martedì, Dicembre 17, 2024
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La transumanza d’autunno, mobilità lenta!

La strada tracciata dalle mandrie centinaia di anni fa, il calpestio degli animali, il cammino paziente dei pastori: il rito della transumanza d’autunno, un mestiere antico fatto di sacrifici e resistenza sempre più raro. I tratturi, sentieri che si intrecciano per chilometri dalle montagne abruzzesi alle colline molisani fino ai pascoli pugliesi. Andata e ritorno, in primavera dove c’è acqua e poi con le prime piogge si va verso il caldo, al mare.

L’utilità di questa pratica millenaria è per gli armenti che pascolando all’aperto, danno prodotti di grande qualità, ma sta diventando anche una esperienza collettiva di riscoperta dell’antica cultura contadina. 

Il tempo si rallenta transumando, andando con gli armenti e si ritrova il rapporto con le nostre origini, le radici. I tratturi tra i piccoli borghi e le campagne, col rituale millenario, segno della mobilità lenta, favoriscono l’antico contatto tra l’uomo e natura.

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