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INCONTRO CON LA POLIZIA A SCUOLA

Lunedì 21 Febbraio, nell’ambito del progetto #lapoliziavaascuola promosso dalla Questura di Messina e dall’Ufficio Scolastico Provinciale, le classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto hanno partecipato, nella loro grande palestra, ad un importante incontro con i rappresentanti del locale Commissariato di Polizia, il vicequestore dott. Antonio Rugolo e l’ispettore Stefano Cianciolo, che hanno parlato con loro di bullismo e cyberbullismo, fenomeni che si sono diffusi molto in questi ultimi anni tra i ragazzi soprattutto attraverso i social. Dopo essere stato accolto dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Felicia Maria Oliveri e dalla referente del progetto legalità prof.ssa Michaela Munafò, il vicequestore dott. Rugolo ha inizialmente parlato dell’evoluzione del bullismo che, attraverso i social, può avvenire molto spesso un fenomeno di cyberbullismo. Inoltre ha approfondito meglio con gli alunni presenti la figura del bullo, cioè colui che sfoga i problemi che ha dentro prendendosela con i più deboli, soprattutto coloro che vengono considerati diversi per problemi fisici o altro. Per sentirsi più forte, questi forma un gruppo contro la vittima indifesa che, ormai stanca e spaventata, arriva talvolta anche a pensare che l’unica via d’uscita sia la morte e si suicida.

È il caso estremo ma è già accaduto e solo dopo il bullo capirà che il suo comportamento è stato sbagliato e che uno scherzo può portare a soluzioni terribili perché, prima agire si deve sempre pensare alle conseguenze. Si è passato poi a parlare di cyberbullismo, che è più pericoloso del bullismo perché le ferite provocate senza interruzione dalle parole sono un’arma molto pericolosa e la tastiera può essere un’arma letale. Inoltre – ha ricordato il vicequestore ai ragazzi – bisogna stare molto attenti perché dietro ad uno schermo si può nascondere chiunque, anche un “lupo cattivo”, e possono compiere azioni orrende come stalking, pedopornografia… Gli alunni sono stati successivamente invitati a formulare domande per chiarire alcuni loro dubbi. La prima domanda è stata: “Possiamo stare tranquilli che la Polizia di Stato riesca sempre a rintracciare il bullo? E come?” La risposta del dott. Rugolo è stata un sì, perché quando c’è una denuncia vengono controllati tutti i dispositivi riuscendo a rintracciare tutto attraverso l’indirizzo IP, anche il luogo. La seconda domanda è stata: “Denunciare il bullo può portare dei problemi?” La risposta ha confermato che denunciare il bullo non porterà dei problemi a chi lo fa, perché si può parlare con gli insegnanti, ma anche con il dirigente, in anonimo. Inoltre denunciare non significa spiare o tradire qualcuno, ma significa avere coraggio, e soprattutto compiere un atto di altruismo verso la vittima. La terza domanda è stata: “Può succedere che un ragazzo di dieci anni bullizzi un bambino di cinque anni?” La risposta è stata che può succedere, ma sicuramente il bullo non sta bene dentro di sè, quindi bisogna aiutarlo a diventare una persona migliore. La quarta domanda è stata: “Se io so che a scuola c’è una vittima di bullismo, ma non lo dico per paura di diventare anche io vittima, poi la colpa ricade anche su di me?” La risposta è stata un sì, perché oltre ad essere complice morale, se la vittima si fa del male, ci si sentirà in colpa, visto che non si è raccontato l’accaduto ad un adulto e, se si fosse agito diversamente, la vittima si sarebbe potuta salvare perché tutelata da adulti. L’ultima domanda è stata: “Una volta che viene trovato il bullo, ma lui cambia scheda, si riesce a ritrovare?” La risposta è stata nuovamente un “sì” perchè la Polizia sa a chi è intestata una scheda e, di conseguenza, possono ritrovare il colpevole. L’incontro si è infine concluso raccomandando ai ragazzi di stare molto attenti sui social network e quando si naviga su internet, ricordando che questi strumenti se usati male possono essere molti pericolosi. In conclusione questo incontro con la Polizia di Stato è stato sicuramente un momento di informazione e confronto molto interessante per gli alunni che, finalmente in presenza pur nel rispetto delle norme di sicurezza, hanno potuto confrontarsi con relatori esperti su problematiche loro vicine per fare chiarezza su di ogni loro dubbio.

Asia Giurdanella

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G

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