Esperimenti scientifici dagli alunni della “Zirilli”
Esperimenti scientifici, realizzati dalla classe 1B Zirilli, I.C. Terzo Milazzo
LA CAPILLARITA’ DEI FIORI DI CARTA
Autori: Cicero Andrea, Ruggeri Alisia, Spinella Domenico, Vertucci Irene
Introduzione: abbiamo fatto questo esperimento per dimostrare la capillarità, ovvero la capacità dell’acqua di risalire in piccoli tubicini e abbiamo ipotizzato che anche nella carta avviene tale fenomeno.
Materiali e metodi: i materiali impiegati sono stati un recipiente contenente acqua e dei fiori di carta, realizzati piegando i margini del foglio, precedentemente colorato con colori a legno.
Risultati: abbiamo ottenuto che i fiori di carta a contatto con il liquido hanno assorbito l’acqua provocando la graduale apertura anche dei margini del foglio ripiegati.
Discussione/conclusione: con questo esperimento abbiamo capito e dimostrato che l’acqua risale per capillarità nei tubicini della carta, con cui abbiamo realizzato i fiori, spostandosi dalla parte a contatto con il liquido fino all’estremità opposta. Tale fenomeno è dovuto alle forze di adesione che si sviluppano tra sostanze diverse.
SIRINGA
Autori: Duca Andrea, Maiorana Daniele, Gitto Simone, Privitera Santiago
Introduzione: i gas non hanno una forma né un volume propri ma assumono la forma e il volume del loro contenitore, per questo i gas sono comprimibili. Invece, i liquidi non hanno una propria forma, ma hanno un volume proprio, si dice che i liquidi sono incomprimibili.
Materiali e metodi: sono stati utilizzati siringhe senza ago, bicchieri e acqua. Inizialmente abbiamo riempito d’acqua un bicchiere e prelevato un po’ di liquido con la siringa; dopo aver tappato con il pollice il foro della siringa abbiamo effettuato una pressione sullo stantuffo per comprimere l’acqua all’interno e abbiamo notato che lo stantuffo non si muoveva. Rifacendo l’esperimento senz’acqua, ma con la siringa piena d’aria, lo stantuffo riusciva a muoversi avanti e indietro.
Risultati: abbiamo constatato che l’aria è anche elastica, cioè tende, una volta eliminata la forza di compressione, a occupare il volume iniziale, invece, facendo lo stesso esperimento con la siringa piena d’acqua non si riuscirà a muovere di un millimetro lo stantuffo.
Discussione/conclusione: confrontando i risultati di questi due esperimenti possiamo affermare che i gas sono comprimibili ed elastici invece i liquidi sono incomprimibili.
IL FIORE MAGICO
Autori: Giorgianni Eleonora, Gitto Giulia, Gitto Vittoria, Torre Valeria.
Introduzione: questo esperimento dimostra la capillarità, ovvero la capacità dell’acqua di risalire in piccoli tubicini.
Materiali e metodi: il materiale che abbiamo utilizzato è una bacinella in cui abbiamo versato dell’acqua. Subito dopo abbiamo inserito i fiori di carta, con lembi ripiegati, al cui interno abbiamo scritto delle frasi. Per la forza di capillarità i fiori si sono aperti facendoci leggere ciò che c’era scritto all’interno di ognuno di essi.
Risultati: abbiamo ottenuto che i fiori di carta si sono aperti per la forza di capillarità, facendoci vedere ciò che era contenuto dentro.
Discussione/conclusione: abbiamo constatato che, per la forza di capillarità, generata dalla forza di adesione che si sviluppa dentro i tubicini della carta, l’acqua risale velocemente nel foglio arrivando fino ai suoi margini, in precedenza chiusi per dargli la forma di un fiore, permettendo l’apertura dei lembi piegati.
L’ACQUA ARCOBALENO
Autori: Mondello Alessandro, Tarricone Josè, Maio Gabriele, Lo Presti Giulia
Introduzione: abbiamo verificato per il bene della scienza il “mito” della capillarità.
Materiali e metodi: abbiamo utilizzato dei fogli di carta Scottex, pennarelli colorati, nastro adesivo, bacinella, acqua, colla e forbici. Inizialmente abbiamo preso i fogli di carta assorbente e li abbiamo prima colorati, solo alla base, con i colori dell’arcobaleno, e poi dopo averli sovrapposti uno sopra l’altro, li abbiamo ritagliati a forma di un arco. In seguito abbiamo riempito la bacinella con l’acqua e fissato gli archi di carta ai bordi del contenitore facendo bagnare solo l’estremità colorata.
Risultati: abbiamo constatato che l’acqua risaliva per capillarità nei tubicini della carta assorbente portando con se il colore per tutto il resto della carta.
Discussione/conclusione: con questo esperimento abbiamo capito e dimostrato che l’acqua risale per capillarità nei tubicini della carta, con cui abbiamo realizzato l’arcobaleno, spostandosi dalla parte a contatto con il liquido fino all’estremità permettendo anche la risalita del colore. Tale fenomeno è dovuto alle forze di adesione che si sviluppano tra sostanze differenti.