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Il Castello di Milazzo tra arte, storia e leggende

Mercoledì 11 gennaio gli alunni della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo” hanno avuto l’opportunità di visitare e conoscere, tra le bellezze paesaggistiche e architettoniche del vicino territorio di Milazzo, anche il suo possente Castello, noto per il suo fascino, per la maestosità e per lo stupore che suscita.

L’edificio fortificato, arroccato su un’altura che domina la città, è considerato il più grande in tutta la Sicilia, nonché il più significativo. Fu abitato in passato da Arabi, Normanni, Svevi, Aragonesi, Austriaci, Spagnoli, Borboni, tutti popoli che nel corso dei secoli hanno apportato anche delle variazioni alla sua struttura originaria, tant’è che per un periodo fu impiegato pure come carcere. Ognuno di questi dominatori lo modificò lasciando a noi una meravigliosa testimonianza storica. La sua posizione strategica, sul promontorio di Milazzo da dove era possibile controllare tutta la costa tirrenica, lo ha inoltre reso agli occhi dei vari conquistatori un obiettivo militare fondamentale e mai espugnato.

Nel corso della visita alla Cittadella fortificata, grazie anche alle informazioni fornite da una guida, i ragazzi della “Foscolo” hanno tuttavia scoperto non solo le origini della struttura e le varie modifiche architettoniche subite, ma anche appreso notizie sulla cultura, la vita quotidiana e la tipica giornata di re e regine di un tempo, oltre a curiosità storiche e leggende.

Tra i resti monumentali, ad esempio, vi è la “cinta spagnola”, il cui ingresso si trova vicino al baluardo di Santa Maria e, che fu in parte abbattuta per la costruzione del bastione. È presente, inoltre, ciò che resta del “Palazzo dei Curati”, che sorge tra il Duomo e il Castello, quindi sottostante al Borgo. Ritrovamenti di monete, ceramiche e molti altri reperti permettono invece di ricostruire la vita nel passato.

Ma, come in tutti i castelli che si rispettino, naturalmente anche in questo non potevano mancare delle leggende, come quella che narra di una donna misteriosa che, tra le notti di luna di marzo, esce e gira per il maniero piangendo e lamentandosi. La storia racconta che questa ragazza avesse un amante, un uomo appartenente al ceto popolare, e che i genitori si opponessero e perciò la costrinsero a vestire la tonaca di clausura. I due innamorati, però, vennero trovati di nuovo insieme e così, per punizione, la donna fu murata viva nel castello e da allora vaga lamentandosi in cerca di pace. Un classico.

Certo sarebbero ancora numerosissime le informazioni storiche e artistiche da citare, le curiosità apprese dagli alunni in visita, ma è certo che, insieme al panorama mozzafiato che spaziava dalla vista dell’Etna a quella delle isole Eolie, tutti loro non dimenticheranno presto la scoperta del “Complesso Monumentale Castello di Milazzo”, un luogo tanto vicino alla loro città ma per i più solo una costruzione un po’ diroccata da osservare da lontano, magari mentre si fa il bagno nelle cristalline acque della spiaggia di Ponente, ignorando invece che si tratta della cittadella fortificata più importante di Sicilia e tra le più antiche.

Elisa Cambria e Giulia Valenti

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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