L’amore malato non è amore
“AMORE MALATO” due parole che a guardarli bene non hanno nessuna connessione. Amore: felicità, sorriso, spensieratezza, complicità. Malato: tristezza, pianto, pesantezza, solitudine… Eppure sono due parole di cui negli ultimi anni sentiamo molto parlare. Migliaia di ragazze, donne distrutte da questo Amore Malato, dall’amore della loro “vita”. Donne che lottano per essere amate, capite, considerate anche come persone, donne che devono supplicare di non essere picchiate per una stupida gonna troppo corta o per un caffè preso con l’amica o addirittura per non avere preparato la cena da lui gradita. Visi distrutti, dal proprio uomo, dall’acido, un fenomeno definito “vitriolage” che la scopo di buttare con tanta rabbia sostanze corrosive sul corpo di una persona per sfigurarla, torturarla, umiliarla o ucciderla. Lo scopo è quello di puntare proprio il volto, lo strumento, il biglietto di visita attraverso il quale l’umanità di ciascuno si rivela, ottenendo così la distruzione dell’identità fisica, sociale e psicologica. Sono tante le testimonianze di queste grandi donne che, nonostante il loro volto sfigurato, riescono a non fermarsi e vincere il loro assassino, come l’iniziativa della campagna “Stop Acid Attacks” che ha realizzato un calendario nel quale le modelle sono le vittime di attacchi con l’acido. “La BELLEZZA HA UN NUOVO VOLTO” è il messaggio importante che vuole gridare alla società, un messaggio di coraggio per tutte le donne che soffrono.
“La violenza sulle donne è la più tragica mattanza del mondo di oggi”, esordisce nell’aula del Senato la presidente Elisabetta Casellati prendendo parola all’evento “NO alla Violenza”, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” 2021, dove l’attrice Claudia Gerini con la frase NI UNA MAS, “non una di più” ricorda la poetessa messicana uccisa Susanna Chàvez, lottatrice contro il femminicidio. Per violenza, comunque, non dobbiamo fermarci a intendere solo quella fisica, ma anche a quella mentale, poiché molti uomini riescono a schiacciare la propria donna con offese gratuite, insulti, minacce, portandole a provare sensi di insicurezza, perdita di autostima e fiducia negli altri. Io ho solo 13 anni e ancora dell’amore non so tanto, ma una cosa è certa: che l’amore malato non è amore, l’amore ti deve lasciare libera di sognare, di vivere giorno dopo giorno con serenità, deve farti sentire quelle farfalle allo stomaco, deve farti arrossire di gioia e non di schiaffi. Vorrei fare un appello a tutte queste grandi donne, che soffrono e tacciono, invitandole a denunciare, perché quello non è amore. Ogni donna ha il diritto di non essere maltrattata, di lasciare un ambiente violento e di essere libera dalla paura.
Angelica Maria Fugazzotto Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G. (ME)