Palermo, 23 maggio: anche gli studenti del Majorana presenti all’appello
Giovanni Falcone vive. E con lui Paolo Borsellino, Rita Atria, Peppino Impastato e tanti altri. Vivono, perché giorno 23 Maggio sono stati evocati nelle giovanissime menti dei tanti ragazzi radunati a Palermo, su iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione, per celebrare il XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Presenti il capo dello stato Sergio Mattarella, il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, il Ministro degli esteri Di Maio, il presidente della Camera Roberto Fico. Tra i ragazzi provenienti da tutte le scuole di Italia anche una delegazione dell’Itt “Ettore Majorana” di Milazzo.
La manifestazione, promossa dalla Fondazione Falcone, grazie ad una organizzazione attenta e capillare, ha saputo veicolare, in modo diretto e coinvolgente, messaggi fondamentali nell’educazione alla legalitá, come il rispetto del prossimo e delle istituzioni o la lotta al silenzio e all’omertá. Ma soprattutto la manifestazione ha saputo narrare le storie di chi non ha avuto paura di gridare no alla mafia pagando con la vita la propria scelta.
Diversi i momenti in cui é stata suddivisa la giornata, diverse le location palermitane che hanno fatto da sfondo alla commemorazione: dal Foro Italico al complesso di Santa Maria dello Spasimo fino alla via Notarbartolo, strada famosa per ospitare la casa di Falcone e soprattutto per il ficus che colleziona, tra i suoi rami, disegni e messaggi atti a onorare la memoria del magistrato siciliano.
E proprio davanti all’albero di Falcone, un brivido, un’immensa commozione hanno colto i partecipanti quando un trombettista della Polizia di Stato ha eseguito il Silenzio alle 16.58 in punto, l’ora esatta in cui, nel 1992, le auto con a bordo Falcone e la moglie e gli uomini della scorta hanno trovato la morte sulla strada di Capaci.
Come ha voluto sottolineare il Ministro Bianchi, la manifestazione dimostra che la scuola può rappresentare la sfida più grande alla mafia, perché “ insegna consapevolezza, appartenenza e comunità” Lo hanno dimostrato i 1400 lenzuoli bianchi- simbolo della protesta dei palermitani all’indomani delle stragi- decorati dagli studenti con illustrazioni e messaggi in tema con l’hastag, lanciato dal Ministero, LaMemoriaDiTutti. Ed è questa la prova che l’evento ha saputo creare un solido filo conduttore tra un recente passato e l’immediato futuro. Se consideriamo infatti che gli oltre mille ragazzi presenti alla manifestazione, nel 1992 non erano ancora nati e non avevano vissuto l’orrore suscitato nell’opinione pubblica dalla scia di sangue delle stragi di Capaci e via D’Amelio, allora possiamo affermare che aveva ragione il giudice Falcone quando, immaginando i frutti del suo lavoro, affermava : Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.