venerdì, Novembre 15, 2024
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Parità di genere e violazione dei diritti delle donne

Si parla tanto di “parità di genere”, ma cosa intendiamo con questa espressione? Parità di genere significa che tutti gli esseri umani, di qualsiasi genere, hanno gli stessi diritti e devono avere pari opportunità per potere studiare, lavorare e realizzare i propri sogni. Questo è affermato dalla nostra Costituzione Italiana, precisamente l’art. 3 che proclama la “pari dignità sociale e dell’uguaglianza di sesso, razza, lingua, religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Per affermare uguaglianza fra i cittadini è però necessario eliminare ogni pregiudizio e la violenza sulle donne, fenomeno che si configura e viene definito come una vera e propria violazione dei diritti umani.

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Parità genere, 4 regioni del Sud Italia in fondo a mappa Ue (foto: Ansa)

Certo la situazione delle donne oggi è notevolmente migliorata rispetto a circa 60 anni fa, ma ancora non si è raggiunta del tutto la piena uguaglianza “sostanziale”. In alcuni paesi, poi, a causa anche della religione, le donne vivono sottomesse agli uomini, mentre in altre nazioni diverse dall’Italia alle ragazze è vietato andare a scuola e ricevere un’istruzione, perché non è considerato importante, anzi è ritenuto dannoso, e molte ragazze sono sottomesse alla volontà del padre, costrette a sposarsi con uomini che conoscono a malapena. Spesso si tratta di bambine di poco più di 13 anni che, contro la propria volontà, diventano “spose bambine”, vengono violentate, diventano madri prima dei 15 anni e  molte volte perdono la vita a causa delle gravidanze precoci.

A tutto ciò c’è anche da aggiungere e parlare degli stupri e violenze in genere. Questi fenomeni sono infatti ancora molto frequenti in moltissime parti del mondo e i “femminicidi”, soprattutto ad opera di mariti e parenti, sono sempre in aumento anche tra le mura domestiche, dove molte donne subiscono maltrattamenti, abusi e, nei casi più estremi, vengono uccise.

In alcune società, poi, è sempre diffusa l’idea che la donna non possa svolgere lavori che di solito fa l’uomo, anzi si pensa il suo ruolo principale sia quello di badare alla casa e ai figli. Anche nel mondo lavorativo le donne hanno difficoltà ad affermarsi, soprattutto nella politica e in ruoli di ingegno e in genere in tutti quei lavori svolti tradizionalmente dagli uomini. Altro fattore di disparità è poi la paga, poichè esse, rispetto agli uomini, guadagnano circa il 23% in meno svolgendo lo stesso lavoro.

Io spero vivamente che tutte queste disuguaglianze cessino presto, lo spero tanto, soprattutto per quei paesi più poveri in cui la donna è considerata meno di niente. Perché non solo è una condizione indispensabile per costruire un mondo sereno e in pace, ma per garantire alle donne parità di accesso all’istruzione e ad un lavoro dignitoso. Per raggiungere questi obiettivi bisogna lavorare tanto e vorrei che i giovani uomini capiscano e accettino i cambiamenti. L’uguaglianza tra donne e uomini è molto importante ma anche viceversa: tutti siamo uguali e non bisogna imporsi, perché abbiamo tutti gli stessi diritti in quanto “esseri umani”.

Alice Smeralda Mazzeo

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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