Un Natale triste per i bambini ucraini
Questo è stato un Natale molto difficile per i bambini ucraini, come anche per tutti quelli che vivono nella stessa situazione.
Dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, il 24 febbraio scorso, ha iniziato a bombardarla, distruggendo, riducendo in ammassi di pietra quelle che prima erano abitazioni e edifici pubblici, costringendo i civili a nascondersi nei bunker, corpi martoriati dai proiettili e dalle bombe, bambini orfani e genitori che non hanno più i propri figli.
Noi abbiamo passato le feste con i nostri parenti e amici nelle nostre case, loro sotto le bombe, a piangere madri, padri, fratelli, mogli, mariti, figli, vicini di casa. Molti uomini hanno dovuto lasciare le loro famiglie per salvare la patria, non sapendo se rivedranno mai più loro cari.
È stato un Natale triste, freddo, morto, non allegro come dovrebbe essere.
In tutto il mondo dove, purtroppo, esistono ancora le guerre, una cosa da primitivi. Ci siamo evoluti, ma non l’abbiamo capito. Ancora c’è qualcuno convinto che con la guerra si può dimostrare la propria potenza, ma sinceramente, io credo che queste persone, quando dichiarano guerra ad un altro paese, dimostrano solo quanto sono trogloditi.
Per i bambini ucraini il regalo più bello che esiste sarebbe tornare a gioire e a giocare in un mondo dove la guerra è un lontano ricordo.
Gilda Parmaliana
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)