Novara di Sicilia (ME), inaugurato sabato l’Archivio storico comunale
La più importante raccolta pubblica di documenti per la storia istituzionale, politica, economica, sociale e culturale di Novara di Sicilia dal 1542 al 1979 apre i battenti, restituendo alla fruizione pubblica un patrimonio documentario che sarà fonte di studio e ricerca per studenti, ricercatori, studiosi e cultori della storia locale.
L’Archivio storico comunale di Novara di Sicilia è finalmente una realtà. È stata inaugurata sabato scorso alle ore 10,30, alla presenza del pubblico e delle autorità, l’importante raccolta archivistica del Comune, conservata nei locali completamente rinnovati del plesso scolastico di via Michelangelo. Per la piccola comunità del borgo montano, si tratta di un importante recupero dell’identità e della memoria storica del territorio, realizzato con il contributo finanziario del Ministero della Cultura.
La cerimonia inaugurale si è articolata in due momenti. Il primo, formale e istituzionale, con il taglio del nastro, i saluti delle autorità e la visita ai locali dell’Archivio, composti dai depositi completamente rinnovati, dotati di impianto di videosorveglianza e di nuovi armadi, e dalla sala di consultazione, ricavata in un locale contiguo e dotata di collegamento internet wi-fi. L’altro, di riflessione e approfondimento, nel Teatro Casalaina, con la presentazione dei lavori di riordino dell’Archivio storico.
A fare gli onori di casa sono stati il sindaco Girolamo Bertolami e il presidente del Consiglio comunale Girolamo Sofia, che nei loro interventi ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per questo progetto e in particolare la funzionaria responsabile dell’Archivio storico Angela Puglisi e l’archivista Giovanna GIallongo, sottolineando come l’inaugurazione costituisca il coronamento di un programma di valorizzazione culturale avviato e portato avanti con determinazione in questi anni dall’amministrazione comunale. Moderatrice, la responsabile dell’Archivio storico comunale Angela Puglisi, che ha coordinato gli interventi dei vari relatori, sia in presenza che collegati da remoto.
La direttrice della Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo Ester Rossino ha evidenziato il ruolo centrale della Soprintendenza in materia di di consulenza, tutela, salvaguardia e valorizzazione degli archivi storici, esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto con professionalità e competenza, che restituisce alla collettività novarese una pagina importante della propria identità, storica e culturale.
Elena Montagno, funzionaria responsabile per il procedimento di interesse culturale della Soprintendenza Archivistica, ha sottolineato come il progetto di riordino e valorizzazione dell’archivio abbia come finalità principale quella di rendere disponibile il materiale a studiosi, studenti, ricercatori, cultori della storia locale, che già nei prossimi mesi potranno accedere sia alla consultazione fisica dei documenti nella nuova sala, sia alla consultazione degli inventari digitali, che saranno a breve presenti sul portale del Sistema Archivistico Nazionale.
Infine, l’archivista Giovanna Giallongo ha illustrato il complesso lavoro di riordino (2019-2021) e la consistenza dei fondi archivistici inventariati. L’Archivio storico comunale comprende oltre 3300 pezzi tra buste, registri, liste e volumi, distribuiti lungo un arco temporale che va dal 1542 al 1979. I soggetti produttori della documentazione, oltre al Comune, sono l’Ufficio del conciliatore, il Monte Frumentario (istituzione che distribuiva ai contadini poveri il grano per la semina), la Congregazione di Carità, il Patronato Scolastico, e l’Ente Comunale Assistenza. Particolare interesse ha suscitato il rinvenimento, da parte della Giallongo, di un Fondo antico. Si tratta di 63 volumi con le coperte di cuoio o di pergamena riguardanti gli atti di Introito ed Esito dell’Universitas di Novara (1600-1800) e 40 carte sciolte (1542-1615), di cui finora non si conosceva l’esistenza. Tra le carte, anche le trascrizioni di pergamene degli anni 1364, 1369, 1399, relative al rilascio di privilegi e concessioni feudali. I volumi non erano mai stati classificati negli inventari e nelle catalogazioni nell’Ottocento e nel Novecento. Inspiegabile come per oltre due secoli i volumi siano rimasti invisibili agli occhi esperti di archivisti e catalogatori. La Giallongo ha avanzato l’ipotesi, sulla base di un documento, che le antiche carte fossero conservate nell’archivio di una chiesa del luogo, sebbene non vi siano tracce della successiva acquisizione da parte dell’Ente pubblico. Ulteriori ricerche saranno, dunque, necessarie per chiarire del tutto il “mistero” del Fondo antico.
Numerosi gli ospiti intervenuti in collegamento via web: Letterio Bonaccorso, fumettista e illustratore; Antonino La Spina e Ignazio Di Giovanna, rispettivamente presidente nazionale e segretario generale dell’UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia); Leandro Ventura, responsabile dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI); e Vincenzo Capuano, ispettore onorario del Ministero dei Beni Culturali.
Al termine, gli studenti dell’Istituto professionale alberghiero “Giovanni Falcone” di Giarre (CT), diretti dalla professoressa Monica Insanguine, hanno deliziato i presenti con la degustazione di un dolce natalizio, preparato per l’occasione: il panettone tradizionale “Special edition” per Novara di Sicilia.