Chi ama la guerra, odia l’umanità.
E’ stato forte e profondamente accorato l’appello del Santo Papa Francesco all’Angelus di domenica per il cessate delle ostilità fra Ucraina e Russia:
“Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina e non dimenticando le guerre in altre parti del mondo, tacciano le armi, Dio sta con gli operatori di pace non chi usa la violenza; perché chi ama la pace, come recita la Costituzione italiana, ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”
Tutto il mondo sta guardando agli eventi di questi giorni con sgomento e angoscia e con un pressante senso di inquietudine per i risvolti terribili che, oggi, in un mondo ritenuto da tutti noi progredito e civile, o meglio civilizzato, si possa ancora ricorrere alle armi e alla violenza per risolvere questioni geopolitiche e ideologiche.
Sembra di assistere a una rissa fra bulli che cercano di imporre la superiorità l’uno sull’altro. Sarebbe bello poter esprimere il mio personale punto di vista liberamente e senza il filtro che la mia educazione, il mio buon senso e il mio ruolo di docente mi impongono. Sarebbe bello poter continuare a dire ai mei cari alunni che la storia è maestra di vita, ma anche io inizio a credere che gli uomini non imparano mai dai propri errori.
Consolatorio è, invece, guardare alle piazze di tutto il mondo, Russia compresa, e osservare uomini e donne uniti nell’assoluta condanna alla guerra e alla violenza, alle iniziative di aiuto a tutti coloro che scappano dai luoghi in cui si combatte e questo fa ancora sperare nella bontà degli uomini.
La speranza più profonda è che possa al più presto prevalere il senso di umanità e civiltà e che la guerra in Ucraina si concluda prima che sia troppo tardi.
Non possiamo convivere tranquillamente con le guerre in corso. Sarebbe un ottundimento della coscienza! dice ancora papa Francesco.
Franca Genovese