Il “Milite Ignoto”, eroe senza nome diventato simbolo di tutti i morti in guerra
Ogni 4 novembre il Presidente della Repubblica rende omaggio alla tomba del Milite Ignoto, un simbolo importante che rappresenta tutti i caduti italiani dispersi in guerra. Nel 1920, infatti, l’Italia era appena uscita dalla Prima guerra mondiale, con la perdita di tantissimi soldati. Così il governo italiano, seguendo l’esempio di quello francese, volle creare un monumento al “Milite Ignoto”, un soldato di cui non si sapeva né nome né cognome e che nessuno poteva riconoscere. Viene individuato, come luogo dove tumulare il corpo, un posto aperto e ben visibile a tutti ed è oggi l’Altare della Patria, in piazza Venezia a Roma.
A questo punto si doveva scegliere la salma, e così il commissario di guerra ebbe il compito di prelevare undici salme di soldati italiani che non erano stati identificati, da posti diversi. Le undici bare furono trasportate ad Aquileia, un paesino del Friuli Venezia Giulia e, tra queste, fu scelta quella del soldato che sarebbe stato tumulato all’Altare della Patria e che sarebbe diventata la bara del “Milite Ignoto”. Il governo affidò questo compito alla madre di un soldato disperso. La donna si chiamava Maria Bergamas, e aveva perso il figlio Antonio in guerra. Il 28 ottobre del 1921, perciò, le undici bare furono tutte allineate e la signora, tra tutte, scelse la decima gridando il nome del figlio.
La mattina del 4 novembre del 1921 il feretro di questo soldato senza nome venne portato a Roma su un treno e tumulato presso quello che sarebbe diventato l’Altare della Patria, luogo simbolo di ricordo e di unità nazionale.
Personalmente mi piace pensare che questo soldato sia stato un soldato umile, onesto e gentile, che apparteneva a un ceto sociale basso. E ritengo che il Milite Ignoto sia diventato il figlio e il fratello di quei soldati morti in guerra per difendere la propria patria. E’ diventato il simbolo del lutto e del sacrificio di tutti quelli che hanno partecipato ad un terribile conflitto armato. Ripensando a questa salma senza nome e senza cognome, inoltre, mi viene in mente l’immagine di tutte quelle famiglie che hanno perso i loro cari in guerra, perché come ben sappiamo essa porta solo morte, distruzione e dolore.
Speriamo quindi che, in un’epoca ancora afflitta da scontri armati, Dio illumini la mente dei potenti, portandoli a compiere gesti di pace e di umanità, quella umanità che sembra persa.
Antonio Pio Giunta – Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)