Un 8 marzo in guerra
L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna, in cui si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche del gentil sesso ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.
In questa giornata il nostro pensiero non può non andare alla guerra tra Russia e Ucraina, che in questi giorni sta dilaniando non solo i due paesi ma sta tenendo col fiato sospeso tutta l’Europa e il mondo intero.
Da quel tragico 24 febbraio, infatti, tutto il mondo è stato catapultato in una realtà drammatica e surreale, perché nessuno mai avrebbe potuto pensare che la guerra sarebbe potuta ritornare ad essere protagonista della Storia, in un modo così crudele e anacronistico.
Ma invece la Storia si è ripetuta – corsi e ricorsi storici – scriveva Gian Battista Vico, mostrando che l’uomo, alla fine, non ha imparato nulla.
In questo conflitto a pagare il prezzo maggiore è il popolo di entrambe le nazioni e soprattutto donne e bambini, come purtroppo avviene in ogni guerra.
Nei telegiornali siamo bombardati di immagini di famiglie costrette a separarsi. Nei volti di tante donne si legge infatti la disperazione di chi improvvisamente è costretto a lasciare tutto.
Tuttavia, una delle cose che fa più scalpore, in tanto orrore, è l’assenza delle donne ai tavoli delle negoziazioni.
Infatti, l’unica donna che abbiamo visto presenziare a quei tavoli è stata Elvira Nabiullina, governatrice della Banca Centrale Russa.
Lei sola, come si è visto dalle immagini, era l’unica a mostrare disappunto nei confronti di Putin, mentre tutti gli altri uomini presenti al tavolo sembravano essere d’accordo in maniera servile.
E allora viene spontaneo chiedersi: dov’è finita la parità di genere? Perché le donne, nel 2022 vengono ancora escluse dal potere?
La considerazione amara che possiamo fare è che le donne purtroppo, ancora oggi, possono solo subire le decisioni di morte di uomini stolti, mentre per sua natura la donna è portatrice di vita. Tutto questo è inaccettabile!
Vogliamo dunque dedicare questo 8 marzo non solo a tutte le donne ucraine e russe ma anche a tutte quelle bambine morte in questo conflitto, che purtroppo non diventeranno mai donne per colpa di decisioni prese a tavolino da uomini senza coscienza.
Vogliamo fare gli auguri a tutte queste donne in guerra con la speranza che tutte le armi possano tacere al più presto e lasciare il posto per SEMPRE alla PACE.
Classe IIIA Scuola “A. Martino”- Rodì Milici
I.C. “L. Capuana” – Barcellona P.G.