venerdì, Novembre 15, 2024
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#CAPACIDIRICORDARE… SEMPRE

Nonostante la situazione sanitaria che ci affligge da due anni non sia ancora del tutto scomparsa, lunedì 23 maggio 2022 l’Istituto Comprensivo “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto non poteva mancare di partecipare alle manifestazioni promosse dalla “Fondazione Falcone” per commemorare il trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio in ricordo di tutte le vittime che vi persero la vita: nella prima il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della sua scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani; nella seconda il giudice Paolo Borsellino con gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Per una maggiore sicurezza, però, si è ritenuto non fosse ancora il caso di recarsi all’evento #lamemoriaditutti organizzato a Palermo, così – dopo una settimana di approfondimenti e la realizzazione di lenzuola con slogan contro la mafia che sono state affisse alle finestre dei plessi di scuola primaria e secondaria di primo grado dando prova di grande creatività – si è deciso di aderire alla manifestazione “Trent’anni dopo… in ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Quel tritolo fa ancora male”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Una delegazione di cinquanta alunni della scuola secondaria, accompagnati dalle insegnanti, si sono così recati verso il Tribunale, da dove poi avrebbe avuto inizio il corteo dopo un breve momento di riflessione condotto da giudici e avvocati in toga. Lì si sono radunati i rappresentanti di tutte le scuole cittadine e i ragazzi hanno subito mostrato lenzuola e cartelloni preparandosi a marciare lungo la via Roma, la strada principale della città. Lungo il tragitto non sono mancati slogan e canzoni contro la mafia come “Pensa” di Fabrizio Moro o i “Cento passi”, alternati agli slogan sulle lenzuola che erano state realizzate con molto entusiasmo e molto impegno prima dell’evento, si sono battute le mani e suonati i tamburelli. In seguito il corteo è arrivato davanti al Parco “Maggiore La Rosa”, dove su un palco aspettavano il sindaco, alcuni magistrati e gli organizzatori. Dopo avere osservato un minuto di religioso silenzio, il sindaco Calabrò e gli altri ospiti hanno quindi ricordato ciò che è accaduto, e purtroppo ancora accade, per colpa della criminalità, e hanno espresso ai ragazzi e bambini presenti l’augurio che il seme della legalità si diffonda, anche vivendo esperienze importante e formative come queste, che servono a fare comprendere alle generazioni future ciò che uomini come Falcone Borsellino hanno fatto per rendere la società più sana per tutti.

Elisa Cambria

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)

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