venerdì, Novembre 15, 2024
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30 anni fa la strage di CAPACI

Il 23 maggio viene ricordato un avvenimento che ha segnato la storia della lotta contro la mafia e segnato la via verso la legalità: la strage di Capaci, un attentato avvenuto nel 1992 nel quale morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vitò Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montanaro.

Ma chi era Giovanni Falcone? Nato a Palermo il 18 maggio 1939, è stato un magistrato, insieme al suo collega e amico Paolo Borsellino, che purtroppo morì a sua volta pochi mesi dopo nella strage di Via D’Amelio a Palermo, molto importante nella lotta contro la mafia e nella divulgazione del concetto di legalità.

capaci,

Il giudice Falcone il 23 maggio 1992 era di ritorno da Roma con la moglie, partito da Ciampino alle 16:45, era atterrato all’aeroporto di Palermo dove lo attendevano 3 Fiat Croma blindate con la scorta. Le auto entrarono in autostrada dirigendosi verso Palermo e, nei pressi dello svincolo Capaci-Isola delle Femmine, il sicario Giovanni Brusca, posizionato su un’altura, azionò una carica di cinque quintali di tritolo causando un violento scoppio che travolse in pieno le auto della scorta, che morì su colpo, mentre Giovanni Falcone si schiantò contro il muro morendo durante il trasporto in ospedale.

Il 25 maggio 1992 si svolsero a Palermo i funerali delle vittime, durante i quali la moglie dell’agente Schifani pronunciò delle suggestive parole sul valore della legalità, rivolgendosi proprio agli uomini della mafia e sorprendendo tutti affermò che anche per loro ci sarebbe stata una possibilità di perdono.

Viviamo in un paese in cui le leggi sono tanto numerose quanto violate. E’ sbagliato considerare la legalità un concetto astratto, poichè essa si concretizza attraverso leggi che garantiscono l’ordine sociale e solo in una società nella quale è presente il rispetto delle regole è possibile mantenere una convivenza civile.

È necessario sensibilizzare l’intera comunità, divulgando la consapevolezza di vivere in una società complessa ma organizzata secondo regole e leggi che vanno assolutamente e consapevolmente rispettate, nonostante a volte i valori insiti nelle leggi non vengono condivisi dalla comunità.

La legalità è anche aprire gli occhi e capire che, per quanto alcuni impedimenti possano infastidirci, sono stati pensati e normati unicamente per il nostro bene; essa  è la base di una società giusta e rispettabile, proprio quella società alla quale tutti miriamo e per la quale continuiamo a combattere da secoli, proprio come Giovanni Falcone.

Ilaria Gentile IV A BS

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