venerdì, Novembre 15, 2024
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Umanità in poesia

FRAGILE CREATURA

Nel mio cervello e nel mio cuore,
palpita e risuona solo il tuo nome.
Sento la tua voce ogni mattino,
e le lacrime rigano il mio viso.
Mi hai dato così tanto
ma sei riuscita a togliermi altrettanto,
mi hai tolto la felicità e la spensieratezza
che dei giorni miei costituivano la bellezza.
So che sei lì a struggerti per lui,
rendendo i miei giorni bui,
 mi sono maledetto quando ho scelto di amarti.
e sono qui ad aspettarti.

Non mi rifletto più nello specchio,
si ostina a mostrarmi un angelo maledetto,
c'è dolore nei suoi occhi
e il suo cuore è freddo come di neve i fiocchi.
Mi salgono i brividi,
quando guardo quei lividi,
cerco di dimenticare quanto detto
perché è lui quello perfetto.

Ti avevo rivelato la mia paura,
ti avevo chiesto di trattarmi con cura.
Con te ho tolto quell'armatura,
diventando una fragile creatura.

FIGLIO DEGLI DEI

Figlio di Minerva,
ammiravo la virtù e la saggezza,
prima la testa e dopo il cuore,
prima la ragione e dopo l’emozione.
Venere mi raccolse,
mi prese tra le sue braccia e mi cullò,
mi cantò una ninna nanna,
condannandomi al declino,
ad un triste cammino.
Oggi, figlio di Marte,
volgo il mio sguardo alle stelle,
cancellerei quel giorno dalla linea del tempo,
se da Crono mi fosse permesso.

Nuccio Samuele Scibilia 2BCH

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