UN INCONTRO TRA TECNOLOGIA E SALUTE: al Majorana di Milazzo stato dell’arte e prospettive dell’ingegneria biomedica
Nell’ambito delle attività di orientamento in uscita, giovedì 1 dicembre una delegazione del corso di laurea Ingegneria Biomedica dell’Università di Messina ha incontrato gli studenti delle quinte classi del Majorana delle articolazioni Biotecnologie Sanitarie, Biotecnologie Ambientali ed Elettronica.
Dopo i saluti del Dirigente scolastico, dott. Bruno Lorenzo Castrovinci, che ha sottolineato il ruolo sempre più rilevante della tecnologia e del know how ingegneristico nelle professioni mediche, il prof. Alessandro Pistone, Coordinatore del corso di laurea, ha illustrato le caratteristiche e il paino di studi del nuovo indirizzo di studio attivato presso il Dipartimento di Ingegneria, che ha la finalità di formare ingegneri che sappiano dare risposte alle domande provenienti dalla medicina, in termini di strumenti e metodi per la diagnostica, la terapia, l’assistenza alla chirurgia, la riabilitazione, l’analisi e conservazione dei dati. In sintesi, l’ingegnere biomedico utilizza i principi e i metodi propri dell’ingegneria per affrontare e risolvere di problemi di carattere medico e biologico.
Hanno quindi preso la parola gli altri docenti e ricercatori universitari intervenuti all’evento, fornendo alcuni esempi dell’attività di ricerca condotta nel campo biomedico.
Il prof. Cristiano De Marchis ha contestualizzato gli ambiti tipici della bioingegneria, mostrando applicazioni nei settori della biomeccanica e della neuroingegneria.
A seguire, il prof. Giovanni Merlino ha esposto in un breve excursus alcune applicazioni del machine learning e della robotica al campo biomedico, soffermandosi anche sugli spin-off nati dal Dipartimento di Ingegneria in esito all’attività di ricerca in ambito informatico svolta al suo interno.
Il dott. Giovanni Gugliandolo e il prof. Giovanni Crupi hanno presentato un sistema per il monitoraggio del tremore ed un sistema di acquisizione dei segnali ECG (elettrocardiogramma) e BCG (ballistocardiogramma).
La prof.ssa Gabriella Epasto si è poi soffermata sull’attività relativa alla progettazione di strutture in lattice per dispositivi protesici.
Ha concluso il workshop il prof. Giacomo Risitano, Vice Coordinatore del Dottorato in Bioingegneria Applicata alle Scienze Mediche, che ha esposto i risultati di una ricerca svolta dall’ing. Dario Milone, neo PhD (dottore di ricerca) durante la scuola di dottorato.
Il tema affrontato ha destato l’interesse degli studenti, molti dei quali si sono intrattenuti con i docenti anche dopo la conclusione dell’incontro, ponendo una serie di quesiti relativi sia al corso di studi in Ingegneria Biomedica, sia, più in generale, sulle prospettive di sviluppo delle applicazioni ingegneristiche in campo biosanitario.