I giovani tra disinteresse e sofferenza
Oggi è sempre più frequente parlare dei giovani e del loro disinteresse verso tutto ciò che li circonda. Disinteresse verso la politica, verso le istituzioni, verso lo studio e addirittura verso il prossimo.
Gli adulti si ritrovano spesso ad osservare e criticare i giovani ed il loro atteggiamento, quasi distaccato dal mondo; il loro modo di stare insieme senza rivolgersi la parola, ognuno assorto in un mondo parallelo, fatto di social e molto spesso di falsi miti.
Ma è davvero disinteresse o forse nei giovani c’è una sofferenza nascosta, un male interiore, che non riescono a comunicare? Una sorta di inadeguatezza, di angoscia che li tormenta?
Ebbene sì, sembra che le cose siano diverse da come appaiono, e a spiegarcelo è un rapporto dell’ISTAT, (Istituto Italiano di Statistica), secondo il quale: «Circa 220 mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni si dichiarano insoddisfatti della propria vita e si trovano, allo stesso tempo, in una condizione di scarso benessere psicologico. Gli stessi fenomeni di bullismo, violenza e vandalismo ad opera di giovanissimi, sono manifestazioni estreme di una sofferenza e di una irrequietezza diffuse e forse non transitorie».
I giovani non sono insensibili e distaccati così come sembrerebbe, ma sono spaventati e si sentono impreparati di fronte a sfide e difficoltà che la vita può loro mostrare. Ad avvertire il loro malessere sono in primis le famiglie, quelle più’ attente, e al secondo posto la scuola, luogo dove i ragazzi trascorrono buona parte della loro giornata.
Raramente i giovani parlano del loro disagio con qualcuno, tantomeno tra coetanei e molte volte, sempre più spesso, è necessario unsupporto psicologico; lo psicologo aiuta il giovane a curare il suo lato più nascosto, quello più intimo fatto di paure, angosce e incertezze e anche se su questo argomento esistono ancora molti tabù. Fortunatamente c’è anche chi ha capito che non c’è nulla di cui vergognarsi, e che se per curare un mal di denti ci si reca dal dentista, per curare un disagio ci si reca dallo psicologo.
Più che di giovani disinteressati, sarebbe allora più corretto parlare del loro disagio, che a volte può addirittura sfociare in un vero e proprio stato di sofferenza.
Gaia Basile 2BCH