Il ruolo delle donne nella scienza: il diritto di contare
Siamo nel XXI secolo, eppure ancora si reputa che nell’ambito scientifico gli uomini siano superiori alle donne. Antichi pregiudizi e stereotipi rendono le carriere femminili un percorso ad ostacoli. Donne e discipline scientifiche non sarebbero compatibili. L’impossibilità di proporre e promuovere modelli di pensiero comuni differenti limitano l’avvicinamento delle ragazze alle materie STEM.
Già da piccole le bambine sono più propense a seguire studi letterali, umanistici piuttosto che scientifici. Perché la matematica non è cosa da ragazze! Dicono.
Il capitale cerebrale è lo stesso: in un caso è stato storicamente represso, nell’altro incoraggiato. Queste le parole di Rita Levi-Montalcini. Le donne sono sempre state presenti nella sfera scientifica. Spesso osteggiate da una società che le voleva e che le vuole relegate a ruoli stereotipati, alcune scienziate sono riuscite a distinguersi facendosi spazio in una élite principalmente maschile, considerate come eccezioni o private del loro stesso successo.
Brillanti, audaci e capaci di cambiare il mondo con le loro scoperte, donne eccezionali che hanno dedicato la loro vita alle scienze e, nonostante gli ostacoli, ce l’hanno fatta.
Le “ragazze con i numeri” sono tante, a partire da Ipazia da Alessandria, celebre matematica e astronoma greca. Ci sono Valentina Tereškova, la prima donna ad andare nello spazio, Rita Levi-Montalcini, le cui scoperte, nonostante le persecuzioni razziali, hanno aperto la strada a nuove cure per molte malattie.
E ancora, Margherita Hack, prima donna italiana a dirigere un Osservatorio, Marie Curie, Premio Nobel per la Chimica, grazie ai suoi studi sull’isolamento del radio e del polonio. Katherine Johnson, matematica che ha dato un contributo fondamentale alla ricerca spaziale, emblema di come il sesso o il colore della pelle non
precludano la preparazione scientifica.
Queste storie raccontano una passione scientifica nata in giovane età, la tenacia nel perseguire un obiettivo nonostante i tanti ostacoli da affrontare, le soddisfazioni e i traguardi raggiunti. Con la speranza che queste donne abbiano contribuito a gettare le basi per la costruzione, vera e concreta, della parità di genere, affinché nessun uomo debba più spiegare le cose alle donne mettendole a tacere, affinché nessuna donna sia più costretta o invitata a fare un passo indietro. Perché il cervello non ha sesso!
Soprattutto se sei una donna, in un campo dominato dagli
Vea Rubin
uomini, non smettere di sognare i tuoi sogni. L’Universo è un
luogo troppo affascinante per lasciarlo in mano a pochi
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