lunedì, Dicembre 16, 2024
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I Giorni della Merla tra storia e leggenda

Sono due le versioni più note della celebre leggenda che avrebbe portato all’origine dei Giorni della Merla.

La prima: Si narra che una merla e i suoi piccoli, a quel tempo di piumaggio nero come i maschi, alla fine di gennaio trovarono rifugio in un comignolo, da cui uscirono solo dopo tre giorni. Quando si allontanarono, però, non erano più neri: erano diventati grigi per via della cenere. Questo a giustificare, dunque, la differente colorazione delle piume tra esemplari maschi e femmine.

La seconda: Si narra che il mese di gennaio si divertisse a fare dei dispetti alla povera merla. Si divertiva a farle patire il freddo ogni qualvolta che lei abbandonava il nido, in cerca di cibo. Stanca della fastidiosa situazione, ci fu un anno in cui la merla decise di fare scorta di provviste, per non lasciare il nido per tutto il mese. A quel tempo il mese di gennaio durava solo 28 giorni: uscita dal nido alla fine del ventottesimo giorno, scatenò l’ira di gennaio che chiese in prestito tre giorni a febbraio. E in quei tre giorni fece piovere e nevicare, fece soffiare il vento a più non posso facendo crollare le temperature. Per lo stesso motivo, dunque, la merla trovò rifugio in un comignolo, dove rimase per tre giorni. Alla fine della tempesta le sue piume erano ormai tutte grigie.

La tradizione popolare

Secondo l’antica tradizione popolare i Giorni della Merla sono utili per le previsioni del tempo a lungo termine. Se infatti in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l’inverno durerà ancora a lungo. Se invece farà davvero freddo, allora l’inverno sta per finire, e la primavera non tarderà ad arrivare.

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