha poi ringraziato i colleghi che hanno tenuto i corsi di allineamento, prima fase del progetto didattico, e gli studenti: “La consegna degli attestati è un riconoscimento per un’attività extra-curriculare e impegnativa”.

Stessa attenzione per i ragazzi è emersa dagli interventi dei docenti del corso presenti in aula. Il prof. Giacomo Risitano ha invitato gli studenti a conseguire una formazione specialistica, fondamentale per acquisire competenze in linea con l’innovazione in atto e, pertanto, spendibili professionalmente.

Il prof. Sebastian Brusca ha ricordato come l’aspetto prioritario di un intervento formativo sia il rapporto con gli studenti, cui si è infine rivolto con un’esortazione: “Ci avete messo tanto impegno, continuate così!”.

Di iniziativa che si commenta da sola per organizzazione e livello dei contenuti trattati ha invece parlato il prof. Emanuele Cardillo, secondo cui “gli studenti hanno saputo cogliere un’occasione di sentir parlare di argomenti innovativi con un focus sull’approccio di tipo universitario ed uno su quello imprenditoriale”.

La serie dei saluti si è conclusa con l’intervento di due docenti della Rete. Massimo D’Alessio (IIS Zerboni di Torino) ha ringraziato i ragazzi, augurando loro un brillante futuro professionale nell’ambito della transizione energetica.

Andrea Capone (Omar di Novara) ha esteso i ringraziamenti a tutta la Rete e, in primo luogo, a Claudio Cavallotto, che ne è l’ideatore, l’anima e il motore, perché offrire agli studenti l’opportunità di un futuro innovativo e diverso può essere la chiave del loro successo.

Si è quindi arrivati al momento clou della giornata, ovvero la consegna degli attestati, che sono stati ricevuti dagli studenti in tutte le sedi collegate, in un clima composto, ma sicuramente di grande festa.

Tutti, docenti e ragazzi, hanno colto il senso di questo evento finale, che ha voluto dare il giusto risalto ad un impegno notevole all’interno di un calendario extra-curricolare che per le scuole è ormai soprassaturo.

Innanzi tutto, aggiungere ai tanti impegni anche la frequenza di un corso di complessive quaranta ore, oltre al tempo di studio autonomo necessario per affrontare e superare la verifica finale, non è assolutamente scontato e di questo tutta la Rete è grata agli studenti, che con la loro entusiastica adesione all’iniziativa danno un senso al lavoro degli organizzatori.

In secondo luogo, l’evento è stata anche l’occasione per dara la giusta rilevanza all’apporto, assolutamente gratuito e spontaneo dei partner esterni e dei relatori, spinti alla partecipazione al corso soltanto dalla volontà di contribuire alla crescita culturale e professionale dei nostri ragazzi, consapevoli dell’ineluttabilità della transizione energetica e dell’evidenza che senza un’adeguata formazione non è possibile conseguire un’effettiva sostenibilità.

Ed infine, ma non è certamente l’aspetto meno importante, l’evento è stato un momento di condivisione finale, necessario per dare un senso unitario ad un’attività che coinvolge realtà così diverse e così distanti sul territorio, ma accomunate dalla volontà di offrire ai propri giovani opportunità di formazione e orientamento in linea con le nuove esigenze della società civile e dell’imprenditoria.

L’auspicio finale è che nei prossimi anni sia possibile coinvolgere in presenza sempre più istituti in eventi del genere e che anzi si moltiplichino queste occasioni, anche attraverso esperienze di visiting e di interscambio tra le scuole della Rete.

“Tecnico dell’e-mobility”: un bilancio per guardare al futuro

Come ogni anno, proviamo a tracciare un bilancio del corso, che possa essere lo spunto per la successiva evoluzione del progetto, nella prospettiva di offrire ai nostri studenti un’opportunità di formazione sempre più specifica nell’ambito della transizione energetica.

Cominciamo, quindi, a presentare i numeri più significativi di quest’edizione 2022/2023:

  • 277 studenti hanno conseguito l’attestato finale di partecipazione e ben 249 di loro lo ha fatto superando anche l’esame finale, che dà diritto al riconoscimento di 2 CFU da parte del Dipartimento di Ingegneria di Messina (1 CFU, invece, per chi, pur maturando il diritto a sostenere l’esame, non l’ha sostenuto o non l’ha superato);
  • 13 relatori di altissimo profilo (di cui sette provenienti dall’Università di Messina, uno dall’Università dell’Aquila e cinque dal mondo delle imprese e delle professioni) hanno sviluppato le ventotto ore di lezioni pomeridiane extracurriculari del modulo specifico, che si aggiungono alle dodici ore di allineamento, che ogni istituto partecipante ha invece gestito in modo autonomo;
  • 11.080 sono le ore di PCTO generate dal corso;
  • 24 le scuole partecipanti. Per dodici di esse è la terza partecipazione su tre edizioni, una fidelizzazione che attesta come la fiducia riposta nell’iniziativa non sia stata evidentemente delusa. Quest’anno si è anche registrata la presenza dell’ITS Energia Piemonte, ovvero di un’agenzia formativa post-diploma. Proprio il mondo degli Istituti Tecnici Superiori è la nuova frontiera che la Rete intende esplorare dopo aver consolidato i rapporti con università ed imprese.

Fin qui i numeri, che attestano in maniera eloquente un deciso trend di crescita del corso e della sua capacità di attrazione. Un bilancio è però fatto anche di altri elementi, di sensazioni, di riflessioni, soprattutto se vuole essere un punto di ripartenza, una verifica in itinere per programmare al meglio il futuro.

Una prima considerazione riguarda la progressiva evoluzione della formazione proposta dalla Rete: non c’è soltanto una crescita nei numeri, ma si rileva anche una programmazione diversa, pur mantenendo una sostanziale continuità di impostazione.

Senza stravolgere l’impianto generale, ogni anno si aggiunge infatti qualche tassello: nuovi contenuti, rivisitazione degli argomenti già proposti, nuove aziende pronte a dare il loro contributo.

Anche sul fronte dei relatori è evidente il fattore continuità; soltanto uno dei docenti dell’anno precedente non ha raccolto l’invito a proseguire la collaborazione con la Rete. Di contro, si è registrata l’entusiastica adesione di Volvo Trucks con l’ing. Invernizzi e di E-Gap con il dott. De Meo, oltre all’autonomo contributo dell’ing. Matteo Ripepi.

Non un corso statico, dunque, che si ripete sempre uguale a se stesso, ma pronto ad adeguare la propria offerta formativa a scenari in continua evoluzione, sviluppandosi sul confine mutevole tra stato dell’arte e il prossimo futuro della smart mobility, spaziando dalle consolidate tecnologie di propulsione, alimentazione e ricarica, ai concetti di dinamica, regolazione e controllo, indagando sulle applicazioni attuali, future e futuribili della guida autonoma e dei biocombustibili ed all’adozione di tecniche di simulazione nell’ideazione,  progettazione e commercializzazione del veicolo.

e-mobility,

Un altro aspetto importante riguarda il rifiuto di qualsiasi posizione ideologica rispetto ai temi della mobilità sostenibile. È questo un tema assai dibattuto, sul quale spesso si formano e si scontrano opposte fazioni.

Chi nega l’efficacia della mobilità elettrica (ma anche delle altre forme marginali di mobilità a basso impatto ambientale) adduce motivazioni che sono più o meno note: scarsa affidabilità delle nuove tecnologie, costi elevati, emissioni in fase di costruzione e smaltimento dei componenti, provenienza dell’energia di alimentazione in massima parte da fonti non rinnovabili, carenze della rete delle stazioni di ricarica, scarsa formazione dei tecnici addetti alla manutenzione. L’elenco potrebbe ancora proseguire, ma è importante sottolineare come tutte queste problematiche durante il corso non siano state negate, ma siano state invece oggetto di discussione e riflessione. Gli ostacoli da superare per conseguire un’effettiva ed efficace mobilità sostenibile sono ancora molti, come sempre avviene quando si propone un’innovazione, ma il riconoscimento del problema non è un motivo per sancirne l’ineluttabilità, dev’essere anzi il primo passo per trovare una soluzione attraverso la ricerca e lo sviluppo, nella consapevolezza che la strada verso un futuro energeticamente ed ecologicamente sostenibile è ormai tracciata e non prevede un ritorno al passato.

Per tutti questi motivi credo che il bilancio del corso sia finora positivo, pur potendo e dovendo ancora migliorare su diversi aspetti, quali ad esempio l’interattività e l’implementazione di metodologie che consentano lo sviluppo di una didattica laboratoriale. L’iniziativa nasce con finalità di orientamento, vuole proporre agli studenti una panoramica delle opportunità di lavoro e di affermazione professionale nell’ambito della smart mobility, ma non in modo generico e puramente espositivo. Al contrario, ha sempre puntato e continuerà a puntare sulle competenze, che sono lo strumento per dare sostanza alle idee, perché sono le competenze a sostenere la sostenibilità.

Al prossimo anno.

Massimo Chillemi

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