Concorso di poesia Sikula Book Festival: bottino di premi per la Verga di Barcellona P. G.
2 Giugno 2022: una data che resterà impressa nella mia memoria
In questa data, che celebra la festa della Repubblica, sono stata premiata presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca a Messina per aver partecipato, grazie all’iniziativa e al sostegno della mia professoressa di italiano Francesca Abbriano, alla XIII edizione del premio letterario internazionale “Poeta e Narratore per caso – Scuola” organizzato dall’A.C.I.S., associazione culturale per l’identità siciliana. La premiazione è avvenuta alla presenza dell’assessore uscente del comune di Messina, dottore Vincenzo Caruso, del presidente della giuria professore Angelo Maria De Marco, della professoressa Grazia Dottore, del presidente dell’A.C.I.S. professore Giacomo Trovato, del direttore artistico dottore Giovanni Macrì e del dottore Giuseppe Sturniolo. Emozionante la presenza anche del Vescovo Ausiliare Mons. Cesare Di Pietro che nel suo intervento ha invitato noi ragazzi a non abbandonare la scrittura e a trasferire su un foglio, anche digitale, ogni nostro pensiero. La cerimonia è stata allietata dal maestro Mimmo Ambriano che ha eseguito brani della cantautrice e cantastorie siciliana Rosa Balistreri. Io ho vinto nella sezione “Poesie Vernacolari”, classificandomi al I° posto, con un testo intitolato “L’isolamentu” dove ho espresso la mia malinconica riflessione sul lockdown vissuto. Con parole “scabre” e “essenziali”, come ha scritto la giuria nella motivazione dell’attestato, ho manifestato il mio dolore per il triste momento della pandemia. Ho raccontato che per noi ragazzi questi avrebbero dovuto essere gli anni della spensieratezza, degli incontri con gli amici, degli abbracci, del ritrovarsi per stare in compagnia. Questo maledetto virus, invece, ci ha costretti all’isolamento, al distanziamento, all’uso delle mascherine, a vivere momenti di profonda solitudine. È stata una giornata intensa che ha visto protagonisti altri alunni della mia scuola, la scuola secondaria di primo grado “Verga” appartenente all’I.C. “Capuana”, e quelli di altre scuole non solo siciliane. Dopo la premiazione tutti noi partecipanti, egregiamente guidati dalla dottoressa Eleonora Tavilla e dal dottore Giuseppe Sturniolo, abbiamo visitato la cattedrale di Messina e abbiamo osservato il suo famoso campanile con l’orologio astronomico, che a mezzogiorno suona per tutti i presenti. Nonostante il caldo afoso tutti siamo rimasti affascinati dallo spettacolo offerto dall’orologio del campanile. Abbiamo anche visto la Fontana di Orione e la Chiesa dei Catalani. La giornata si è conclusa con il pranzo in un famoso ristorante di Messina e il successivo rientro nella mia città.
Vivere questa giornata mi ha permesso di conoscere nuove persone, mi ha regalato tante emozioni e ho capito quanto sia importante che ognuno di noi esprima i propri pensieri e i propri stati d’animo accostandosi a qualsiasi forma di arte.
Nina Pirri, classe II B Scuola Media “G. Verga” I.C. “Capuana” – Barcellona P.G.
Bottino di premi per la Verga di Barcellona P. G.
Noi alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado G. Verga di Barcellona P.G. abbiamo partecipato al Concorso Internazionale ”Poeta e narratore per caso – scuola” e, con le nostre poesie scritte in italiano, rumeno e in dialetto siciliano e pugliese, abbiamo sbaragliato “avversari” di varie parti d’Italia e persino della Spagna. Il 2 giugno, nella Sala delle Bandiere del municipio di Messina, si è tenuta la premiazione. Alle 8:50 l’evento è iniziato con i saluti della Giuria, composta dal Presidente, prof. Angelo Maria De Marco, dalla prof.ssa Grazia Dottore e dal dott. Giuseppe Sturniolo. Il direttore artistico del Concorso, dott. Giovanni Macrì, ha svolto la funzione di presentatore. I ragazzi, accompagnati dalle loro prof.sse di lettere Laura Lemmo Gallo e Francesca Abbriano, hanno letto il loro componimento poetico e hanno ricevuto una coppa o una targa e la motivazione del premio assegnato. Tra gli invitati speciali alla cerimonia, il vescovo di Messina Mons. Cesare Di Pietro ha portato il proprio saluto e la propria benedizione. Roberta Macrì ha raccontato la sua esperienza di vita e ha spiegato come, dopo un tragico incidente, è rinata grazie ad una grande forza di volontà. La premiazione è stata intervallata dalla musica popolare e allegra del maestro Mimmo Ambriano. Una volta finito l’evento i premiati, la giuria e alcuni genitori siamo andati a visitare lo splendido Duomo e il campanile astronomico e meccanico che, alle 12 in punto come ogni giorno, ha iniziato a mettere in moto i meccanismi sofisticati. Infine, la piacevole mattinata si è conclusa con la degustazione di prelibatezze della cucina siciliana al ristorante e una scenografica torta augurale.
Christian Claudiu Petraru Classe I A
Scuola Secondaria di Primo Grado G. Verga
2 giugno 2022: Premiazione del Concorso Sikula Book Festival
Una giornata semplicemente indimenticabile! Ma torniamo indietro a qualche mese fa, a quando la prof.ssa Abbriano ha proposto a noi alunni di partecipare alla XIII edizione del Concorso Sikula Book Festival. Non ho esitato nemmeno un secondo, sentivo e sapevo di dover partecipare. Era un’altra occasione per mettermi in gioco, per esprimere le mie emozioni, per raccontare me stessa e dare voce alle mie idee. Ho accettato immediatamente perché ho subito creduto in questo concorso e soprattutto nell’obiettivo per il quale era stato organizzato cioè valorizzare la cultura dello scrivere, della lettura e di partecipare alla scoperta di nuovi talenti fra gli studenti attraverso l’ideazione di una poesia o racconto. È essenziale diffondere cultura, è importante assicurarsi che noi giovani daremo e faremo il nostro massimo, perché non vogliamo e non dobbiamo solo vivere di ciò che è stato fatto da chi ci ha preceduti, noi vogliamo produrre, vogliamo diffondere arte. Noi ragazzi speriamo di fare sempre di più, noi vogliamo gridare al mondo intero i nostri pensieri, vogliamo farci riconoscere. Scriviamo e, se non dovesse andare bene, continuiamo a scrivere, e – come ci ha consigliato il Direttore artistico del concorso dott. Giovanni Macrì – continuiamo a imbrattare quelle pagine, non fermandoci mai, ma credendoci sempre.
Ed eccoci giunti al 2 giugno 2022. Ore 8.30: ci ritroviamo tutti, accompagnati dalle professoresse Francesca Abbriano e Laura Lemmo Gallo e insieme ai nostri genitori, a Palazzo Zanca della Città metropolitana di Messina, per la premiazione delle poesie del Concorso Sikula Book Festival “Poeta e narratore per caso”. Della nostra scuola secondaria di I grado “G. Verga”, appartenente all’I.C. “Capuana” diretto dalla Dott.ssa Carmela Pino, sono stati premiati ben otto alunni. Comincio dicendo che sono onorata di essere presente tra i vincitori. È stata una giornata unica ed estremamente emozionante, un ricordo che terrò a vita e un’esperienza che non dimenticherò mai. La tensione per me era davvero molta, avevo tanto paura di bloccarmi durante la lettura della poesia ma fortunatamente, una volta declamata, quegli applausi così calorosi mi hanno davvero confortata.
La cerimonia si è aperta con i ringraziamenti del Direttore artistico Dott. Giovanni Macrì a cui sono seguiti i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura uscente Dott. Vincenzo Caruso e quelli di tutta la giuria composta dal presidente Prof. Angelo De Marco, dal Dott. Vincenzo Trovato, dalla Prof.ssa Grazia Dottore, dal Dott. Giuseppe Sturniolo e dalla Dott.ssa Eleonora Tavilla. Grande emozione ha suscitato la presenza, seppur breve, del Vescovo Ausiliare, Sua Eccellenza Mons. Cesare Di Pietro che ha benedetto tutti. Era presente anche il cantante e musicista M° Mimmo Ambriani che, con la sua voce e il suono della sua chitarra, ha allietato la cerimonia intonando alcune canzoni siciliane di Rosa Balistreri. Iniziamo così a leggere tutte le nostre poesie, così diverse ma tutte così profonde e toccanti, nonostante affrontino temi differenti e vengano utilizzati dialetti e lingue diverse, tra cui il siciliano,il barese e il polacco.
Vengono assegnati i premi, che consistono in coppe e in targhe, insieme agli attestati con la motivazione per la quale ogni poesia ha colpito la giuria. Interessante è stato anche l’intervento di Roberta Macrì, figlia del direttore artistico, una ragazza che purtroppo nel 2011 a causa di un incidente stradale ha perso l’uso delle gambe. Lei non si è mai persa d’animo, dotata di una personalità fortissima e un coraggio ammirevole, non ha mai mollato, ma è sempre andata avanti cercando di motivare gli altri a fare lo stesso. È una ragazza sorridente e solare che lotta per i diritti dei disabili. Mi ha colpito quando la ragazza ha detto: “Abbiate fame di vita, abbiate voglia di fare di più. La vita è come un contenitore che si può riempire di palline ma resterebbe sempre spazio per altre palline più piccole e poi per un po’ di sabbia e ancora per l’acqua”. Il senso di queste sue parole è che tutti noi non ci dobbiamo arrendere mai ma bisogna sempre andare avanti anche quando la vita ci mette di fronte a delle avversità. La premiazione si è chiusa con i saluti e le foto di rito.
Nella seconda parte della mattinata tutti noi partecipanti, accompagnati dalle nostre famiglie, dalle professoresse e dagli organizzatori siamo andati in giro per Messina, ricca di antiche e prestigiose architetture e molti monumenti. Ciceroni d’eccezione sono stati il Dott. Sturniolo e la Dott.ssa Tavilla. La prima tappa è stato il Duomo di Messina, iniziamo a vedere l’interno e poi verso le 12:00 ci spostiamo all’ esterno per assistere allo straordinario spettacolo dell’orologio astronomico del campanile, una vera opera d’arte presente a Messina. Le figure sono molte e tutte rappresentano dei simboli. Il primo è il leone che ruggisce tre volte, il secondo è il gallo tra due figure femminili: Dina e Clarenza. Seguono la Madonna della Lettera, delle scene bibliche, la chiesa di Montalto, il carosello dell’età e quello dei giorni della settimana. Successivamente abbiamo visto l’esterno della Chiesa dei Catalani. La giornata si è conclusa con il pranzo in un ristorante della città e il rientro a casa nel primo pomeriggio.
Ringrazio tutti gli organizzatori di questa meravigliosa giornata che conserverò per sempre nella mia memoria. Grazie soprattutto per aver creduto in tutti noi giovani, nelle nostre capacità e per averci dato l’opportunità di esprimerci nella forma d’arte che preferiamo.
Maria Pirri, classe II A Scuola Media “Verga”
I.C. “Capuana” – Barcellona P.G.
SEZ. A – Poeta per caso Esordiente 1ª classificata Marta Sant'Angelo - IIIB - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P. G. (ME) con “La nuova me” (voti 162) La nuova me Volteggiavo tra i fiori farfalla variopinta, sospesa, libera, felice. Hanno spezzato le mie ali e frantumato i miei sogni, ma la mia anima è salda e il mio cuore vibra. La vastità mi è negata e niente è facile, ma con ali surrogate guardo all’ infinito e vivo il mio tempo. Combatto una battaglia senza fine e dalle macerie della mia vita passata plasmo la nuova me caduta sulla Terra.
1ª classificata Nina Pirri - IIB - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P. G.(ME) con “L’isolamentu” (voti 115) L’ISOLAMENTU Chi periudu bruttu stamu passandu cu sta pandemia: l’anni chiù beddi da vita mia sugnu chiusa tra quattru mura. Pi mia era tempu di curriri e giucari cu l’amici, inveci semu suli e si ni videmu ama stari luntani e non n’ama tuccari. Ava passari stu tristi mumentu pi tutta la genti, ava veniri u tempu di stari tutti in cumpagnia senza distanziamentu e mascherini sittati tutti vicini comi i vecchi tempi. Vogghiu attonna vaddari a genti nta faccia, i vogghiu vidiri ridiri ca bucca, i vogghiu tuccari, abbracciari e baciari. Non vogghiu chiù l’ isolamentu. L’ISOLAMENTO Che periodo brutto stiamo passando con la pandemia: gli anni più belli della mia vita sono chiusa tra quattro mura. Per me era tempo di stare con gli amici, invece siamo soli e se ci vediamo dobbiamo stare lontani e non ci dobbiamo toccare. Deve passare questo triste momento per tutta le persone, deve ritornare il tempo in cui si sta in compagnia senza distanziamento e mascherine seduti tutti vicini come i vecchi tempi. Voglio di nuovo guardare le persone in faccia, li voglio veder sorridere con la bocca, li voglio toccare, abbracciare e baciare. Non voglio più l’isolamento. I° classificata nella Sezione “Poesie Vernacolari”
2° classificato Cristian Battaglia - IB - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P. G. (ME)con “Vorrei” (voti 158) Vorrei Vorrei che nel mondo in questo triste momento sparisse il dolore portato via dal vento. Sparisse la paura e la preoccupazione e che i ragazzi seguissero la stessa lezione: vivere è bello ma lo è ancora di più se per primo si capisce che il mio amico sei tu. Parlare e scherzare e ridere a volontà così ogni cosa si risolverà. Una parola è meglio di altre cose soprattutto se ti aiuta a fare star zitta quella voce: NON DIRE, NON FARE, NON VALI NIENTE, NON CI RIESCI, OGNI COSA E’ INCONCLUDENTE trova il coraggio e riconosci il bene per vivere felice ed anche sereno accanto a persone che ti stanno intorno e credono nella rinascita di questo mondo Vorrei…Vorrei….. il bene di tutti senza contare né belli né brutti né bianchi né scuri né poveri né ricchi formiamo una grande squadra e non saremo mai sconfitti. Vorrei un sorriso che dia luce e calore e che faccia rinascere il vero amore.
3ª classificata Adele Arcoraci - IIA - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona Pozzo di Gotto (ME) con “Correre sui campi” (voti 157) Correre sui campi Impareremo, ma non adesso. Magari in ritardo, ma sarà lo stesso . Sbaglieremo, sicuramente, ma non sarà così per sempre. Lasciateci urlare al cielo infinito o piangere con la faccia sul cuscino. Scopriremo dolore e sofferenza ma da lì in poi sapremo cosa fare in ogni evenienza. Lasciateci sognare di essere aquiloni perché sappiamo che un giorno saremo leoni. Vedremo il mondo dagli occhi dei grandi obbligati a prendere e a dare comandi. Abbiamo paura di scoprire. Vediamo gli adulti soffrire. Vediamo quello che voi non vedete ora, che avete visto, ma di cui non avete memoria. Sappiamo che cambieremo il mondo . Non permetteremo di essere elementi di sfondo. Lotteremo per ciò che ci sta a cuore, per rendere la Terra un posto migliore. “Non preoccupatevi, sappiamo ciò che facciamo”. La verità è che ogni volta che parlate, vi ascoltiamo. Saremo grandi, controlleremo tuoni e lampi . Ma adesso lasciateci correre sui campi.
Menzione d’onore a Maria Pirri - IIA - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P. G. (ME) con “Vera combattente” (voti 156) Vera combattente La donna è meravigliosa, è leale, è sincera e ambiziosa, è intelligente, educata e coraggiosa, è divertente, è gentile e spiritosa, ma soprattutto è brillante e affettuosa. Certo, anche un po’ impulsiva, e, se vuole, sa essere competitiva. Ma allo stesso tempo è così comprensiva, e a tratti un po’ impegnativa. La definirei quasi “esplosiva”. Nessuno deve permettersi di umiliarla o giudicarla, ma soprattutto mai picchiarla o maltrattarla. Basta solo cercare di sostenerla e aiutarla, e naturalmente amarla e rispettarla. Da apprezzare è la sua umiltà, e di certo anche la sua perenne disponibilità, insieme alle sue bellissime qualità, non mancano certamente le tante abilità. Ricordate: lei ha l’animo di una combattente, è proprio stupefacente. Per questo,uomini, dovete vergognarvi di oltraggiarla senza pietà, non rendendovi nemmeno conto che è un’assurdità. Piuttosto non dimenticate di “rafforzare” il rapporto attraverso l’ascolto e il costante supporto.
Menzione di merito a Christian Claudiu Petraru - IA – Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P.G. (ME) con “Ești ceea ce faci, nu ceea ce spui!” (Sei quello che fai, non quello che dici!) (voti 155) Ești ceea ce faci, nu ceea ce spui! Nu spune că ești leu dacă îndrăznești un șoarece mic. Nu spune că ești un gigant dacă ești la fel de înalt ca un pitic. Nu spune că ești ecologist dacă ești primul care distruge mediul înconjurător. Nu spune că nu ești rasist dacă ești primul care judecă oameni pe care îi consideri imperfecți. De ce să te definești cu cuvinte ceea ce nu ești? Dacă vrei să o faci, fă-o cu gesturi, cu rezolvarea problemelor și cu cuvinte care imprimă sensul și schimbă comportamentul oamenilor. Adesea, oamenii, de tem de a nu fi judecați, ignorați sau abandonați, se numesc mai puternici decât sunt. De ce să te definești cu vorbe și nu cu fapte? De ce mulți fac lucruri pe care nu ar vrea doar să pară mai puternici decât sunt? Cred că am o soluție pentru toate aceste probleme, dacă nu știi să faci ceva încearcă din nou până când într-o zi reușești și dacă pur și simplu nu poți spune că ai reușit să o faci, dar încerci să faci altceva, important este să nu fii niciodată demoralizat și să crezi că acel lucru este imposibil pentru că nimic nu este imposibil dacă crezi în el. Traduzione in italiano Sei quello che fai, non quello che dici! Non dire che sei un leone, se hai il coraggio di un topolino. Non dire che sei un gigante, se sei alto come un nano. Non dire che sei un ambientalista, se sei il primo a distruggere l'ambiente. Non dire che non sei un razzista, se sei il primo a giudicare le persone che consideri imperfette. Perché definirsi con le parole ciò che non sei? Se vuoi farlo, fallo con i gesti, con parole che imprimono significato e cambiano il comportamento delle persone. Spesso le persone, per paura di essere giudicate, ignorate o abbandonate, si definiscono più forti di quanto non siano. Perché definirsi con le parole e non con i fatti? Perché molti fanno cose che non vorrebbero solo sembrare più forti di quello che sono? Se non sai come fare qualcosa, riprova, fino a quando un giorno riesci.
2° classificato Salvatore Neri - IB - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P. G. (ME) con “Sand Spirt” (Santo Spirito) (voti 100) Sand Spirt (Santo Spirito) Ù paise addò so vssut p jiundc ann jè Sand Spirt, in provinc d’ Bar. Jè nu borg marnar, addò iachj semb pesh frisc e frutt d’ mar; stej la Chis, la stanzion, ù giardnet e la piazzett c l fndan, addò San Frangesc acchiamend tutt l crstian. Mò stog dò, a Barcellon, ma u cor me ste semb dà, jind a cud paìs che m fasc semb sognà. Sò bares d nasct e barcellones d’adozion, ma so felic prcè so semb terron! TRADUZIONE IN ITALIANO Il paese dove ho vissuto per undici anni è Santo Spirito, in provincia di Bari. È un borgo marinaro, dove trovi sempre pesce fresco e frutti di mare; c'è la Chiesa, la stazione, il giardinetto e la piazzetta con la fontana, dove San Francesco osserva tutte le persone. Ora sono qui, a Barcellona, ma il mio cuore è sempre lì, in quel paese che mi fa sempre sognare. Sono barese di nascita e barcellonese d’adozione, ma son felice perché son sempre terrone!
3° classificato Gabriel Bucca - IIA - Scuola Sec. I Grado “G. Verga” - Barcellona P. G. (ME) con “A Mamma” (voti 99) A mamma A mamma è comu u suli: bedda, luminusa e caudda. A matina, quannu si sbigghia, chi so raggi mi ripigghia. U cori mi quaddia e mai si siddia. Tuttu fa pì mia e ieni a vita mia. Io ci vogghiu beni e idda si pigghia li me peni. M’bbrazza, mi bacia e mi strinci. Cu idda si vinci. TRADUZIONE IN ITALIANO: La mamma La mamma è come il sole: bella, luminosa e calda. La mattina, quando si sveglia, con i suoi raggi mi riprende. Il cuore mi riscalda e mai si arrabbia. Tutto fa per me ed è la vita mia. Io le voglio bene E lei si prende le mie pene. Mi abbraccia, mi bacia e mi stringe. Con lei sempre si vince.