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La Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne a Barcellona P. G.

Nella mattinata di giovedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’avv. Viviana Dottore, assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Barcellona, ha organizzato un convegno presso l’Auditorium del Parco Maggiore La Rosa volto ad informare e sensibilizzare soprattutto i giovani su quella che è ormai diventata una piaga sociale: il femminicidio. Alla manifestazione sono intervenute figure di grande spessore come il dott. Emanuele Crescenti, Procuratore Capo presso la Procura della Repubblica di Barcellona P.G.; le dott.sse Emanuela Scali e Dora Esposito, sostitute Procuratrici presso la stessa Procura; la dott.ssa Valentina Ilacqua, pedagogista familiare ANPEF: la dott.ssa Adriana Cicirella, presidente della sezione barcellonese della Fidapa BPW-Italy; il cap. Lorenzo Galizia, comandante della Compagnia Carabinieri cittadina; la dott.ssa Anna Curcio, assistente sociale presso il Comune di Barcellona P.G. Numerosa è stata anche la partecipazione delle Scuole Secondarie di primo e secondo grado nonché di qualche Primaria di Barcellona P.G. Gli alunni hanno presentato i lavori realizzati nella scuola di appartenenza.


A poco, a poco gli ospiti hanno preso parola e il messaggio di tutti è stato il medesimo: abbattere ogni tipo di discriminazione e non essere indifferenti agli atti di violenza perché solo così si può sconfiggere questo fenomeno. La dottoressa Ilacqua, in particolare, ha spiegato l’esigenza di educare all’amore e al rispetto verso la donna. Anche la procuratrice Emanuela Scali si è preoccupata principalmente di spiegare ai giovani presenti come comportarsi nel modo giusto per evitare qualsiasi tipo di discriminazione; poi ha presentato il fenomeno in generale, indicando alcuni tipi di situazioni in cui la violenza contro le donne (dallo stupro allo stalking) si scatena e come viene percepita dalle vittime. La maggior parte di loro ritiene di essere causa dei maltrattamenti subiti e spesso non provano a fare nemmeno la denuncia anche se, come ha spiegato la dottoressa Dora Esposito, ultimamente i dati in merito sono più incoraggianti. Le donne che hanno il coraggio di ribellarsi alla violenza vengono accolte in strutture specializzate e assistite dai Servizi Sociali. Il capitano Lorenzo Galizia ha aggiunto che, non appena parte la denuncia, l’ uomo violento viene allontanato immediatamente e, se per paura la donna dovesse ritirare la denuncia il processo continua. E, anche se questo si dovesse fermare a causa di una querela, il lavoro delle forze dell’ordine prosegue.
Con il suo intervento, invece, il dottor Crescenti ha voluto sottolineare l’importanza di non dimenticare mai gli atti di violenza che da tempo le donne subiscono e di considerare sempre il lungo percorso che ha portato oggi la donna ad una posizione sociale ben diversa da quella che
aveva negli Anni Novanta. Il dottor Crescenti ha invitato i ragazzi a non fare distinzioni di genere. A tale proposito è intervenuta l’artista Mimma Micosi, la quale ha sottolineato che proprio nell’arte non c’è distinzione di genere e che, attraverso le immagini, l’artista comunica amore e dolore.
A seguire, la dottoressa Cicirella ha spiegato ai giovani cos’è la F.I.D.A.P.A e il ruolo che essa occupa con i suoi progetti nelle scuole perché è proprio lì che la generazione futura verrà formata.
Molto toccante è stata anche la testimonianza di un giornalista barcellonese, Carmelo Amato, che ha assistito ad un episodio di violenza.
Per ultimo, gli studenti hanno voluto dare il loro contributo con poesie, monologhi e opere artistiche. Quest’ultime sono esposte in mostra a Palazzo Longano, sede del comune.
In conclusione permetteteci di fare un applauso a questi eventi, in quanto la diffusione delle informazioni è fondamentale e necessaria per reagire correttamente e tempestivamente alle violenze, anche perché significa diffondere semi di vita e libertà.
Con questo auspicio, invitiamo tutti a potenziare le azioni educative sulla parità tra i generi, soprattutto attraverso buone pratiche quotidiane allo scopo di superare gli stereotipi da cui poi si generano pregiudizio, discriminazione e violenza.


di Emanuele Catalfamo classe III B Scuola Secondaria di Primo Grado G. Verga
I.C. Capuana Barcellona P.G.

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